Bilancio Sociale CAM 2022

Bilancio Sociale CAM 2022

Siamo orgogliosi di presentare l’edizione 2022 del nostro Bilancio Sociale. Un documento completo che racconta il 2022 del CAM, i progetti, le persone coinvolte e riporta il bilancio economico approvato dall’assemblea dei soci del 7giugno 2022 e la relazione dell’organo di controllo.

Il 2022 è stato un anno particolarmente significativo per il CAM, perché abbiamo festeggiato i nostri 20 anni di attività. Siamo cresciuti molto, abbiamo acquisito competenze, ma soprattutto, abbiamo mantenuto viva la voglia di essere attivi nei nostri valori di cooperazione e di cambiamento sociale.

In questa edizione, troverete 64 pagine a colori che includono 11 schede progetto, testimonianze, dati, grafici e tantissime fotografie per illustrare il 2022, il nostro anno speciale.

Per consultarlo online o scaricare il pdf, clicca qui.

Qui trovi anche le edizioni 2019-2020-2021.

 

Vent’anni di lavoro ininterrotto in Mozambico e in Trentino permettono senz’altro di affermare che il CAM ha saputo sviluppare una serie di progetti in grado di migliorare in maniera sensibile e sostenibile la difficile situazione di vita di molte comunità Mozambicane, nonché di favorire la crescita di una cultura della solidarietà e della mondialità nel nostro Trentino.

Paolo Rosatti

Presidente CAM

Un progetto per Giorgia

Un progetto per Giorgia

È passato un anno da quando Giorgia Depaoli ci ha lasciati. Il suo impegno nella cooperazione internazionale è stato fonte di ispirazioni per molti di noi che hanno avuto il piacere di conoscerla.

In particolar modo, Giorgia si interessava dei diritti delle donne e della battaglia per la parità di genere, temi che promuoviamo attraverso diversi progetti di sviluppo umano, alcuni dei quali nati dalla collaborazione con Giorgia. Per rendere omaggio alla sua missione di una realtà sociale in cui uomini e donne hanno pari diritti, abbiamo deciso insieme ai genitori e ad alcuni amici di Giorgia, di lanciare un progetto in suo ricordo, che avrà lo scopo di:

  1. costruire una sala chiamata “Sala Giorgia” che sarà adibita alle attività promosse dal gruppo donne “parità di genere” a Caia – euro 16.000 €
  2. assicurare un contributo annuale per lo svolgimento delle attività di sensibilizzazione ai diritti delle donne di euro 3.000 € per tre anni

Queste attività si svolgeranno a Caia, dove dal 2018, Giorgia collaborava con diverse realtà territoriali per fare in modo che tutte le donne avessero il modo di esprimere le proprie idee. Grazie alla sua esperienza di oltre 20 anni nella cooperazione internazionale, nella progettazione e nella gestione di fondi, il CAM garantirà la serietà e la continuità del progetto.

Chiunque volesse contribuire al progetto, verrà informato dello stato avanzamento lavori e di tutte le attività del gruppo donne “parità di genere“.

Le donazioni possono essere trasmesse tramite bonifico bancario con la causale “Ricordiamo Giorgia” intestato al nostro IBAN. Tutti i versamenti sono fiscalmente detraibili.

 

————————–

Cogliamo l’occasione per rilanciare l’intervista a Giorgia pubblicata a inizio 2022 da ACCRI che l’associazione ACCRI aveva scritto riguardo a Giorgia, in cui lei spiegava cosa significhi essere una donna nella cooperazione internazionale e il motivo per cui è importante investire nella presenza femminile nell’ambito degli aiuti internazionali.

Contribuisci al progetto "Ricordiamo Giorgia"

Se lo desideri, qui puoi scaricare per diffonderlo il volantino di presentazione del progetto preparato da alcuni famigliari e amici di Giorgia!

VOLANTINO PDF

Per la salute di mamme e bambini – equipaggiamento e formazione ostetrica

Per la salute di mamme e bambini – equipaggiamento e formazione ostetrica

Durante la visita del gruppo di volontari e membri del direttivo, a novembre 2022, il CAM in collaborazione con l’AMS di Trento, ha donato al reparto di ostetricia dell’ospedale di Caia un apparecchio di ecografia, uno strumento fondamentale per il controllo delle gravidanze e molto utile per intervenire in caso di problematiche.

In occasione della consegna ed installazione del macchinario la dottoressa Bruna Zeni, una dei partecipanti al viaggio, ha tenuto una formazione di due giorni rivolta al personale specializzato di ostetricia dell’ospedale, incentrata sulle tecniche di ecografia ostetrica. In questi mesi è rimasta in contatto telefonico e online per assistenza. E’ inoltre in programma una futura formazione per il personale ostetrico di Caia della durata di circa 10 giorni, che sarà tenuta da una ginecologa italiana volontaria esperta in ecografia.

L’assistenza ostetrica, specialmente nei distretti decentrati come quello di Caia, è fondamentale per intervenire nella promozione della salute materno-infantile. L’accesso ai servizi per le emergenze ostetriche rappresenta uno dei principali indicatori del livello di disuguaglianza sociale tra Paesi sviluppati e Paesi meno sviluppati (vedi box).
Con questo piccolo supporto vogliamo contribuire a rendere migliore l’accompagnamento al parto, sviluppando competenze tra il personale che possano contribuire a salvare vite di mamme e bambini!

Buona festa della mamma a tutte le mamme di Caia!

Il tasso di mortalità materna (calcolato come numero di decessi per 100.000 parti) è mediamente di 12 nei Paesi industrializzati e di 500 nell’Africa a sud del Sahara. È però da un altro indicatore – il “maternal mortality lifetime risk” (rischio di mortalità materna nel corso della vita), che tiene conto anche del tasso di fertilità e quindi del maggior numero di eventi con rischio di decesso che una donna deve affrontare nei Paesi in via di sviluppo – che il divario tra Occidente e resto del mondo emerge con la massima nettezza. Il “rischio di mortalità” infatti è pari a una probabilità su 39 per una madre africana, rispetto a 1 ogni 4.700 per una donna europea o nord-americana – oltre cento volte di più!

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni giorno nel mondo 800 donne muoiono durante la gravidanza o nel dare alla luce un bambino. Nell’assoluta maggioranza dei casi, quella morte potrebbe essere prevenuta con adeguate diagnosi e assistenza prenatale.

L’80% delle cause del decesso è ascrivibile a emorragie o infezioni susseguenti il parto, a ipertensione (eclampsia) durante la gravidanza o a un aborto praticato in condizioni non sicure. Nei casi residui, la causa della mortalità è imputabile alla malaria o ad altre malattie.

Fonte: https://www.unicef.it/

Il ciclone Freddy colpisce il Mozambico, allagamenti e danni anche a Caia

Il ciclone Freddy colpisce il Mozambico, allagamenti e danni anche a Caia

Ancora una volta, nella stagione delle piogge, il Mozambico è colpito da cicloni ed eventi estremi che causano sofferenze e danni. Sabato 11 marzo il ciclone Freddy, proveniente dall’Australia, si è abbattuto sul Mozambico, Malawi e Madagascar.Ad essere colpito maggiormente è stato il Malawi, ma anche la provincia di Zambesia in Mozambico ed altre zone del nord del paese. I danni alle abitazioni sono ingenti, così come il bollettino dei morti provvisorio di circa 200 morti in Malawi e 10 in Mozambico (fonte Reliefweb 15 marzo).

La situazione meteorologica al momento è ancora molto instabile, con forti venti e soprattutto costanti piogge ed allagamenti. Il ciclone ha causato la piena dei fiumi Melosa e Chirre, in Malawi, che hanno riversato acqua nel fiume Zambesi del Mozambico, il quale divide la provincia di Sofala dalla provincia di Tete.

La situazione a Caia

A Caia moltissimi quartieri sono allagati. La sede del CAM ha subito danni nella notte tra il 14 ed il 15 marzo, con il crollo del tetto della machessa nel cortile (spazio coperto utilizzato come sala-riunioni). E’ crollato il tetto di una delle strutture all’escolinha Lar dos Sonhos, ci sono altri danni minori ai tetti di altri asili ed i cortili sono ancora allagati.

Moltissime persone di vari quartieri di Caia sono sfollate presso scuole o altri edifici sicuri e le linee elettriche sono interrotte.

Dati ufficiali del Governo del Distretto di Caia indicano 7.585 persone sfollate presso 18 centri di accoglienza, 4 strade interrotte, migliaia di abitazioni danneggiate o interamente distrutte. 3 unità sanitarie, 24 scuole hanno subito pesanti danni.

La prima fase

Emanuela De Vivo, medico operante a Caia dove è impegnata con il nuovo progetto di salute Follow the SUN riferisce:

“per fortuna non ci sono feriti, ma la situazione è difficile, tante persone hanno perso tutto quello che avevano, abitazioni, negozi, attività nelle quali avevano investito.

Ora si contano i danni e si cerca di recuperare ciò che può essere salvato dalle case inondate.

Al CAM stiamo cercando di capire come muoverci per la prima assistenza e poi ci sarà da pensare alla ricostruzione, a cosa dare priorità. Molte scuole dovranno rimanere chiuse ancora a lungo, perché utilizzate come centri di accoglienza per gli sfollati. Elias Lanquene (coordinatore a Caia e responsabile delle attività in area sanitaria) mi ha riferito che molte di quelle scuole erano già carenti di latrine, le situazione ora è sicuramente difficile.”

Eventi estremi e gestione delle emergenze

Come riportato nel bollettino del Governo di Caia, la forte inondazione del distretto non è dovuta solo alle piogge e ai venti, ma anche all’apertura della grande diga di Cahora Bassa, situata a nord, il più grande impianto idroelettrico dell’Africa Meridionale.

 Il ciclone Freddy aveva già colpito Mozambico e Madagascar alla fine di febbraio ed è ritornato in Africa meridionale, seguendo un percorso ad anello raramente osservato dai meteorologi. Freddy sembra pertanto destinato a diventare il ciclone più duraturo mai registrato.

 Negli ultimi anni, tempeste tropicali e cicloni stanno diventando fenomeni sempre più frequenti e distruttivi lungo la costa sud-orientale del continente africano, per effetto del cambiamento climatico.

Il CAM è vicino ai famigliari delle vittime e vuole esprimere la sua solidarietà verso tutte quelle persone che hanno perso la loro casa. Força e coragem.

 

AGGIORNAMENTO 23 MARZO

 Il CAM attraverso il gruppo degli assistenti domiciliari sta fornendo kit di emergenza (alimenti e beni di prima necessità) e sta partecipando al gruppo di coordinamento dell’emergenza a Caia (COE, con le autorità governative, IOM, Unicef e WFP) per restare aggiornati sull’evoluzione della situazione e i bisogni. Alla data di giovedì 23 i centri di accoglienza erano 31 (arrivati a 55 con 51.658 persone e 11.235 famiglie, 1.093 orfani, 814 anziani), numeri che variano frequentemente, poiché i luoghi di ricovero vengono smantellati e creati in base alla situazione delle inondazioni. Il fiume Zambesi è ancora 1 metro sopra il suo livello normale. 

 


 

Leggi anche:

 Nella galleria fotografica foto scattate a Caia tra il 13 e il 15 marzo 

#paroledicaia

#paroledicaia

Nei primi mesi del 2021 abbiamo pubblicato sui profili Facebook ed Instagram del CAM una rubrica con l’hashtag #paroledicaia: 10 parole “simboliche” che raffigurano la vita rurale di Caia.
Si trattava di un modo per viaggiare dentro la quotidianità delle comunità rurali del distretto, dove il CAM vive lavora da 20 anni, partendo da oggetti, strumenti di uso quotidiano, ambienti naturali ed umani.

Proponiamo oggi la raccolta completa che potete visualizzare al link bit.ly/paroledicaia-CAM

Un grazie particolare a Julai Jone, Corrado Diamantini e Giovanna Luisa per la collaborazione sui testi.

Progetto a cura di Maddalena Parolin, impaginazione Anna Mattedi