E’ passato qualche mese dall’avvio del progetto/studio per creare una filiera di recupero e valorizzazione del rifiuto solido urbano (RSU) per la città di Beira, capoluogo della provincia del Sofala, e Stefania, ingegnera ambientale che si occupa del progetto, ci invia un aggiornamento delle numerose attività che sta portando avanti!
“Aprile è cominciato a pieno ritmo. Molte riunioni, molte idee e sempre più persone coinvolte!!!
Abbiamo organizzato con il Municipio di Beira (CMB) un primo progetto pilota per la raccolta dei rifiuti a scala di macro-quartiere. Il Bairro in cui andremo a lavorare per primo è quello di Macuti, che si affaccia sul mare. L’obbiettivo è raccogliere dei dati preziosi per la futura implementazione della raccolta dei rifiuti per l’intera città. Questo, ci permetterà di capire quali forze ha il Municipio per portare avanti questo cambiamento e adattare, di conseguenza, le proposte progettuali, perché, a volte, lo strumento migliore è quello che si conforma al contesto.
La prima e indispensabile fase del lavoro è la formazione e il pieno coinvolgimento delle persone interessate, ovvero quelle che ci accompagneranno in questo primo progetto pilota. Per aumentare il più possibile l’efficacia, abbiamo collaborato in primis col Municipio -diretto interessato- ma anche con gli attivisti del Frysian Urban Sanitation Programme in Mozambique (FUSP), che si occupano principalmente di informazione ed educazione nell’ambito igienico-sanitario.Ci accomuna l’obbiettivo di trasformare in meglio la città, rendendola un ambiente più sano e sicuro.
Il passo iniziale è stata la formazione dei dipendenti comunali addetti alla pulizia delle strade, che ha coinvolto circa 300 partecipanti: sono stati accompagnati nell’ apprendere l’uso delle nuove attrezzature di lavoro e della nuova impostazione/divisione del lavoro. Durante i giorni di formazione hanno ricevuto un’attrezzatura pensata apposta per agevolare il lavoro e aumentare anche l’efficacia del loro operato. La consegna del nuovo equipaggiamento é stata edificante anche sul piano personale dei lavoratori, che hanno percepito in qualche modo una valorizzazione del loro ruolo.
Queste giornate sono hanno visto anche un intenso lavoro da parte degli attivisti che, dopo una mattinata di formazione (per dar loro gli strumenti per comunicare e le informazioni necessarie), hanno portato avanti un lavoro di sensibilizzazione rivolto ai residenti, informando di questo nuovo sistema di raccolta, rispondendo ai dubbi e alle perplessità degli abitanti.
Gli attivisti hanno lavorato senza sosta, parlando con tutte le famiglie per una settimana. Una parte fondamentale del lavoro è
appunto la partecipazione e la piena consapevolezza degli utenti, che poi andranno a usufruire nel nuovo piano di raccolta. Personalmente sono molto gratificata dal grande impegno che il Municipio sta dimostrando: è evidente l’interesse che manifesta in questa attività e soprattutto nelle risorse che sta investendo. Vede in questo progetto la possibilità di un concreto cambiamento, e questo contribuisce a migliorare sempre di più il lavoro che stiamo svolgendo assieme.
Maggio ha visto la formazione delle squadre che guideranno i camion addetti alla vera e propria raccolta del rifiuto urbano: in questo periodo il lavoro si è focalizzato sulla concretizzazione della raccolta. Inizialmente il sistema di raccolta prevedeva che gli operatori raccogliessero i rifiuti accumulati in alcuni punti specifici dai cittadini (come piccoli cumuli) , con dei teli e dei rastrelli e successivamente l’immondizia veniva ‘lanciata’ nel camion compattatore.
Oggi, la vera soddisfazione é stata quella di collocare i tambores lungo le vie di Macuti e vedere il progetto prendere sempre più forma e concretezza! Infatti, una volta finiti, gli operai del comune hanno distribuito questi contenitori lungo la tratta dei camion compattatori, che giornalmente, raccoglie i rifiuti.
Ora la raccolta sta continuando da una settimana e giá si vedono i risultati!
Noi proseguiremo a monitorare l’esito del sistema fino ad ora implementato, accompagnando gli operatori duranti i turni, anche per renderci conto delle reali difficoltà che devono affrontare.”