da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 17 Set 2022 | Notizie dall'Associazione
La settimana compresa tra il 29 agosto e il 4 settembre si è svolta a Maputo la Fiera Internazionale FACIM, uno degli eventi più importanti per le imprese mozambicane e straniere con interesse ad ampliare il loro mercato in Mozambico. Non solo le imprese, anche le ONG, associazioni ed enti pubblici hanno partecipato. Il CAM ha quindi pensato che partecipare alla fiera sarebbe stata l’occasione tanto attesa per incontrare i nostri partner del mondo profit e raccontare in questa vetrina internazionale il progetto in corso. Il carattere plurisettoriale della fiera è apparso subito molto chiaro: stand di trattori, di coccodrilli, scimmie, gin, barche, inceneritori, imprese edili, vino italiano, parrucche, caffè, vestiti e tutto ciò che possa venirvi in mente.
Il progetto SIRSU (Sviluppo di Imprenditoria locale per la gestione del Rifiuto Solido Urbano) prevede un miglioramento della gestione del rifiuto solido ospedaliero tramite il trattamento con una sterilizzatrice elettrica della azienda italiana Newster Group, con sede a Rimini. Il focus del progetto è la creazione di una startup, la SABE (Servizi Ambientali di Beira) che diventi il rappresentante e il distributore di Newster in Mozambico, nonché un’azienda che fornisce un servizio di raccolta e trasporto del rifiuto ospedaliero pericoloso dalle cliniche private della città all’Ospedale Centrale, dove la sterilizzatrice è stata installata ed è attualmente in funzione. César Mendoso, professore del corso di Strategia di Impresa presso l’Università Zambezi a Beira, è il gestore della SABE.
Dopo più di un anno di lavoro a distanza tra Beira, Rimini e Trento, finalmente il team del progetto SIRSU si è incontrato a Maputo alla fiera FACIM, per la prima volta a lavorare fisicamente nello stesso luogo. Matteo e Ledina per Newster, César per SABE e Ada per il CAM hanno partecipato all’evento nel padiglione dell’ITA (Italian Trade Agency), vicino allo stand di AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), co-finanziatore del progetto.
La fiera è stata un’ottima occasione per incontrare qui il donor, ma anche nuovi partner interessati a lavorare con la SABE, come distributori e tecnici. Non sono mancati gli incontri istituzionale, a partire dal nuovo direttore dell’AICS, l’Ambasciatore italiano in Mozambico, il Primo Ministro e perfino il Presidente del Mozambico.
Dalla fiera usciamo stanchi, tutti i giorni l’autobus partiva alle 7.30 con una puntualità molto più svizzera che mozambicana. Dopo 45 minuti di viaggio si arrivava alla fiera a Marracuene, fuori Maputo, dove tutto il giorno si parlava del progetto, si chiacchierava con altre aziende e ONG, si incontravano partner di altri progetti, si parlava faccia a faccia con le istituzioni di governo. Finalmente alle 18 si ripartiva per tornare a Maputo, stanchi ma felici dei contatti e delle esperienze scambiate.
Un ringraziamento particolare all’ICE, l’ITA del Mozambico, per averci ospitati nel padiglione. Grazie all’AICS, che prontamente ci definisce il fiore all’occhiello per i bandi profit (tra ONG e imprese private), e a tutte le istituzioni che hanno dimostrato grande interesse per il progetto. Ed infine, grazie a Newster: non si incontra tutti i giorni un’azienda che crede così tanto nella cooperazione internazionale, per cui è molto più importante il beneficio ambientale e sociale per chi lavora con i rifiuti, piuttosto che sviluppare un florido mercato in Mozambico.
Ada Castellucci
Per sapere di più sul progetto SIRSU, leggi i seguenti articoli:
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 7 Lug 2022 | Attualità dal Mozambico
I rappresentanti del governo italiano durante la visita di Mattarella a Maputo hanno incontrato le organizzazioni non governative italiane che operano nel Paese. Un commento della nostra Rappresentante Paese Marina Bosetti
In questi giorni, 4-5 e 6 luglio 2022, è in corso a Maputo una visita di Stato del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, con una agenda fitta di appuntamenti istituzionali. La visita mira a coltivare legami bilaterali tra i due paesi, Mozambico e Italia, che si sviluppano da decenni in molte direzioni e di cui l’accordo di pace di Roma trent’anni fa, è solo uno dei tasselli più significativi.
La cooperazione tra i due paesi si è sviluppata anche grazie al contributo di importanti interventi da parte di organizzazioni non governative, come la nostra, la Comunità di Sant’Egidio (di cui Mattarella ha visitato i progetti, nel Centro Dream), il CUAMM e molte altre.
Anche il lavoro del Trentino nella Provincia di Sofala si inserisce in questo percorso di scambio: prima con l‘intervento di 15 anni a Caia promosso dalla Provincia Autonoma di Trento e in seguito con le attività di cooperazione con le quali prosegue la propria azione sul territorio il CAM. Un lavoro che, seppur periferico rispetto alla capitale Maputo, è conosciuto e riconosciuto e ne sono prova sia le visite in Trentino di importanti membri del governo Mozambicano (tra cui i Presidenti della Repubblica del Mozambico Emilio Armando Guebuza nel 2007, e Joaquim Chissano nella primavera del 2000), sia le parole di stima e apprezzamento verso il CAM da parte dei diversi ambasciatori italiani in Mozambico e Mozambicani in Italia che si sono succeduti in questi 20 anni.
All’interno del programma di visita della delegazione istituzionale italiana in Mozambico si è tenuto il 5 luglio un incontro tra la Vice Ministra degli Esteri Marina Sereni e le organizzazioni non governative italiane che lavorano in Mozambico. Abbiamo chiesto alla nostra Rappresentante Paese Marina Bosetti, che vi ha preso parte, alcune considerazioni.
La viceministra Sereni ha mostrato interesse e disponibilità verso le attività che le organizzazioni italiane portano avanti in Mozambico in ambito di cooperazione e solidarietà. Infatti non si è accontentata di ascoltare le testimonianze di ciò che viene fatto e la sintesi del programma paese da parte della direzione dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione (AICS) di Maputo, ma ha voluto che le venissero esposte anche le principali criticità del lavoro in Mozambico. Ovviamente i nodi spinosi che conosciamo bene, e cioè l’ottenimento del visto per gli espatriati ed il permesso di lavoro per l’organizzazione sono stati menzionati, ma oggettivamente non ci aspettiamo che la situazione possa migliorare a breve, nonostante gli accordi e i legami di amicizia tra i due paesi.
Dal punto di vista degli impegni in ambito cooperazione internazionale tra Italia e Mozambico, si sta infatti lavorando alla firma di un nuovo accordo, che darà priorità all’ambito “emergenza”. Emergenza intesa sia umanitaria (come l’assistenza ai rifugiati delle zone oggetto di scontri violenti nel nord del paese), sia l'”emergenza climatica” per la quale il Mozambico è un territorio particolarmente vulnerabile, come hanno mostrato i recenti cicloni. Si è anche intuito che l’intenzione è quella di aumentare i fondi a disposizione per il lavoro in Mozambico. Vedremo se il proposito si concretizzerà nei prossimi anni, parallelamente agli sviluppi sugli investimenti commerciali e in ambito energie i quali, non nascondiamocelo, erano temi centrali della visita di Mattarella nel Paese.
E’ stato un incontro particolarmente partecipato: io ero collegata online, così come alcuni altri rappresentanti di organizzazioni che non avevano la possibilità di presenziare a Maputo, ma ho visto che la sala era particolarmente piena. Sono 32 le OSC (Organizzazioni della Società Civile) accreditate presso l’ufficio dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione di Maputo, penso che praticamente tutte abbiano colto l’invito e dato importanza all’incontro, cui ha partecipato anche l’ambasciatore italiano in Mozambico Gianni Bardini. Da parte sua la viceministra Sereni ci ha tenuto a ringraziare le organizzazioni per la “manovalanza”, cioè l’essere le braccia operative sul territorio delle azioni promosse da AICS direttamente con le persone del posto, anche con le autorità locali, complimentandosi per la ricchezza e la qualità del lavoro svolto in questi anni e per l’essere stati vicini e tempestivi anche in occasione di catastrofi come il ciclone Idai.
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 4 Apr 2022 | Storie
Giovanna Luisa, membro del Consiglio Direttivo del CAM e Presidente dell’associazione “A Scuola di Solidarietà“, il 26 marzo ha fatto visita alla Escola Solidariedade di Maputo che l’associazione sostiene dal 1993. In questo articolo Giovanna ci parla dell’incontro con i/le giovani della scuola e riporta alcune delle loro testimonianze.
L’Associazione “A scuola di Solidarietà” fa parte del CAM dal suo inizio. Dal 1993, sostiene – prevalentemente con l’offerta di borse di studio – la Escola Solidariedade di Mavalane, una scuola Comunitaria, sorta nella periferia della capitale mozambicana. Oggi (2021) essa conta 3.124 alunni e alunne, affidati/e a 73 docenti.
Inizialmente, le borse di studio hanno promosso la formazione degli insegnanti, poi, gradualmente, sono venute incontro al desiderio di istruzione superiore degli studenti che, pur avendo i requisiti, non avevano i mezzi per frequentare i corsi. I loro nomi completano una lunga lista, che supera di gran lunga il centinaio. Attualmente si tratta di giovani iscritti alla scuola secondaria superiore o alle facoltà universitarie presenti nella capitale. In diverse occasioni, gruppi di viaggiatori provenienti dall’Italia hanno potuto conoscerli, ascoltarli e confrontare esperienze, l’ultima volta pochi giorni fa, il 26 marzo 2022.
“…Il vostro contributo trasforma vite, non solo professionalmente, ma anche come persone” così si è espresso Ailton Tivane, uno dei 18 giovani presenti all’incontro avvenuto in una sala della scuola. Qui ciascuno dei giovani presenti, non senza emozionarsi, ha parlato di sé, portando il proprio vissuto, le proprie aspirazioni, la propria risolutezza ad affrancarsi dalle condizioni di povertà economica e di difficoltà sociale che motiva il contributo offerto.
Al pensiero di Ailton hanno fatto eco altri giovani presenti. Le borse di studio sono state indicate come una “occasione per riempire la società di uomini pensanti e capaci di trasformare l’ambiente familiare”, “un mezzo per ridurre la povertà”, una opportunità per offrire strumenti, diretti sia all’auto imprenditoria sia allo sviluppo del Paese, di cui si riconoscono i problemi e le responsabilità: la diffusa corruzione, la incapacità di cura, la necessità di formazione e la mancanza di lavoro, spesso anche per coloro che hanno un titolo di studio. La scelta della scuola da frequentare, pur corrispondendo per la maggior parte dei giovani e delle giovani presenti, al desiderio di soddisfare una propria aspirazione, non prescinde da una analisi delle esigenze del mercato a cui molti di loro si adattano.
Augurandosi che altri giovani del quartiere possano godere della stessa opportunità, ci incoraggiano a non rinunciare a promuoverla e noi raccogliamo la sfida, convinti che il Diritto allo studio, come ogni Diritto, non possa che essere di tutti, ovunque.
da Marika Sottile | 29 Mar 2021 | Storie
Chi è Nália das Dores
Nália das Dores è un’artista Mozambicana, amica del CAM Trento, città dove ha vissuto otto anni. Ad un certo punto della sua professionalizzazione, ha deciso di dedicarsi ad una passione radicata, l’arte, trasformandola nella sua professione e modalità di espressione.
Classe ’90, ha studiato Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso l’Università degli Studi di Trento per poi professionalizzarsi nel Marketing. Noi del CAM abbiamo avuto l’opportunità di accoglierla presso la nostra sede, dove ha tenuto corsi di portoghese e collaborato per iniziative rivolte alla promozione della cultura mozambicana.
Fin da piccola le piaceva disegnare. Disegnava abiti di moda e faceva ritratti. Tuttavia, è stata scoraggiata dall’intraprendere la carriera artistica dalla rarità delle opportunità professionali in questo ambito. Dopo aver conseguito la Laurea, è tornata in Mozambico, dove ha iniziato a lavorare stabilmente. In seguito, ha iniziato parallelamente il suo percorso nel campo dell’arte.
Il percorso artistico professionale di Nália
Ha iniziato a lavorare dapprima “su commissione”. Successivamente, ha aperto una pagina su Instagram, Liah_ art3, dove ha iniziato ad esporre le sue opere.
Molte persone hanno espresso interesse nel comprare le sue opere e l’hanno supportata nel posizionamento nel mondo dell’arte.
Nel gennaio del 2020, per la prima volta, ha esposto le sue opere in una mostra collettiva presso la galleria d’arte 16Neto, a Maputo. Per Nalia è stata una esperienza unica, che l’ha fatta sentire realizzata.
Durante la mostra ha venduto sette pezzi. Avrebbe avuto altre esposizioni nei mesi successivi, ma a causa della crisi sanitaria ha annullato i prossimi appuntamenti. Nália però non si è fermata. Ritiene che la pandemia sia stata <<un catalizzatore di opportunità>>, perciò ha continuato a produrre per tutto il periodo, lavorando alla sua esposizione “A Janela da Alma Feminina”.
MozGallery – il nuovo progetto
Nel 2020 ha fondato un nuovo progetto: MozGallery, un portale e un movimento formato da talenti mozambicani, nato con lo scopo di creare connessioni, valorizzare talenti più o meno conosciuti, stimolare e vitalizzare il panorama artistico del paese.
E non sono finite qui le novità. Il 2021 si è aperto con il Daydreamer Artshow: un evento internazionale dedicato alle presentazione delle sue opere, che si è tenuto sabato 27 marzo a Maboneng, nel Sud Africa.
Il soggetto e il significato delle sue opere
Per Nália, dipingere significa entrare in un’altra dimensione, all’interno della quale si immerge profondamente, dimenticandosi del tempo che scorre.
La sua fonte di ispirazione sono le persone espressive. In modo particolare, le donne mozambicane sono il soggetto della sua pittura.
Nelle sue opere, rappresenta la complessità della donna, intesa come la molteplicità delle dimensioni espressive attraverso cui una donna esprime se stessa: sensualità, fratellanza, forza, resistenza, dolore, bellezza, accettazione dell’imperfezione, leadership.
Uno degli obiettivi della pittura plastica di Nália è infatti quello di rompere gli schemi stereotipati della donna come baluardo della perfezione e condurre la società a valorizzare il suo ruolo pilastro nella società.
Perché vi presentiamo Nália
Le opere di Nália hanno un valore artistico e sociale profondo. Perciò abbiamo voluto presentarvela in questo articolo. Ma anche perché la sua storia fa parte di un percorso di migrazione dal Mozambico al Trentino e dal Trentino al Mozambico, che ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione di un talento giovanile. Questo per sostenere che, le migrazioni non sono una piaga da combattere, bensì una fonte di ricchezza per le persone che si spostano e i territori che le accolgono.
Un grande in bocca al lupo a Nália!
da Marika Sottile | 18 Set 2020 | Attualità dal Mozambico, Emergenza Covid-19
Vi proponiamo di seguito un aggiornamento sul COVID-19 in Mozambico. Si tratta di un articolo che è stato redatto in lingua inglese da Joseph Hanlon* e pubblicato sulla Newsletter “MOZAMBIQUE News reports & clippings 501”. Noi lo abbiamo tradotto in italiano per voi.
Una crescita esponenziale del COVID-19 minaccerebbe i servizi sanitari
“Stiamo andando verso il collasso del nostro sistema di salute” ha avvertito la deputata della Direzione Nazionale della Salute Pubblica, Benigna Matsinhe, durante una conferenza stampa (14 settembre). Dopo un lento incremento, dal primo caso nel mese di marzo, le ultime due settimane hanno visto un salto. Afferma che gli ultimi quindici giorni hanno visto:
- +28% del totale dei numeri dei casi;
- il doppio delle ospedalizzazioni;
- +il 34% dell’incremento nel totale del numero dei morti.
C’è un reale incremento nelle infezioni, e non un mero riflesso dell’incremento del numero delle persone che si sottopongono al test, ha detto il direttore delle surveys dell’Istituto Nazionale della Salute, Sergio Chicumbe, alla conferenza stampa.
Più della metà dei nuovi casi e più della metà dei casi totali sono nell’area della capitale – nelle città di Maputo e Matola.
Il tasso dei casi in Mozambico è ancora basso, con 182 casi per milione di abitanti e 1 morto su un milione. Questo dato è comparato agli 11.000 casi e 261 morti per milione in Sud Africa, 6.400 e 184 per il Portogallo, 200.000 e 600 per gli Stati Uniti e il Brasile. Ma l’aumento consistente delle ultime due settimane ha causato seria preoccupazione.
“Dalle nostre analisi epidemiologiche, noi crediamo che non abbiamo ancora raggiunto il picco”, ha detto Chicumbe, aggiungendo che contenere il picco è essenziale per ridurre la pressione sui servizi di salute Mozambicani.
Matsinhe ha avvertito: “Possiamo essere sicuri che, a meno che non vi sia un radicale cambiamento nel comportamento di tutti noi, un investimento nella prevenzione e nell’eliminazione di tutti i fattori di rischio che contribuiscono alla diffusione della malattia, stiamo andando nella direzione di un collasso del nostro sistema di salute”.
*Joseph Hanlon è un giornalista, scienziato sociale e professore presso l’Open University, nel Regno Unito. E’ considerato il principale esperto di lingua inglese sul Mozambico, paese dove ha vissuto a lungo e rispetto al quale svolge attività di ricerca e informazione.

L’infografica tratta dal sito del Ministério da Saúde (MISAU) presenta un aggiornamento dei dati al 17 settembre 2020.