“La nostra acqua” – CAM, distretto e Madzi-Athu al lavoro per la manutenzione dei pozzi

“La nostra acqua” – CAM, distretto e Madzi-Athu al lavoro per la manutenzione dei pozzi

La storica collaborazione tra il CAM, l’ufficio distrettuale che si occupa dell’accesso all’acqua nel distretto e l’associazione Madzi-Athu – composta dai comitati di gestione comunitaria delle fonti d’acqua – è recentemente ripresa per un importante intervento di manutenzione e consegna delle opere.

Dopo un ampio rilievo su tutti e 35 i pozzi che forniscono acqua agli abitanti della zona urbana e periurbana di Caia, si stanno conducendo lavori di ripristino e manutenzione per circa la metà dei pozzi.

Tra le più comuni manutenzioni troviamo il rifacimento della testa della pompa, la sostituzione del tubo verticale, la sostituzione dei tiranti metallici, la sostituzione del cilindro della pompa. Molti pozzi inoltre necessitavano di sistemazioni nelle parti esterne, per evitare il ristagno di acqua.

Alcune manutenzioni vengono svolte da membri dell’Associazione, sotto la supervisione dei tecnici del Servizio Distrettuale di Pianificazione e Infrastrutture, nel caso degli interventi di maggiore entità, vengono coinvolti operatori esterni specializzati.

Di seguito una galleria di immagini scattate durante la campagna del rilievo (foto di Luis Cipriano)

Ripristinate la Scuola Primaria Eduardo Mondlane e la Scuola Secondaria Matadouro

Ripristinate la Scuola Primaria Eduardo Mondlane e la Scuola Secondaria Matadouro

Nel mese di settembre, sono terminati i lavori di ripristino della scuola primaria Eduardo Modlane e Secondaria Matadouro a Beira.

Diventate inadatte ad accogliere gli studenti a causa dei danni subiti dopo il passaggio dell’uragano Idai a marzo 2019.

Gli edifici scolastici rimasti integri erano stati utilizzati come campo d’accoglienza per gli sfollati interni e necessitavano quindi di una completa disinfezione e manutenzione prima di poter nuovamente venire utilizzati come aule scolastiche.

Tra le attività del progetto WASH svolto in partenariato con UNICEF, il CAM si è occupato di valutare lo stato delle scuole e procedere a

  • liberare i canali di scolo delle strutture intasati da acqua, rifiuti e macerie;

  • disinfettare e pulire i locali, i servizi igienici ed i laboratori (lavorando congiuntamente con la Direzione Provinciale della Salute, l’Ufficio Sanitario Comunitario);

  • fornire materiali e formare il personale per la pulizia e la disinfezione;

  • ripristinare il soffitto dei servizi igienici.

Un lavoro lungo che permetterà a numerose persone tra studenti ed operatori di studiare e lavorare in un ambiente idoneo alle loro esigenze.

Per celebrare la riapertura delle scuole si è deciso di organizzare una piccola festa alla quale hanno partecipato dipendenti e gli studenti di entrambi gli istituti.

Due nuovi progetti con municipio, direzione di salute, UNICEF e UNDP

Due nuovi progetti con municipio, direzione di salute, UNICEF e UNDP

Il nostro rappresentante paese Paolo Ghisu ci manda un aggiornamento sui nuovi progetti in avvio a Beira.

Negli ultimi giorni il CAM ha firmato due importanti accordi di cooperazione con due agenzie delle Nazioni Unite per far fronte all’emergenza su Beira a seguito del ciclone Idai dello scorso marzo; il primo con UNICEF, in materia di sanificazione delle acque, e il secondo con UNDP, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, in materia di smaltimento dei rifiuti.

Wash

Il progetto con UNICEF è in ambito “Wash” (WASH, dall’inglese “Water, Sanitation, Hygiene”) e ha come obiettivo principale quello di ripristinare il sistema delle acque in alcuni edifici pubblici nelle periferie di Beira e di far fronte ai bisogni immediati di acqua e igiene delle famiglie colpite dal ciclone. L’enorme quantità di acqua che si è riversata, principalmente sulla città di Beira e sulle zone limitrofe ha causato la distruzione di abitazioni, scuole, ospedali, compromettendo raccolti, accesso alle cure e il sistema di distribuzione di acqua ed energia. Gli allagamenti e le acque stagnanti hanno contaminato le fonti di acqua potabile ed hanno aumentato il rischio di malattie come il colera e la malaria. L’accordo firmato in questi giorni prevede l’impegno del CAM nella riabilitazione di alcune latrine, disinfezione delle aule scolastiche (utilizzate durante l’emergenza come rifugio per gli sfollati) e trattamento delle acque in 5 scuole in alcuni quartieri periferici. Questo permetterà di avere un accesso sicuro ad acqua potabile, strutture igienico-sanitarie e un ambiente sano e protetto, contribuendo in questo modo a ridurre il rischio di trasmissione di malattie legate all’acqua, come colera e malaria. Inoltre, il CAM si è adoperato a ripristinare il sistema di raccolta e distribuzione dell’acqua presso il centro di salute di Chingussura, con il quale il Consorzio lavora già da tempo in ambito dello smaltimento dei rifiuti sanitari e che assiste una media di 15.000 persone ogni mese. La cisterna di racconta dell’acqua, così come l’impianto idraulico di questo ospedale di quartiere, hanno subito ingenti danni a seguito alle forti piogge e il vento causati dal ciclone.

Gestione dei rifiuti

La collaborazione con il UNDP prevede invece la riabilitazione della principale discarica urbana di Beira, oltre che una discarica di emergenza allestita per fare fronte all’emergenza. La riabilitazione della discarica è fondamentale per il corretto smaltimento dei rifiuti urbani e dei detriti causati del ciclone. Al momento la via d’accesso è in pessime condizioni, mentre l’area interna alla discarica ha subito diversi crolli. Questo ha rallentato ulteriormente il sistema di raccolta dei rifiuti ed è causa di una rapida usura dei precari mezzi a disposizione del Municipio. Nelle ultime settimane, gran parte dei detriti e dei rifiuti sono stati smaltiti nei siti di smaltimento di emergenza, con conseguenti impatti negativi sulle popolazioni circostanti, maggiori distanze da coprire e quindi maggiori costi di trasporto. Le attività previste dal progetto riguarderanno principalmente la riabilitazione e gestione del principale sito di smaltimento urbano, prerequisito per un’efficace rimozione e raccolta dei rifiuti e la bonifica di una dellediscariche di emergenza. Inoltre, il progetto prevede un supporto tecnico, finanziario e di mezzi diretto al Comune della città per le operazioni di raccolta dei rifiuti in corso.

Tutto questo è stato possibile grazie all’esperienza decennale maturata dal CAM sia in campo di water and sanitation, principalmente nel distretto di Caia dove dal 2007 il CAM è impegnato in un intervento sistematizzato sulla gestione delle risorse idriche e sulla gestione e riabilitazione dei pozzi, sia in materia di gestione dei rifiuti solidi urbani. Dal 2016, infatti, è stato avviato nella città di Beira il programma di rafforzamento tecnico-gestionale della Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani, che si propone di rispondere ai bisogni di rafforzamento dell’istituzione pubblica, nelle sue componenti materiali ed umane, per un miglioramento della qualità e del tasso di copertura del servizio ai cittadini.

Paolo Ghisu

Rappresentante del CAM in Mozambico

Un incontro del gruppo Madzi-Athu (acqua nostra)

OLYMPUS DIGITAL CAMERANel settore acqua, una delle attività più importanti del programma del CAM a Caia è il sostegno di un coordinamento dei comitati dei pozzi.Il progetto “Madzi-Athu” (acqua nostra in lingua sena) mira a riunire i responsabili dei pozzi di alcuni quartieri di Caia per sviluppare una gestione più efficace ed in particolare la capacità di intervenire rapidamente a risolvere le avarie e per la manutenzioneIl resoconto del responsabile di settore Paolo Cosoli di una delle ultime riunioni del 2012 testimonia il funzionamento di questo progetto.

L’incontro mensile del Madzi Athu di novembre si è tenuto presso il regulo Tanga Tanga, all’incontro, oltre ai referenti dei pozzi coinvolti nell’associazione sono stati invitati anche i leader comunitari. Al solito, nella riunione si parla di pagamenti, ritardi, avarie, come in tutte le riunioni. La partecipazione è sempre molto alta, anche se ci sono spesso ritardi sull’orario previsto (bisogna sempre mettere in conto una mattinata piena per questi incontri: se l’ora prevista sono le 7.30, prima delle 8.30-9 non si riesce a fare granché).
Si parla prevalentemente in lingua sena, per facilitare i rappresentanti dei comitè che non parlano portoghese; qualcuno, poi, traduce in Oportoghese nel caso io o altri non abbiano capito.

Anzitutto viene rilevato che, a partire dal mese scorso, tutti i pagamenti della quota mensile (200 MT, circa 5 € per pozzo) che arrivano in ritardo vengono pagati con una multa di 5 Mt/giorno, come inizialmente previsto. Al di là di alcune polemiche dei ritardatari, la misura ha avuto dei consistenti effetti benefici sull’ordine nei pagamenti e nella rendicontazione.

Viene segnalato il rientro del comité di una fonte di Sombreiro, già parte dell’associazione nel 2010, poi uscita per mancato pagamento. La fonte presenta problemi di pulizia e drenaggio, per cui si coglie l’occasione per parlare di saneamento e di come tutte le fonti del Madzi Athu debbano seguire alcune norme di igiene.

Altro argomento di dibattito è stato il prossimo acquisto di uno stock di materiali a Beira, per il quale si è costituita una commissione interna che avrà l’incarico di visitare tutte le fonti, valutarne le condizioni e predisporre gli acquisti ed il preventivo di spesa.

Viene affrontato il tema della progressiva indipendenza dell’associazione, che dovrà imparare quanto prima a gestire autonomamente fondi, entrate/uscite e sostituzioni, a tenere la contabilità e redigere il verbale a fine riunione. Alla domanda sull’appoggio del Consorzio nel prossimo futuro, viene assicurato che si continuerà a seguire le riunioni e a monitorare le attività.

L’associazione, da parte sua, ripropone l’idea di potersi dedicare alla vendita di pezzi di ricambio a costo ragionevole e offrire servizi di manutenzione. Ad un possibile appoggio finanziario del Consorzio, l’associazione si impegnerebbe come contropartita a garantire la pulizia delle fonti ed all’auto-costruzione di opere di drenaggio e delimitazione. Per poter realizzare questo progetto però, l’Associazione dovrebbe dimostrarsi capace di alcuni compiti imprescindibili quali: la manutenzione dei lavori di sicurezza già svolti e la realizzazione di nuovi lavori con fondi e manodopera propri, la gestione positiva delle entrate/uscite dei pezzi di ricambio delle proprie fonti, prima ancora della vendita/manutenzione a conto terzi.

Nel complesso, l’associazione procede bene, nonostante alcuni aspetti presentino ancora ampio margine di miglioramento. Anzitutto sarà necessario continuare a garantire la presenza alle riunioni partecipative, per evitare dispersioni del dibattito e per ‘guidare’ i partecipanti verso una sintesi efficace e la presa di decisioni. Anche l’aspetto previsionale, ossia la stima fra spese e risparmi, rimane un punto critico, anche se alcune persone, presidente e tesoreria in primis, hanno dimostrato buone capacità di analisi ed organizzazione. Infine, sarà di fondamentale importanza riuscire a formare e far funzionare tutti i comité, soprattutto quelli che hanno come responsabili delle donne anziane, le quali presentano più debolezze nella gestione (perché spesso analfabete) e negli interventi tecnici.

Nonostante i problemi, il Madzi Athu è in buono stato e, tra tutte le attività del settore, è in assoluto uno dei progetti più riusciti per efficacia, interesse ed adesione dei partecipanti.