Dialoghi Comunitari per l’Uguaglianza

Dialoghi Comunitari per l’Uguaglianza

Attraverso un progetto finanziato dalla Cooperazione Coreana, in collaborazione con UNFPA, il CAM è impegnato contro la violenza sulle donne, promuovendo momenti di sensibilizzazione in merito alla disuguaglianza di genere e alla salute femminile.

In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il CAM vuole riaffermare il suo contributo per una società più equa e paritaria attraverso il progetto “Scuole inclusive e libere dalle violenza di genere“, che prevede diverse attività di sensibilizzazione nelle scuole e nelle comunità beneficiarie.

Una di queste attività sono i dialoghi comunitari, in cui gli operatori affrontano diverse tematiche legate alla disuguaglianza di genere. Durante questi incontri infatti, si parla di salute femminile, di violenza di genere, di rispetto per la vita e la dignità della donna, il tutto svolto tramite un processo partecipativo per coinvolgere le comunità nelle discussioni e nella presa di coscienza dei fenomeni di discriminazione legati al genere.

Nella gallery qui sotto le immagini dei dialoghi degli ultimi mesi, nelle zone di Beira, Dondo, Buzi e Nhamatanda.

Coinvolgere uomini e ragazzi per promuovere la parità di genere, l’esempio dei “club degli adolescenti”

Coinvolgere uomini e ragazzi per promuovere la parità di genere, l’esempio dei “club degli adolescenti”

Affrontare le norme sociali e porre fine alla violenza di genere: il prezioso ruolo dei club per ragazzi in Mozambico

Sofala, Mozambico – Almeno tre volte al mese, diversi gruppi di ragazzi e giovani maschi adolescenti, di età compresa tra i 13 e i 20 anni, si incontrano per discutere di argomenti che vanno dalla sessualità, al genere, dai matrimoni precoci alla mascolinità tossica. Qual è l’obiettivo? Creare un cambiamento positivo nelle loro comunità. Gli incontri si tengono solitamente in cortili scolastici, nella provincia di Sofala, contribuendo ad attrarre ancora più giovani a partecipare.

Che la sua scuola a Beira sia uno spazio inclusivo libero dalla violenza di genere (GBV) è uno dei sogni del quattordicenne Cleiton Adriano. L’adolescente frequenta la prima media e conduce attività di sensibilizzazione con i suoi coetanei. Nell’agosto 2022, Cleiton Adriano ha ricevuto una formazione sulla GBV nell’ambito di un progetto di UNFPA per migliorare la salute riproduttiva, materna e adolescenziale nella provincia di Sofala, con i fondi della Korea International Cooperation Agency (KOICA).

Realizzato dal partner di UNFPA, Consorzio Associazioni con il Mozambico (CAM), in 14 scuole dei distretti di Beira, Dondo, Nhamatanda e Búzi, il progetto promuove l’emancipazione femminile e contribuisce a cambiare positivamente comportamenti, atteggiamenti e pratiche maschili, coinvolgendo ragazzi e giovani uomini a rispondere – e mitigare – la violenza di genere nelle loro scuole secondarie.

All’inizio del 2022, un totale di 14 membri del “club dei ragazzi” [rapazes, ovvero ragazzi maschi n.d.T.] sono stati formati come leader per guidare le discussioni con gli 84 membri del “club dei ragazzi adolescenti”. Tali corsi di formazione sono stati realizzati con il supporto tecnico delle Direzioni Provinciali dell’Istruzione e della Sanità.

Due dei membri che si sono uniti al club sono Leonel e Benilton, entrambi studenti delle elementari. Leonel ricorda che era solito fare il prepotente con le ragazze, in particolare le sue compagne di classe a scuola: “Dopo aver partecipato alle sessioni, ho capito che le mie idee erano sbagliate e ora voglio condividere informazioni positive con i miei colleghi e la comunità”, ha commentato Leonel. Benilton ha condiviso che quando si è unito alle sessioni guidate dal suo facilitatore, Cleiton, ha cambiato il suo comportamento e ora i suoi genitori sono molto orgogliosi di lui. “Le sessioni non solo hanno cambiato la mia vita, ma grazie a loro ho compreso e aiutato a denunciare casi di violenza di genere nella mia comunità”.

Coinvolgere uomini e ragazzi per promuovere la parità di genere

Ad oggi, i “club dei ragazzi” hanno raggiunto circa 434 adolescenti e giovani, insieme ad altre sessioni di sensibilizzazione nelle scuole e nelle comunità. “Uno dei grandi risultati è stato il cambiamento di mentalità di alcuni genitori e tutor che credevano che il coinvolgimento dei propri figli maschi in attività che affrontano la violenza di genere e la salute sessuale e riproduttiva avrebbe compromesso la loro mascolinità”, ha condiviso Cremilda Gravata, una delle 14 insegnanti formate in GBV nell’ambito del progetto KOICA e che sostiene il club dei ragazzi della sua scuola secondaria. Adriano Cerveja, della Direzione provinciale dell’Istruzione di Sofala, sostiene l’idea che i ragazzi (maschi) abbiano svolto un ruolo cruciale nella denuncia della violenza di genere, del bullismo e di altre pratiche dannose. Hanno anche indirizzato gli adolescenti a servizi sanitari a misura di giovane per la pianificazione familiare e altri supporti, informazioni e consigli relativi alla salute.

Dal 2022, il progetto pluriennale finanziato da KOICA consente a ragazzi come Cleiton nella provincia di Sofala di educare e ispirare i loro coetanei a sfidare gli stereotipi sulla mascolinità e il comportamento a rischio e a rafforzare il loro ruolo nella promozione dei diritti delle donne e dell’uguaglianza di genere.

Diffondere messaggi positivi sull’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle ragazze è stato uno dei miei compiti quotidiani a scuola”, ha affermato Cleiton, osservando che uno dei suoi più grandi desideri è “diventare un agente di cambiamento positivo nella mia comunità”

“Sono riuscito a convincere alcuni membri a unirsi al club dei ragazzi e ora sono orgoglioso di vedere i loro cambiamenti trasformativi nel comportamento, nelle azioni e nella mentalità“, ha osservato Cleiton.

“Diffondendo messaggi sulla prevenzione e la lotta alla violenza di genere e sulla salute e i diritti sessuali e riproduttivi, i ragazzi hanno apportato effettivi cambiamenti comportamentali a scuola”, condivide Cremilda Gravata

 Dall’articolo “Combater as normas sociais e acabar com a violência baseada no género: o valioso papel dos clubes de rapazes em Moçambique” pubblicato sul sito web di UNFPA Mozambique.

Traduzione dal portoghese a cura di Martina Seppi.

Foto in alto – Consorzio Associazioni con il Mozambico.
Foto nel testo – UNFPA Mozambique.

Per saperne di più sul progetto vedi anche: Un nuovo progetto per contrastare ogni forma di violenza di genere

 

Bilancio Sociale CAM 2022

Bilancio Sociale CAM 2022

Siamo orgogliosi di presentare l’edizione 2022 del nostro Bilancio Sociale. Un documento completo che racconta il 2022 del CAM, i progetti, le persone coinvolte e riporta il bilancio economico approvato dall’assemblea dei soci del 7giugno 2022 e la relazione dell’organo di controllo.

Il 2022 è stato un anno particolarmente significativo per il CAM, perché abbiamo festeggiato i nostri 20 anni di attività. Siamo cresciuti molto, abbiamo acquisito competenze, ma soprattutto, abbiamo mantenuto viva la voglia di essere attivi nei nostri valori di cooperazione e di cambiamento sociale.

In questa edizione, troverete 64 pagine a colori che includono 11 schede progetto, testimonianze, dati, grafici e tantissime fotografie per illustrare il 2022, il nostro anno speciale.

Per consultarlo online o scaricare il pdf, clicca qui.

Qui trovi anche le edizioni 2019-2020-2021.

 

Vent’anni di lavoro ininterrotto in Mozambico e in Trentino permettono senz’altro di affermare che il CAM ha saputo sviluppare una serie di progetti in grado di migliorare in maniera sensibile e sostenibile la difficile situazione di vita di molte comunità Mozambicane, nonché di favorire la crescita di una cultura della solidarietà e della mondialità nel nostro Trentino.

Paolo Rosatti

Presidente CAM

Un progetto per Giorgia

Un progetto per Giorgia

È passato un anno da quando Giorgia Depaoli ci ha lasciati. Il suo impegno nella cooperazione internazionale è stato fonte di ispirazioni per molti di noi che hanno avuto il piacere di conoscerla.

In particolar modo, Giorgia si interessava dei diritti delle donne e della battaglia per la parità di genere, temi che promuoviamo attraverso diversi progetti di sviluppo umano, alcuni dei quali nati dalla collaborazione con Giorgia. Per rendere omaggio alla sua missione di una realtà sociale in cui uomini e donne hanno pari diritti, abbiamo deciso insieme ai genitori e ad alcuni amici di Giorgia, di lanciare un progetto in suo ricordo, che avrà lo scopo di:

  1. costruire una sala chiamata “Sala Giorgia” che sarà adibita alle attività promosse dal gruppo donne “parità di genere” a Caia – euro 16.000 €
  2. assicurare un contributo annuale per lo svolgimento delle attività di sensibilizzazione ai diritti delle donne di euro 3.000 € per tre anni

Queste attività si svolgeranno a Caia, dove dal 2018, Giorgia collaborava con diverse realtà territoriali per fare in modo che tutte le donne avessero il modo di esprimere le proprie idee. Grazie alla sua esperienza di oltre 20 anni nella cooperazione internazionale, nella progettazione e nella gestione di fondi, il CAM garantirà la serietà e la continuità del progetto.

Chiunque volesse contribuire al progetto, verrà informato dello stato avanzamento lavori e di tutte le attività del gruppo donne “parità di genere“.

Le donazioni possono essere trasmesse tramite bonifico bancario con la causale “Ricordiamo Giorgia” intestato al nostro IBAN. Tutti i versamenti sono fiscalmente detraibili.

 

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Cogliamo l’occasione per rilanciare l’intervista a Giorgia pubblicata a inizio 2022 da ACCRI che l’associazione ACCRI aveva scritto riguardo a Giorgia, in cui lei spiegava cosa significhi essere una donna nella cooperazione internazionale e il motivo per cui è importante investire nella presenza femminile nell’ambito degli aiuti internazionali.

Contribuisci al progetto "Ricordiamo Giorgia"

Se lo desideri, qui puoi scaricare per diffonderlo il volantino di presentazione del progetto preparato da alcuni famigliari e amici di Giorgia!

VOLANTINO PDF

Per la salute di mamme e bambini – equipaggiamento e formazione ostetrica

Per la salute di mamme e bambini – equipaggiamento e formazione ostetrica

Durante la visita del gruppo di volontari e membri del direttivo, a novembre 2022, il CAM in collaborazione con l’AMS di Trento, ha donato al reparto di ostetricia dell’ospedale di Caia un apparecchio di ecografia, uno strumento fondamentale per il controllo delle gravidanze e molto utile per intervenire in caso di problematiche.

In occasione della consegna ed installazione del macchinario la dottoressa Bruna Zeni, una dei partecipanti al viaggio, ha tenuto una formazione di due giorni rivolta al personale specializzato di ostetricia dell’ospedale, incentrata sulle tecniche di ecografia ostetrica. In questi mesi è rimasta in contatto telefonico e online per assistenza. E’ inoltre in programma una futura formazione per il personale ostetrico di Caia della durata di circa 10 giorni, che sarà tenuta da una ginecologa italiana volontaria esperta in ecografia.

L’assistenza ostetrica, specialmente nei distretti decentrati come quello di Caia, è fondamentale per intervenire nella promozione della salute materno-infantile. L’accesso ai servizi per le emergenze ostetriche rappresenta uno dei principali indicatori del livello di disuguaglianza sociale tra Paesi sviluppati e Paesi meno sviluppati (vedi box).
Con questo piccolo supporto vogliamo contribuire a rendere migliore l’accompagnamento al parto, sviluppando competenze tra il personale che possano contribuire a salvare vite di mamme e bambini!

Buona festa della mamma a tutte le mamme di Caia!

Il tasso di mortalità materna (calcolato come numero di decessi per 100.000 parti) è mediamente di 12 nei Paesi industrializzati e di 500 nell’Africa a sud del Sahara. È però da un altro indicatore – il “maternal mortality lifetime risk” (rischio di mortalità materna nel corso della vita), che tiene conto anche del tasso di fertilità e quindi del maggior numero di eventi con rischio di decesso che una donna deve affrontare nei Paesi in via di sviluppo – che il divario tra Occidente e resto del mondo emerge con la massima nettezza. Il “rischio di mortalità” infatti è pari a una probabilità su 39 per una madre africana, rispetto a 1 ogni 4.700 per una donna europea o nord-americana – oltre cento volte di più!

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni giorno nel mondo 800 donne muoiono durante la gravidanza o nel dare alla luce un bambino. Nell’assoluta maggioranza dei casi, quella morte potrebbe essere prevenuta con adeguate diagnosi e assistenza prenatale.

L’80% delle cause del decesso è ascrivibile a emorragie o infezioni susseguenti il parto, a ipertensione (eclampsia) durante la gravidanza o a un aborto praticato in condizioni non sicure. Nei casi residui, la causa della mortalità è imputabile alla malaria o ad altre malattie.

Fonte: https://www.unicef.it/