Per la salute di mamme e bambini – equipaggiamento e formazione ostetrica

Per la salute di mamme e bambini – equipaggiamento e formazione ostetrica

Durante la visita del gruppo di volontari e membri del direttivo, a novembre 2022, il CAM in collaborazione con l’AMS di Trento, ha donato al reparto di ostetricia dell’ospedale di Caia un apparecchio di ecografia, uno strumento fondamentale per il controllo delle gravidanze e molto utile per intervenire in caso di problematiche.

In occasione della consegna ed installazione del macchinario la dottoressa Bruna Zeni, una dei partecipanti al viaggio, ha tenuto una formazione di due giorni rivolta al personale specializzato di ostetricia dell’ospedale, incentrata sulle tecniche di ecografia ostetrica. In questi mesi è rimasta in contatto telefonico e online per assistenza. E’ inoltre in programma una futura formazione per il personale ostetrico di Caia della durata di circa 10 giorni, che sarà tenuta da una ginecologa italiana volontaria esperta in ecografia.

L’assistenza ostetrica, specialmente nei distretti decentrati come quello di Caia, è fondamentale per intervenire nella promozione della salute materno-infantile. L’accesso ai servizi per le emergenze ostetriche rappresenta uno dei principali indicatori del livello di disuguaglianza sociale tra Paesi sviluppati e Paesi meno sviluppati (vedi box).
Con questo piccolo supporto vogliamo contribuire a rendere migliore l’accompagnamento al parto, sviluppando competenze tra il personale che possano contribuire a salvare vite di mamme e bambini!

Buona festa della mamma a tutte le mamme di Caia!

Il tasso di mortalità materna (calcolato come numero di decessi per 100.000 parti) è mediamente di 12 nei Paesi industrializzati e di 500 nell’Africa a sud del Sahara. È però da un altro indicatore – il “maternal mortality lifetime risk” (rischio di mortalità materna nel corso della vita), che tiene conto anche del tasso di fertilità e quindi del maggior numero di eventi con rischio di decesso che una donna deve affrontare nei Paesi in via di sviluppo – che il divario tra Occidente e resto del mondo emerge con la massima nettezza. Il “rischio di mortalità” infatti è pari a una probabilità su 39 per una madre africana, rispetto a 1 ogni 4.700 per una donna europea o nord-americana – oltre cento volte di più!

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni giorno nel mondo 800 donne muoiono durante la gravidanza o nel dare alla luce un bambino. Nell’assoluta maggioranza dei casi, quella morte potrebbe essere prevenuta con adeguate diagnosi e assistenza prenatale.

L’80% delle cause del decesso è ascrivibile a emorragie o infezioni susseguenti il parto, a ipertensione (eclampsia) durante la gravidanza o a un aborto praticato in condizioni non sicure. Nei casi residui, la causa della mortalità è imputabile alla malaria o ad altre malattie.

Fonte: https://www.unicef.it/

Lavori conclusi!

Lavori conclusi!

Si sono finalmente conclusi i lavori di riabilitazione degli asili Miriam e Kukomerua a Caia nell’ambito del progetto “Riabilitazione di due escolinhas a Caia” grazie al finanziamento dell’Ambasciata del Giappone in Mozambico.

L’obiettivo del progetto era quello di fornire un servizio di educazione prescolare più dignitoso ai bambini. In particolare in entrambe le strutture sono stati costruiti una recinzione, una cucina, una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana e una serra. Sono stati inoltre migliorati gli edifici delle aule e dei blocchi amministrativi e sanitari.

Di seguito le foto dei lavori ultimati!

Escolinha Miriam

Escolinha Kukomerua

Educamoz e Mães Cuidadoras: evento finale e primi risultati

Educamoz e Mães Cuidadoras: evento finale e primi risultati

© Foto di Paolo Ghisu

Con il Progetto “Educamoz: per un’educazione inclusiva e di qualità” il Modello delle “Mães Cuidadoras” o ” Tagesmutter” ha acquisito una componente pedagogica importante e ha iniziato un processo di formalizzazione del ruolo delle Mães in Mozambico.  Vi raccontiamo i risultati!

Il progetto “Educamoz – per un’educazione inclusiva e di qualità”, co-finanziato dallAgenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e promosso da Terre des Hommes Italia, in partnership con il CAM e con il Ministero degli Affari Sociali in Mozambico (MGCAS), è arrivato alla fase finale del programma triennale. Per questa occasione abbiamo tenuto un evento online lo scorso 26 maggio sul “Modello Tagesmutter” insieme alla Cooperativa Tagemutter Il Sorriso di Trento che ha partecipato in questi anni allo scambio di buone pratiche per il miglioramento del modello. Potete rivedere la diretta online nel prossimo video!

© Foto di Paolo Ghisu

Il processo di riconoscimento delle mães non è ancora concluso ma il CAM continua a sostenere Terre des Hommes nel portarlo avanti, perché crediamo fortemente che questo progetto possa contribuire a due obiettivi che ci stanno a cuore:

  • garantire un potere sociale ed economico alle donne;
  • consolidare l’idea che non solo la famiglia e gli asili sono responsabili dello sviluppo dell’infante, ma l’intera comunità.

 

 

“Il Modello Tagesmutter: dal Trentino al Mozambico, due esperienze a confronto”

“Il Modello Tagesmutter: dal Trentino al Mozambico, due esperienze a confronto”

Mercoledì 26 maggio, dalle 17:30 alle 18:30, si svolgerà online l’evento finale del progetto “EducaMoz: Educazione prescolare inclusiva di qualità in Mozambico”. L’incontro si focalizzerà sul “Modello Tagesmutter”  che nell’ambito progetto sopra menzionato è stato oggetto di confronto e di scambio di buone pratiche tra il Mozambico e il Trentino. 

In Mozambico, le “Mães Cuidadora” o “Tagesmutter”, sono sorte in modo spontaneo e lavorano informalmente, supplendo agli scarsi servizi per la prima infanzia. Formalizzare il loro ruolo è tra gli obiettivi del progetto Progetto “EducaMoz – educazione prescolare inclusiva di qualità in Mozambico” co-finanziato dallAgenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e promosso da Terre des Hommes Italia, in partnership con il Consorzio Associazioni per il Mozambico (CAM) e con il Ministero degli Affari Sociali in Mozambico (MGCAS).

Il modello verrà presentato attraverso il confronto dell’esperienza trentina e quella maturata in Mozambico, con gli interventi di:

 Sofia Palandri, Delegata Terre des Hommes Italia in Mozambico

Maddalena Parolin, Responsabile Comunicazione CAM

Franca Desilvestro, Coordinatrice pedagogica Cooperativa Tagesmutter del Trentino Il Sorriso

Conclusioni di Mariangela Pantaleo, referente del progetto presso AICS (esperto esterno SOGESID)

Modera: Michela Grazzi, giornalista radiofonica

La diretta sulle pagine YouTube e Facebook di Terre des Hommes Italia e sulla pagina Facebook del CAM.

Il CAM contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale!

Il CAM contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale!

Nei mesi di settembre e ottobre, numerosi membri dello staff di coordinamento del CAM in Italia ed in Mozambico hanno dedicato il loro tempo ad approfondire, attraverso corsi online o in presenza, una tematica molto delicata: quella della Prevenzione contro lo Sfruttamento ed Abuso Sessuale (PSEA è l’acronimo inglese). Che ci crediate o meno, nessun ambiente, lavorativo o quotidiano che sia, è totalmente esente dall’insorgere di illeciti di questo tipo: una corretta informazione è la prima arma di prevenzione.

Seguendo l’esempio delle grandi ONG internazionali, anche il CAM ha deciso di fare la propria parte e di impegnarsi al massimo per aumentare la consapevolezza dei propri dipendenti, collaboratori e beneficiari. Con il prezioso aiuto dello staff di UNICEF, è stato attivato un percorso che mira a formare ed informare sulla tematica gli operatori, i partner implementatori, i fornitori e tutti coloro che beneficiano direttamente ed indirettamente delle azioni dell’associazione. 

Con un lavoro di squadra multi-livello, il CAM si è inoltre dotato di due policy interne: una che delinea le norme e le linee guida adottate dal team a prevenzione, identificazione e condanna di soprusi sul lavoro; l’altra a tutela dei Whistleblower, ovvero tutti coloro che, in buona fede ed in via confidenziale, segnalano casi sospetti di sfruttamento e/o abuso sessuale. Infine, sono stati rafforzati o creati nuovi strumenti di comunicazione rivolti ad operatori e beneficiari (poster, contatti email e telefonici dedicati) per favorire eventuali processi di denuncia o segnalazione.

 

Talvolta, l’omertà non è frutto del poco coraggio, bensì di visioni culturali differenti o consuetudini consolidate che rendono questi atti “normali. Le formazioni sono state occasioni per aumentare la consapevolezza e per dimostrare che illeciti di questo tipo possono compromettere non solo l’integrità delle persone, ma anche i risultati ottenuti in questi anni grazie al duro lavoro del CAM.

In ultimo, ma non meno importante, si è cercato di convogliare il messaggio fondamentale che denunciare o segnalare un illecito, per quanto difficile, rimane senza alcun dubbio la soluzione migliore per preservare un sano ambiente lavorativo. Nel caso delle vittime di abuso o sfruttamento la denuncia non è soltanto una grande prova di coraggio, ma è anche un atto di grande resilienza personale e sociale.

Per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ci impegniamo a diffondere questa campagna di comunicazione internamente al CAM, convinti che la violenza si combatte ogni giorno a partire dai luoghi che frequentiamo abitualmente.

                                                                                           Sofia Rinaldi