Le attività scientifiche e divulgative del progetto Limpamoz: cooperazione e ricerca

Le attività scientifiche e divulgative del progetto Limpamoz: cooperazione e ricerca

Il progetto Limpamoz che vede il CAM impegnato nel sostegno alla Municipalità di Beira, Mozambico, per la gestione dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti sanitari,  è più di un intervento di cooperazione internazionale. Dall’iniziativa infatti scaturiscono opportunità di ricerca e formazione che vedono l’Università degli Studi di Trento molto attiva nel progetto.

Le attività di ricerca vengono promosse e divulgate tramite articoli o presentazioni orali in diversi contesti. Per citare i più importanti del 2022, ricordiamo la partecipazione al VII Congresso Universitario per la Cooperazione allo Sviluppo presso le Università Federico II e L’Orientale di Napoli, la partecipazione al 11th International Conference on Waste Management and Environmental Impact del Wessex Institute of Technology e al Venice Symposium (con la presentazione di tre paper in open access su Scopus), la presentazione del progetto alla LEES Winter School dell’Università Statale di Milano, al XIX International Conference del CeTAmb, Università degli Studi di Brescia, alla Giornada Cientifica dell’Universidade Licunguo, Dondo, Beira.

C’è poi l’attività di redazione di articoli accademici, sono tre i lavori presentati nel 2022:

  • Castellucci, A., Ragazzi, M., Berghi, F., Guirreri, D., Rama, I. Biomedical solid waste management in low-income contexts: the case of Beira in Mozambique. WIT Transactions on Ecology and the Environment – Waste management and Environmental Impact, Vol. 275, 2022, WIT Press.  Disponibile qui: http://bit.ly/3Jdj7UI
  • Caminati, V., Ragazzi, M., Silvestri, S., Berghi, F., Guirreri, D., Castellucci, A., Rama, I. Collection and composting of organic waste: a case study in the city of Beira, Mozambique. International Journal of Environmental Impacts, Vol. 5, No. 3, 2022, WIT Press.  Disponibile qui: http://bit.ly/3R1CCkK 
  • Ragazzi, M., Torretta, V.,  Castellucci, A., Castellani, P., Rada., E.C.  An example of sinergies of PhD research on thermal treatment of healthcare waste in low-income countries. Presentato al Venice Symposium – 9th International Symposium on Energy from Biomass and Waste, sarà pubblicato sul prossimo numero della rivista Detritus.

 Una importante base delle attività scientifiche sono le tesi di laurea e di dottorato, che anno dopo anno aiutano a raccogliere ed elaborare dati utili per i progetti stessi e per le finalità di ricerca. Ad aprire la strada ai lavori di tesi con il CAM nell’area della gestione dei rifiuti è stata la tesi di laurea di Dario Guirreri nel 2017 con “Proposta di compostaggio in un contesto mozambicano“. Oggi Dario collabora con Progettomondo e con il CAM coordinando le attività che si svolgono a Nampula, nel progetto Limpamos finanziato da AICS.

Ricordiamo poi le due tesi di laurea magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio di Ada Castellucci e Valentina Caminati nell’anno 2021, rispettivamente dal titolo “La gestione del rifiuto solido biomedico in contesti a basso reddito: il caso di Beira in Mozambico” e “Compostaggio e raccolta del rifiuto organico: un caso di studio nella città di Beira, Mozambico”.

 Nel 2022, inoltre, Maria Stella Riva ha svolto una ricerca per la tesi di laurea magistrale in Studi Internazionali sulla tematica della marginalizzazione dei catadores, i raccoglitori informali di rifiuto della città.

La qualità di questi lavori di tesi è tale che in alcuni casi sono stati premiati, come è avvenuto recentemente per il lavoro di Ada Castellucci, presentato al Bando di concorso 2022 Giovanni Lorenzin. Il bando premia giovani laureati e laureandi con un contributo alle spese di viaggio e sostentamento per la realizzazione del progetto previsto dalla tesi di laurea inerente a problematiche della cooperazione allo sviluppo. Grazie a questo premio monetario e al suo nuovo percorso lavorativo, un dottorato presso la
Scuola di Scienze Sociali sulla Sostenibilità, Ada potrà tornare in Mozambico quest’anno per portare avanti i progetti legati alla gestione del rifiuto ospedaliero.

La collaborazione con l’Università di Trento, pertanto, si intensifica anche su un nuovo fronte, grazie ad un dottorato di ricerca sulla gestione sostenibile del rifiuto ospedaliero in contesti a basso reddito, a partire proprio da Beira e dai progetti del CAM.

Giovani di Beira per Beira – accompagnare l’imprenditoria locale

Giovani di Beira per Beira – accompagnare l’imprenditoria locale

In occasione della recente edizione del Corso di Lingua Portoghese e Cultura Mozambicana, abbiamo fatto una chiacchierata con Feleciano Januário, collaboratore del progetto InovAção Circular a Beira, facendoci raccontare ciò che fa e qual è il panorama delle startup della città.

Tra il 2014 e il 2015 Feleciano, allora ventiduenne, ha fondato la sua impresa, Feluja, che offre vari servizi informatici. In seguito ha conosciuto altri giovani imprenditori, incontrati soprattutto in occasione di fiere ed eventi, che hanno sentito la necessità di unirsi e da lì è nato l’incubatore di impresa Hub Link, nel 2017. Hublink, che oggi conta 5 membri fondatori, ha lo scopo di aiutare altri giovani imprenditori ad avviare, ed “accelerare” la loro attività, ponendo attenzione agli aspetti di sostenibilità sociale ed ambientale.

Uno delle iniziative più belle promosse dalla rete nei suoi primi anni di attività sono state le “connessioni”, eventi di scambi di esperienza dove si raccontano testimonianze di successo. La rete di  “giovani di Beira per Beira” lavorava bene, all’epoca non erano ancora legati a progetti nazionali o con riferimento alla capitale Maputo, ma avevano intenzione di espandersi nelle vicine province di Chimoio, Tete, Zambese. Poi a marzo 2019 è arrivato il terribile ciclone Idai, che ha devastato la città di Beira, gli uffici, le infrastrutture. Per quasi un mese è mancata l’acqua corrente, la benzina, molte volte l’elettricità e la rete internet. Questa tragedia ha impattato molto sul lavoro di piccoli imprenditori.  Alcuni sono riusciti a resistere e in qualche caso a trasformarsi puntando molto sulle piattaforme digitali, e in molti casi sono arrivati anche supporti finanziari ed operativi dall’estero, nei progetti di intervento post-ciclone, ma poi nel 2020 è arrivata la pandemia da covid-19 danneggiando molte attività che erano faticosamente ripartite.

Incoraggiamo l’imprenditorialità tra i giovani  per ridurre significativamente la disoccupazione giovanile e la povertà, sostenendo iniziative che contribuiranno a sradicare le disuguaglianze in Mozambico, in particolare a Beira.

Feleciano Januário

Co-fondatore di Hub Link

Feleciano è un giovane che non si ferma mai, oltre alla sua impresa, alla collaborazione con il CAM per il progetto InovAção Circular (IAC), ad essere parte di Hub Link e a lavorare per l’Università Zembeze di Beira è anche delegato provinciale dell’associazione nazionale giovani imprenditori. Attraverso quest’ultimo impegno cerca di agire per dare delle opportunità in provincia di Sofala e in altre zone del centro-nord del Mozambico, visto che la maggior parte degli eventi, delle formazioni, delle opportunità a livello nazionale si tengono a Maputo. La capitale è decentrata e distante per tantissimi giovani imprenditori di altre zone del paese.

Il progetto InovAção Circular, all’interno del quale Feleciano si occupa sopratutto del rafforzamento dei due incubatori e acceleratori di impresa beneficiari del progetto, nei wuali ha seguito anche la fase di creazione, e  ha tra i suoi obiettivi anche il supporto alle reti femminili di impresa.  Non disponiamo di dati affidabili sulle imprese gestite da donna, ma Feleciano racconta che ci sono alcune realtà dinamiche e in crescita con cui il progetto IAC collabora, attive in ambiti quali la produzione e processamento di alimenti (ad esempio una piccola imprenditrice produce e commercializza burro di arachidi), catering, importazione e commercio di pesce, realizzazione di oggetti di riciclo creativo con le lattine.

Buon lavoro a Feleciano, con l’augurio che il 2023 sia un anno di crescita positiva per le tante realtà ad impatto sociale che lui, gli amici di Hub Link e il progetto IAC supportano!

Un mese di Mozambico – Le prime impressioni di Alice e Stella

Un mese di Mozambico – Le prime impressioni di Alice e Stella

Ad un mese dalla partenza di Alice e Stella, due studentesse dell’Università di Trento e partecipanti dell’Honours Programme TALETE che stanno svolgendo una ricerca tesi in contesti a basso reddito, abbiamo chiesto loro di raccontarci le loro prime impressioni ed emozioni. In questo momento si trovano a Beira, in Mozambico, ospitate dal CAM, il quale ha fornito loro alloggio, ma anche tutto il supporto per svolgere i loro lavori di ricerca e tutta l’accoglienza per farle sentire le benvenute. Le loro strade si sono incrociate a Trento, ma vengono da percorsi diversi. Per questo abbiamo chiesto di raccontarci la loro storia e i loro obiettivi. ci hanno raccontato un po’ di loro.

Mi chiamo Alice e sono una studentessa di Ingegneria Edile-Architettura presso l’Università di Trento. Ho iniziato questo percorso di studi sperando di poter applicare le conoscenze acquisite anche in contesti molto lontani da quelli in cui sono abituata a vivere, e ora posso finalmente mettermi alla prova. La mia tesi mira a formulare un masterplan (un progetto di quartiere) per il quartiere di Macuti, insediamento che si è sviluppato spontaneamente, senza essere pianificato. Quest’area di città è molto vulnerabile ad eventi climatici estremi ed in generale è esclusa da servizi essenziali come la rete elettrica o l’acqua potabile.

Se dovessi elencare quello che manca o i problemi presenti mi dilungherei, ma il vero punto di partenza è quello che già esiste e lo stiamo conoscendo giorno dopo giorno grazie all’aiuto di molte persone che ci guidano attraverso la loro realtà. Tra di loro c’è il rappresentante del quartiere che ci ha accolte calorosamente e un’associazione di giovani volenterosi, l’AJOMAC, che ha creato un polo culturale e che si occupa di organizzare la manutenzione spontanea dei canali di drenaggio.

Questa accoglienza ci ha fatto capire l’importanza che la popolazione attribuisce anche a piccoli studi come i nostri, ma ancor di più la necessità di organizzazioni come il Consorzio Associazioni con il Mozambico, che agiscono concretamente sul territorio.

Sono Stella, iscritta alla Scuola di Studi Internazionali dell’Università di Trento, anche se di cuore mi sento più sociologa che internazionalista. Nel contesto della ricerca tesi, mi occupo di marginalità urbana e inclusione sociale. Sono solo poche settimane che mi trovo qui a Beira e ammetto che non è facile confrontarmi con abitudini e culture diverse, ma sta nascendo una cosa grande!

Lo scopo della mia ricerca è quello di studiare quali elementi socio/territoriali perpetuano la condizione di vulnerabilità dei catadores, raccoglitori spontanei di rifiuti solidi urbani, per provare a proporre una piccola soluzione progettuale, focalizzata sulla parte informale del quartiere di Macuti. Sarà una grossa sfida interfacciarmi con persone così diverse, per cultura e stile di vita, e sono contenta di poterlo fare supportata dal CAM e in collaborazione con Unizambeze.  E’ infatti emersa una forte volontà di ripristinare e soprattutto rinvigorire il partenariato Unizambeze- CAM, e questo processo in cui mi trovo potrebbe essere un primo (informale) passo verso una collaborazione più attiva.

Ora, perché sono qui? Me lo sono chiesta tante volte ma forse mai abbastanza per rispondere a tutte. Sono cresciuta sognando l’Africa ed è sempre stata la mia aspirazione più grande, nonché oggetto di corsi ed Erasmus (a Parigi, ad esempio, ho frequentato un master focalizzato sugli Studi Africani), e ho partecipato a TALETE proprio con questo desiderio. Molto spesso trovo dei motivi bizzarri per giustificare tutta questa voglia di Africa quando mi interfaccio con la povertà più estrema, con il degrado a cielo aperto che contorna ogni strada di Beira, con il caldo asfissiante e la paura delle zanzare. Altre volte vengo travolta dalla bellezza dei colori, dalla purezza della cultura locale, dai sorrisi e dalla sensazione di sentirmi integrata fin dal primo giorno, senza dovermi per forza convincere a parole.

Con queste testimonianze vogliamo augurare nuovamente ad Alice e Stella una buona permanenza ed esperienza sperando che questo percorso insieme a noi sia fruttuoso!

Vemos!

Seguite le storie e le immagini di Alice e Stella sul fortunato profilo Instagram tesiste.per.caso, lanciato da Ada e Valentina e cui contribuisce ora anche Susanna, altra studentessa in questo momento impegnata a Beira!

Vedi anche:

Al Moltiplicazioni Festival di Rovereto una mostra ed una tavola rotonda sul progetto di gestione dei rifiuti urbani a Beira

Al Moltiplicazioni Festival di Rovereto una mostra ed una tavola rotonda sul progetto di gestione dei rifiuti urbani a Beira

Anche il CAM partecipa al Moltiplicazioni Festival, il Festival delle Idee per uno Sviluppo Sostenibile, in programma a Progetto Manifattura a Rovereto l’1 e il 2 ottobre.
Due giornate di attività incontri e laboratori co-progettati insieme alle realtà associative del territorio per raccontare l’Agenda 2030 dell’ONU in modo nuovo, leggero e divertente.

LA MOSTRA FOTOGRAFICA

Sabato 1 e domenica 2 ottobre pomeriggio il CAM sarà presente con la mostra fotografica MOZAMBICO: LA SFIDA DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI. Un racconto del progetto a Beira con sguardi sulla situazione della gestione dei rifiuti in ambito urbano, su quella della discarica, del trattamento dei rifiuti sanitari e di quelli organici nei grandi mercati della città.

LA TAVOLA ROTONDA

Domenica 2 ottobre alle 19.30 interverremo alla tavola rotonda
MONTAGNE DI RIFIUTI: PROBLEMI, OPPORTUNITA’ E SFIDE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI DAL TRENTINO AL MOZAMBICO, con la voce della nostra vicepresidente, ingegnera Martina Ferrai, in collaborazione con La Foresta – Accademia di Comunità, Cooperativa sociale Smart Onlus, gli attori ed il regista di PrimaAscesa e con LUMEN slowjournal.
Scopri tutto il programma del Festival su https://www.moltiplicazioni.com/
Un protocollo di collaborazione tra Trento e Beira

Un protocollo di collaborazione tra Trento e Beira

Siamo orgogliosi di testimoniare un nuovo passo nel ricco percorso di amicizia tra Trentino e Mozambico che il CAM ha facilitato nei suoi 20 anni di attività.

Il 15 settembre il Presidente del Consiglio Comunale di Beira Albano Carige (incarico che corrisponde al sindaco) ha firmato un protocollo di intesa con il Comune di Trento, le due città si apprestano ora ad intensificare la collaborazione, programmando anche nei prossimi mesi una visita della delegazione di Beira o a Trento.

Nell’incontro virtuale, tenutosi il 12 maggio 2022, il sindaco di Trento Franco Ianeselli e il sindaco di Beira avevano avuto modo di conoscersi personalmente, seppure attraverso la mediazione della tecnologia, e di condividere il desiderio di collaborazione tra i due enti locali.

Il protocollo ha “la finalità di rafforzare ulteriormente il significativo impegno che molteplici e importanti realtà Trentine e della Provincia di Sofala hanno storicamente messo in atto nella cooperazione decentrata“.

Attraverso l’accordo siglato i due enti locali propongono di “dare priorità alle aree di cooperazione di comune interesse, con particolare enfasi per la gestione dei servizi pubblici urbani, del sostegno all’innovazione e alle capacità di amministrazione, favorendo lo scambio di esperienze e le collaborazioni in una prospettiva di auto-sviluppo sostenibile, con particolare attenzione per le problematiche quali i cambiamenti climatici, l’inclusione e la sicurezza, la consapevolezza e la formazione, la promozione della cultura della pace”.

Cultura della pace che – a 30 anni dalla firma dell’Accordo di Pace siglato Roma, che ha segnato la fine della lunga e sanguinosa guerra civile in Mozambico – il Trentino può dirsi orgoglioso di aver contribuito a promuovere con la sua intensa, e rinnovata, azione nella Provincia di Sofala.