Escolinhas 2021 – l’educazione prescolare ai tempi della pandemia

Escolinhas 2021 – l’educazione prescolare ai tempi della pandemia

Il mese di gennaio è solitamente un mese di grande fermento per i 19 operatori che lavorano nelle 4 escolinhas del CAM, nei quartieri DAF, Amilcar Cabral, Chirimba 1 e Vila a Caia. Sistemazione delle aule e degli spazi per accogliere i bambini, annunci radio per promuovere le iscrizioni, raccolta delle immatricolazioni, formazione… Ma partire in questo 2021, dopo quasi un anno di emergenza sanitaria, è un percorso complicato.

Attraverso la RDPI – la Rete Nazionale per lo Sviluppo della Prima Infanzia di cui il CAM è membro – i nostri operatori sono costantemente aggiornati riguardo alle indicazioni del Ministero Genere, Infanzia e Azione Sociale – in merito all’apertura in sicurezza delle realtà educative dell’ambito prescolare. Non ci sono attualmente prospettive di autorizzazione all’avvio per il primo trimestre 2021, pertanto il progetto sta organizzando le attività in continuità con il 2020 (vedi articoli di aprile, giugno e settembre) mantenendo però anche l’attenzione riguardo alla possibilità di predisporre tutte le misure e i protocolli che saranno richiesti per le aperture, nel secondo o terzo trimestre. Riprenderanno quindi gradualmente le attività di screening nutrizionale, sostegno alimentare per i bambini segnalati con denutrizione acuta o moderata, attività didattiche porta-a-porta e incontri di educazione parentale. Parallelamente gli educatori con il supporto del progetto EducaMoz continueranno nella formazione in ambito di pedagogia infantile e con un supporto nell’organizzazione delle attività domiciliari.

In Mozambico il calendario scolastico delle scuole primarie e secondarie, che prevede normalmente l’avvio delle lezioni a febbraio, sarà posticipato di circa un mese, come conseguenza dei ritardi nelle sessioni di esame. Inoltre tutto il Mozambico è alle prese con un aumento esponenziale dei casi di Covid-19 accertati, dopo che per molti mesi erano rimasti tutto sommato limitati perlopiù alla zona di Maputo.

Nel frattempo però sono arrivate alcune buone notizie sul fronte delle strutture e per l’associazione ADEC. Grazie all’approvazione di un finanziamento richiesto all’Ambasciata del Giappone in Mozambico, nel corso del 2021 verranno riabilitate le strutture delle escolinhas Kukomerua e Miriam (nei quartieri Vila e Amilcar Cabral). Qui sotto una foto della cerimonia di firma del protocollo di avvio progetto, tenutasi a Beira il 13 gennaio scorso.

L’ADEC, l’Associazione per lo Sviluppo delle Escolinhas Comunitarie, che riunisce gli operatori del progetto ed ha lo scopo di creare un soggetto in grado di gestirlo in autonomia nel futuro, ha ottenuto il riconoscimento ufficiale a livello distrettuale ed ha avviato l’iter per il livello provinciale e per l’apertura del conto bancario. Ha anche il suo nuovo logo, che vi presenteremo a breve! Nella foto in alto, un incontro della formazione tenuta a dicembre, per la creazione di un gruppo di risparmio e credito all’interno dell’associazione, curata dal responsabile ufficio microcredito Dionisio Iaia. Un’attività utile, che crea coesione interna ed aiuta a sviluppare, con i crediti messi in comune, le iniziative personali o di gruppo!

 

Le attività del CAM a Caia ai tempi del coronavirus – aggiornamento

Le attività del CAM a Caia ai tempi del coronavirus – aggiornamento

Come ben sapete la riorganizzazione delle attività del CAM in questi mesi emergenza sanitaria globale ha coinvolto anche il distretto di Caia.
Vi abbiamo precedentemente raccontato qui come i nostri collaboratori del settore sanitario e di quello educativo si sono preparati ad affrontare l’emergenza fin dallo scoppio del coronavirus.
Procediamo con un aggiornamento nei due settori, anche alla luce di un aumento dei contagi delle ultime settimane, di cui riportiamo notizia in questo articolo.

SETTORE SANITARIO

L’associazione Mbaticoyane, attiva dal 2008 nell’assistenza sanitaria a Caia, si è fin da subito attivata con una campagna di sensibilizzazione per la prevenzione al COVID-19 in tutti i punti strategici del distretto di Caia. Gli assistenti domiciliari approfittano delle visite a casa dei malati per fornire informazioni e dimostrazioni pratiche ai malati e alle loro  familiari. Continuano anche le dimostrazioni culinarie, in piccoli gruppi o porta a porta, che insegnano come preparare cibi nutrienti per malati, bambini, donne in gravidanza, ponendo attenzione anche alle regole di igiene.

I volontari dell’associazione e quelli del gruppo delle Mae para Mae, oltre a continuare le attività di assistenza domiciliare che non si sono mai fermate, si sono suddivisi sulle tante attività di controllo e prevenzione svolte in collaborazione con il Servizio Distrettuale di Salute: 16 sono impegnati al presidio presso il ponte sul fiume Zambesi con pratiche di igienizzazione dei mezzi e delle mani degli autisti, rilevazione della temperatura, indicazioni sull’uso delle mascherine e supporto ai passanti. Altri sono impegnati con le performance teatrali di sensibilizzazione porta a porta e nei punti comuni all’aperto.

A partire dal 18 settembre è stato inoltre allestito un punto di filtro per l’accesso all’Ospedale distrettuale di Caia dove 7 attivisti si danno il cambio per il controllo delle persone che entrano, con attenzione all’uso delle mascherine, e la misurazione della febbre.

SETTORE SOCIO-EDUCATIVO

Mentre la maggior parte delle scuole del Mozambico ha riaperto nel mese di agosto, non senza difficoltà e preoccupazioni, tutto l’ambito prescolare non è stato autorizzato a ripartire. Pertanto le escolinhas, che avevano interrotto le attività a marzo, sono rimaste chiuse. Ma il mese di settembre sta portando comunque ad un riattivarsi di molte iniziative, tutte organizzate rispettando i protocolli di sicurezza e che prendono l’avvio da momenti formativi e di progettazione necessari per ri-orientare le attività secondo le nuove modalità.

Con il supporto tecnico e finanziario di Terre des Hommes Italia all’interno del progetto EducaMoz, sono state organizzate due giornate di formazione, l’1 e 2 settembre, rivolte al personale delle escolinhas del distretto, che si è tenuto presso l’escolinha DAF del CAM.

La formazione ha coinvolto 21 educatori e 7 tra coordinatori di attività prescolari e autorità locali, in totale 28 persone di cui 13 donne, divisi su due giornate per rispettare il distanziamento sociale. Questa formazione ha riportato valutazioni di gradimento estremamente positive: è grande l’entusiasmo per gli educatori all’idea di ricominciare con le attività pedagogiche, seppure affrontando la sfida di una completa riorganizzazione e cambio di metodo.

A seguito della formazione, gli educatori hanno effettuato una mappatura porta a porta presso le famiglie di tutti i bambini iscritti alle escolinhas, per chiedere se acconsentono ad essere inclusi nel programma delle visite periodiche domiciliari che cominceranno la prossima settimana, spiegare loro come si svolgeranno ed organizzare l’attività al meglio. Tutte le famiglie hanno accolto l’idea con disponibilità ed interesse e anche questo è un bel segno di come l’attenzione allo sviluppo del bambino e alla necessità di dedicare tempo e attenzione siano in crescita.

Nel frattempo stanno ricominciando anche gli incontri di educazione parentale, che in questo periodo si concentrano chiaramente sul fornire informazioni su prevenzione della covid-19. Oggi si è tenuto un incontro all’escolinha DAF che è stato molto seguito.

Continuano intanto anche le consegne dei kit alimentari alle famiglie dei bambini con problemi di denutrizione.

 

Aumentano i casi di COVID-19 in Mozambico e sale la preoccupazione per i servizi sanitari

Aumentano i casi di COVID-19 in Mozambico e sale la preoccupazione per i servizi sanitari

Vi proponiamo di seguito un aggiornamento sul COVID-19 in Mozambico. Si tratta di un articolo che è stato redatto in lingua inglese da Joseph Hanlon* e pubblicato sulla Newsletter “MOZAMBIQUE News reports & clippings 501”. Noi lo abbiamo tradotto in italiano per voi.

 

Una crescita esponenziale del COVID-19 minaccerebbe i servizi sanitari

“Stiamo andando verso il collasso del nostro sistema di salute” ha avvertito la deputata della Direzione Nazionale della Salute Pubblica, Benigna Matsinhe, durante una conferenza stampa (14 settembre). Dopo un lento incremento, dal primo caso nel mese di marzo, le ultime due settimane hanno visto un salto.  Afferma che gli ultimi quindici giorni hanno visto:

  • +28% del totale dei numeri dei casi;
  • il doppio delle ospedalizzazioni;
  • +il 34% dell’incremento nel totale del numero dei morti.

C’è un reale incremento nelle infezioni, e non un mero riflesso dell’incremento del numero delle persone che si sottopongono al test, ha detto il direttore delle surveys dell’Istituto Nazionale della Salute, Sergio Chicumbe, alla conferenza stampa.
Più della metà dei nuovi casi e più della metà dei casi totali sono nell’area della capitale – nelle città di Maputo e Matola.

Il tasso dei casi in Mozambico è ancora basso, con 182 casi per milione di abitanti e 1 morto su un milione. Questo dato è comparato agli 11.000 casi e 261 morti per milione in Sud Africa, 6.400 e 184 per il Portogallo, 200.000 e 600 per gli Stati Uniti e il Brasile. Ma l’aumento consistente delle ultime due settimane ha causato seria preoccupazione.

“Dalle nostre analisi epidemiologiche, noi crediamo che non abbiamo ancora raggiunto il picco”, ha detto Chicumbe, aggiungendo che contenere il picco è essenziale per ridurre la pressione sui servizi di salute Mozambicani.

Matsinhe ha avvertito: “Possiamo essere sicuri che, a meno che non vi sia un radicale cambiamento nel comportamento di tutti noi, un investimento nella prevenzione e nell’eliminazione di tutti i fattori di rischio che contribuiscono alla diffusione della malattia, stiamo andando nella direzione di un collasso del nostro sistema di salute”.

*Joseph Hanlon è un giornalista, scienziato sociale e professore presso l’Open University, nel Regno Unito. E’ considerato il principale esperto di lingua inglese sul Mozambico, paese dove ha vissuto a lungo e rispetto al quale svolge attività di ricerca e informazione.

 

L’infografica tratta dal sito del Ministério da Saúde (MISAU) presenta un aggiornamento dei dati al 17 settembre 2020. 

Escolinhas – monitoraggio di salute per i bambini seguiti con il sostegno nutrizionale

Escolinhas – monitoraggio di salute per i bambini seguiti con il sostegno nutrizionale

Si è svolta nelle scorse giornate l’attività di controllo nutrizionale specifica per i 68 bambini che erano stati segnalati all’ambulatorio nutrizionale del Servizio Distrettuale di Salute dopo le giornate di screening di inizio marzo.

Durante la sospensione delle scuole per l’emergenza covid-19, che in Mozambico vige da metà marzo, gli educatori hanno seguito questi bambini e le loro famiglie (vedi articolo) consegnando mensilmente (in aprile, maggio e giugno) un kit alimentare per il sostegno nutrizionale.

Nei giorni scorsi la situazione dei bambini seguiti è stata monitorata nelle diverse escolinhas: si è occupata del controllo direttamente la nutrizionista Amida Ossufo Saide del SDSMAS. Notizie positive per tutti i casi più difficili: i 7 bambini che erano stati valutati con denutrizione grave sono tutti migliorati, così come 31 bambini con denutrizione moderata. 30 bambini sono rimasti invece stabili (situazione denutrizione moderata).

 

Covid-19: aggiornamento dal Mozambico

Covid-19: aggiornamento dal Mozambico

In questi mesi, mentre il virus Covid-19 si è esteso tra Asia, Europa e America con conseguenze pesantissime per le persone, i sistemi sanitari e quelli economici, nel continente africano la situazione sembra essere ancora – e fortunatamente – meno grave del temuto. Sicuramente non si può generalizzare: vi sono nazioni più colpite e altre meno colpite e vi sono misure più o meno restrittive (vedi l’analisi di Africarivista).

In Mozambico i casi accertati al 28 maggio sono 213, a fronte di 9036 test effettuati. Si è registrato un solo decesso, un bambino di 13 anni con pregressa patologia cronica (fonte MISAU). Sappiamo certo che i numeri sono molto relativi, soprattutto in contesti con limitatissime possibilità di accesso ai test clinici. Vero è che anche le fonti sanitarie “sul campo”, come i dottori di CUAMM Medici con l’Africa, testimoniano che per il momento non si verificano particolari aumenti di influenze o complicazioni respiratorie.
Il sito del Ministero offre informazioni aggiornate ed anche alcune piattaforme “avanzate”, come uno strumento digitale di autotest per il rischio di contaminazione da Coronavirus e una dashboard con tutti i dati ufficiali dei contagi.

Dal punto di vista delle limitazioni, oltre alla chiusura delle scuole continuano le misure di divieto di assembramenti e manifestazioni pubbliche, la chiusura dei bar e molti altri luoghi di aggregazione pubblica, limitazioni in entrata e uscita dal paese (al momento i voli internazionali sono sospesi e chi entra è soggetto a 2 settimane di quarantena). Il Presidente della Repubblica, nel suo ultimo discorso alla nazione il 28 maggio, ha esteso lo stato di emergenza fino al 30 giugno, ribadendo l’eccezionalità della situazione e facendo appello al senso civico della popolazione.

A Caia il nostro team del settore socio-sanitario continua l’impegno sul fronte dell’emergenza nella diffusione di informazioni e buone pratiche nelle comunità ed aiutando nei punti di controllo (ad esempio al ponte sul fiume Zambesi, confine con la Provincia di Zambesia) in stretto contatto con la Direzione Distrettuale di Salute. Gli educatori delle escolinhas, per far fronte alla chiusura degli asili, anche questo mese hanno distribuito un paniere di alimenti base alle famiglie per sostenere quei bambini che presentano segni di malnutrizione.

Attualmente rimangono a Beira due operatori italiani, il rappresentante paese e responsabile del progetto Limpamoz Paolo Ghisu e il tecnico di progetto Limpamoz promosso con ProgettoMondoMlal Dario Guirreri.

“Nonostante il rapido aumento dei casi nelle ultime settimane, le cose vanno meglio del previsto, almeno per ora”, afferma Paolo Ghisu. Le prossime settimane saranno cruciali. Preoccupano invece le ripercussioni economiche, qualora lo stato di emergenza continui ancora a lungo, in mancanza di uno stato sociale che possa venire in contro per dare appoggio alla popolazione.

Ci auguriamo tutti che il Mozambico, che negli ultimi anni ha affrontato epidemie di colera, devastanti cicloni tropicali, violente rivendicazioni politiche, possa essere risparmiato dagli effetti più dolorosi di un largo contagio del nuovo coronavirus, certo è che abbiamo di fronte ancora lunghi mesi di incertezza sull’evolversi della pandemia.

Nella pagina dedicata all’emergenza Covid-19 in Mozambico puoi trovare tutte le info sul lavoro del CAM in Mozambico durante l’emergenza, notizie aggiornate dal Paese, spunti di riflessione e come sostenerci.
Tutti in campo per la prevenzione

Tutti in campo per la prevenzione

Educatori delle escolinhas, assistenti domiciliari, membri dei gruppi di teatro, volontari del settore salute… tutti gli ambiti di lavoro comunitario del CAM a Caia si sono attivati per portare alle famiglie, anche a quelle più isolate e con più difficoltà, messaggi di prevenzione e informazioni sul virus covid-19, per cucire mascherine, per creare punti di lavaggio mani.
Ecco una gallery con le immagini di questo mese.