Report Salute Comunitaria 2023

Report Salute Comunitaria 2023

Abbiamo pubblicato il Report annuale 2023 del progetto salute comunitaria: attraverso dati, testimonianze e immagini, vi raccontiamo il nostro impegno nel settore socio-sanitario a Caia e in altre località della provincia di Sofala.

Il report racconta le attività di promozione della salute sostenute nelle comunità di Caia attraverso l’associazione Mbaticoyane. Relaziona poi sul progetto Follow The SUn, avviato nel 2022 grazie alla cooperazione con Medicus Mundi Italia, e partito a pieno regime nel distretto di Caia nel 2023. Racconta infine le conseguenze del ciclone Freddy, che ha portato gravi danni a strutture, infrastrutture e coltivazioni, e i successivi aiuti che abbiamo fornito per aiutare le comunità a rimettersi in piedi.

Leggi o scarica il report a questo link.

Ringraziamo di cuore tutti i sostenitori del progetto oltre che i collaboratori, i volontari e i partner.

Potete sostenere anche voi il progetto, tutte le info qui.

Per consultare o scaricare i precedenti report:

Se vuoi conoscere il nostro impegno negli altri ambiti di lavoro e territori della Provincia di Sofala, scopri il Bilancio Sociale CAM 2023.

Bilancio Sociale CAM 2022

Bilancio Sociale CAM 2022

Siamo orgogliosi di presentare l’edizione 2022 del nostro Bilancio Sociale. Un documento completo che racconta il 2022 del CAM, i progetti, le persone coinvolte e riporta il bilancio economico approvato dall’assemblea dei soci del 7giugno 2022 e la relazione dell’organo di controllo.

Il 2022 è stato un anno particolarmente significativo per il CAM, perché abbiamo festeggiato i nostri 20 anni di attività. Siamo cresciuti molto, abbiamo acquisito competenze, ma soprattutto, abbiamo mantenuto viva la voglia di essere attivi nei nostri valori di cooperazione e di cambiamento sociale.

In questa edizione, troverete 64 pagine a colori che includono 11 schede progetto, testimonianze, dati, grafici e tantissime fotografie per illustrare il 2022, il nostro anno speciale.

Per consultarlo online o scaricare il pdf, clicca qui.

Qui trovi anche le edizioni 2019-2020-2021.

 

Vent’anni di lavoro ininterrotto in Mozambico e in Trentino permettono senz’altro di affermare che il CAM ha saputo sviluppare una serie di progetti in grado di migliorare in maniera sensibile e sostenibile la difficile situazione di vita di molte comunità Mozambicane, nonché di favorire la crescita di una cultura della solidarietà e della mondialità nel nostro Trentino.

Paolo Rosatti

Presidente CAM

Dopo il ciclone Freddy – azioni a sostegno delle famiglie sfollate

Dopo il ciclone Freddy – azioni a sostegno delle famiglie sfollate

Due mesi fa, il ciclone Freddy colpiva Malawi, Madagascar e diverse zone del Mozambico, compreso il distretto di Caia. Subito dopo l’alluvione, che insieme all’apertura della diga di Cahora Bassa ha causato lo straripamento del fiume Zambeze, migliaia di famiglie di Caia sono state ospitate all’interno di una cinquantina di scuole elementari, perché le loro abitazioni erano distrutte o danneggiate pesantemente.

Il CAM si è da subito attivato, insieme alle autorità locali e ad altre ONG, partecipando alle riunioni distrettuali del COE (Coordinamento delle Emergenze), per cercare di quantificare le famiglie che avevano trovato rifugio nelle scuole ed i loro bisogni primari da soddisfare. Durante questa prima fase, le persone hanno potuto ricevere il trattamento adeguato contro la malaria da parte di diversi operatori sanitari in loco. Come riporta la nostra collaboratrice Emanuela De Vivo, Freddy si è abbattuto sul distretto di Caia quando era da poco terminata la campagna di vaccinazione contro il colera, dunque non c’è stata una conseguente emergenza del virus, cosa che spesso avviene dopo calamità come questa.

Secondo i dati raccolti dal CAM, dalle liste di famiglie sfollate stilate da Protezione Civile Mozambicana e dal Programma di Alimentazione Mondiale sono rimaste escluse dal programma alimentare e dal piano di ricostruzione delle loro abitazioni 2.693 famiglie, ossia 13.465 persone.

Emanuela ed Elias, responsabile del CAM a Caia  e dei progetti in area sanitaria, si sono interessati immediatamente al problema e hanno individuato le seguenti priorità per tutte queste famiglie che non possono tornare alle loro case e hanno bisogno di aiuto alimentare:

  1. la situazione latrine nelle scuole elementari è estremamente precaria. Il CAM si pone come obiettivo la costruzione di circa 10 latrine, per una spesa media di 1.800 euro a latrina. Le latrine sono indispensabili per proteggere la popolazione dal rischio di malattie infettive e virali, come il colera
  2. ogni famiglia ha bisogno di un kit alimentare che copra un mese intero, composto da farina, riso, fagioli, sale, zucchero e olio, per una spesa media di 100 euro a kit.

La situazione è aggravata dal fatto che si temono altre inondazioni e straripamenti del fiume Zambeze, che potrebbero ulteriormente peggiorare le condizioni di vita di tutte queste famiglie.

Ci stiamo attivando nella raccolta fondi per l’emergenza latrine e kit alimentari post ciclone Freddy nel distretto di Caia. Cercheremo di non lasciare indietro nessuno e di estendere il messaggio di aiuto. Nel frattempo, ci stringiamo vicino a tutte queste famiglie in difficoltà e non faremo mancare il nostro sostegno, soprattutto tramite la rete degli assistenti domiciliari.

Nelle immagini sopra, scattate durante la verifica della condizione igienica nelle scuole del distretto, la scuola di Njnzera e le latrine delle scuole Chandimba e Cabral

Contribuisci al sostegno delle famiglie in difficoltà

Le conseguenze del ciclone Freddy sull’economia di Caia, Marromeu e Cheringoma

Le conseguenze del ciclone Freddy sull’economia di Caia, Marromeu e Cheringoma

Andrea Patton, fondatore del progetto di microcredito, commenta le conseguenze del ciclone Freddy che lo scorso marzo ha colpito pesantemente molte zone del Mozambico, con un’analisi sul suo impatto nell’economia dei distretti dove il progetto è attivo.

“Le zone del Mozambico maggiormente colpite dalla violenza del ciclone sono state le Provincie di Sofala e Zambezia, dove le piogge torrenziali ed i forti venti hanno causato vittime e danni ingenti alle già precarie costruzioni ed alle coltivazioni. Le autorità competenti si sono viste costrette, inoltre, a scaricare parzialmente l’enorme bacino idroelettrico di Cahora Bassa con il conseguente innalzamento del fiume Zambesi, già a livelli di allerta gialla, e la rottura degli argini a nord di Chemba e lungo tutto il percorso fino alla foce. Le vie di comunicazione, peraltro sempre precarie, sono state interrotte per più giorni e migliaia di ettari di coltivazioni sono stati allagati, con la perdita quasi totale della coltivazione principale, il mais.

I distretti dove opera il CAM nel settore del microcredito, Caia – Marromeu e Cheringoma, hanno risentito pesantemente di questa situazione. In particolar modo Caia e Marromeu hanno sofferto maggiormente, trovandosi adiacenti il fiume Zambesi e con moltissimi campi nelle zone più fertili in prossimità del fiume o dei suoi affluenti. Le comunità di questi distretti, lontane dalle città, vivono soprattutto grazie all’agricoltura e alla pastorizia e di conseguenza le esondazioni hanno privato loro del primo raccolto di mais e causato la perdita di vari capi di bestiame. Non solo. A lato delle coltivazioni principali (mais, sorgo, riso) gli agricoltori coltivano anche il sesamo, definita coltura di “rendimento” poiché destinata totalmente alla commercializzazione. La maggior parte degli agricoltori aveva già trapiantato le piantine di sesamo in pieno campo (operazione che si esegue tra la metà di febbraio e metà di marzo) e pertanto nelle zone allagate anche questa coltivazione è andata perduta. Dopo il venti di marzo stanno cercando di ripiantare nuovamente ma i risultati sono di dubbio esito!

La coltura del sesamo è estremamente importante poiché permette alle famiglie di avere un reddito supplementare che consente loro di poter mandare in primo luogo i loro figli a scuola ma anche di comprare altri prodotti necessari al miglioramento della vita quotidiana. Per capire l’importanza del sesamo basti pensare che annualmente produce introiti nei distretti che sono stimati attorno ai tre milioni di euro.

In questo contesto anche le nostre attività di microcredito si sono venute a trovare in una situazione di precarietà e certamente risentiranno gli effetti del ciclone Freddy. Molti dei nostri beneficiari che avevano ricevuto dei finanziamenti per il settore agricolo sono in difficoltà nel pagamento dei mutui ed anche i commercianti cominciano ad avvertire la stessa problematica. Se gli agricoltori non hanno liquidità per fare acquisti è evidente che anche i piccoli commercianti non vendono i loro prodotti.

Come uffici di microcredito CAM dialoghiamo con i beneficiari in difficoltà e cerchiamo di capire le loro necessità prorogando i piani di ammortamento o ristrutturando il debito in altre forme.

Andrea Patton

Come uffici di microcredito CAM ci siamo mossi immediatamente, dialoghiamo con i beneficiari in difficoltà e cerchiamo di capire le loro necessità prorogando i piani di ammortamento o ristrutturando il debito in altre forme. Nonostante ciò, siamo sempre stati aperti e continuiamo sempre con le nostre erogazioni mensili, senza taglio alcuno e dando fiducia alle persone. Non è la prima volta che il settore del microcredito affronta queste cicliche problematiche e siamo preparati per affrontarle nel miglior modo possibile, coscienti, tuttavia, che qualche perdita la dovremo sopportare anche noi.

Confidiamo che gli agricoltori possano avere un dignitoso secondo raccolto di mais e che si possa recuperare almeno una parte di sesamo che sarà commercializzato verso la fine di giugno, in modo da poter dare un poco di fiato alle economie locali.”

Vedi anche: https://www.trentinomozambico.org/il-ciclone-freddy-colpisce-il-mozambico/
Foto INGC Moçambique

 

Educazione e impegno comunitario per costruire resilienza

Educazione e impegno comunitario per costruire resilienza

Il signor Mateus Machaiche ha 71 anni, risiede nella località di Mecuzi Phuaze, nel distretto di Nhamatanda. È sposato, padre di 7 figli e nonno di 6 nipoti. Insieme alla sua famiglia e alla sua comunità, è uno dei beneficiari del progetto Building Resilience through Education and Community Engagement in the cyclone- affected schools in Mozambique” di cui il CAM è partner implementatore, finanziato dall’Unione Europea e promosso dall’Agenzia delle Nazioni Unite UNICEF con il supporto tecnico di UN-Habitat.

“La mia comunità si trovava in una situazione critica su diversi fronti. Innanzitutto la distruzione causata dal passaggio del ciclone Idai, dal quale sono trascorsi ormai tre anni ma i suoi effetti sono purtroppo ancora ben visibili. Tra le altre cose, nella comunità c’è la presenza di tabù molto radicati su tematiche riguardanti l’igiene mestruale, questioni di genere e violenza sui minori. Per contribuire nel mio piccolo alla soluzione del secondo problema, ho fatto visita a più di 32 famiglie per parlare con loro e cercare di cambiare la loro visione “.

Il sig. Machaiche, grazie alle formazioni fornite dal progetto, ha imparato molto in merito a questi temi e si è attivato in prima persona con lo scopo di sensibilizzare la popolazione e i leader comunitari per la prevenzione di fenomeni come le unioni premature e le gravidanze precoci.

Gli obiettivi di questo progetto sono duplici. Da una parte c’è la ricostruzione delle strutture di tre scuole elementari pubbliche del distretto di Nhamatanda, duramente colpite dal ciclone Idai del 2019 (EPC Dirindir, EPC Solomone Machaque e EPC Manguena). Dall’altra il progetto vuole fornire assistenza educativa agli insegnanti e, più in generale, alla comunità locale attraverso la distribuzione di materiale didattico e formazioni su tematiche di genere, supporto psicosociale, violenza contro i bambini e sviluppo di abilità/competenze life skills nei bambini.

“Quando sono tornato a casa dopo la formazione, ho usato i manuali che ho ricevuto per spiegare alla mia famiglia il fenomeno dei matrimoni precoci. Le mie giovani nipoti stavano per unirsi con due uomini secondo il metodo tradizionale, ovvero pagando una dote con il consenso dei genitori. Quando l’ho saputo, ho parlato con loro e l’ho impedito.”

Oltre che con la propria famiglia, Mateus ha coinvolto anche regulos e capi villaggio per diffondere il più possibile le informazioni ricevute e contribuire a migliorare la situazione della sua comunità.

“È usanza comune che i genitori, anche a causa della povertà dilagante, decidano di affidare le loro figlie minorenni a uomini più grandi in cambio di sacchi di riso, capre, zappe o polli. Ora so che tutto questo è sbagliato.”

I lavori di ricostruzione intanto stanno procedendo e, oltre alle classi, verranno costruiti un blocco amministrativo, appartamenti per gli insegnanti e blocchi sanitari differenziati per sesso per gli alunni.

La prima fase del progetto si è conclusa nel 2021, una seconda parte sta ora proseguendo con il finanziamento della Regione Autonoma Trentino Alto Adige ed il supporto di altri finanziatori e fondi CAM.

Qui sotto alcune immagini delle formazioni e dei lavori di ricostruzione.

L’articolo è un adattamento di materiale comunicativo redatto dal CAM per UNICEF e non riflette necessariamente la visione dell’Unione Europea.

Progetto finanziato da: