POSIZIONE APERTA – Coordinatore/trice di area sanitaria

POSIZIONE APERTA – Coordinatore/trice di area sanitaria

Stiamo cercando un/una Coordinatore/trice di area sanitaria per il progetto Follow the SUn a Caia, in Mozambico. La durata della collaborazione è di 9 mesi, da aprile 2024 a dicembre 2024, rinnovabile per altri 12 mesi (tutto il 2025).

La figura richiesta sarà inserita in un progetto della durata di tre anni, attualmente è in corso la seconda annualità di progetto, nelle Province di Inhambane e Sofala. Il progetto prevede due componenti principali: 1) fornitura di servizi sanitari di base alle comunità rurali più svantaggiate, attraverso la strategia della équipe sanitarie mobili (Brigadas Móveis), con particolare focus sui servizi di salute materno-infantile, prevenzione e trattamento della malnutrizione e prevenzione, diagnosi e trattamento di HIV; 2) supporto organizzativo alle Organizzazioni Comunitarie di Base (OCB) attive in ambito sanitario. Le attività sono realizzate in stretta collaborazione e con la compartecipazione delle direzioni sanitarie dei distretti coinvolti.

Sono richieste una laurea in area sanitaria con preferenza per la laurea in medicina e chirurgia o infermieristica, esperienza lavorativa in campo sanitario di almeno 3 anni e sono preferenziali conoscenza di base della lingua portoghese e pregressa esperienza lavorativa in Mozambico.

Pensi di essere la persona giusta per noi?

Inviaci la tua candidatura con CV, lettera motivazionale e contatti di referenze all’indirizzo cam@trentinomozambico.org entro il 17 marzo 2024.

Leggi la vacancy

Le cose semplici: lo strumento più potente per creare relazioni – La testimonianza di Arianna da Caia

Le cose semplici: lo strumento più potente per creare relazioni – La testimonianza di Arianna da Caia

Dopo tante presenze e collaborazioni di tesiste e stagiste che hanno animato i progetti a Beira e dintorni, da qualche settimana anche la sede di Caia torna ad ospitare una giovane impegnata in un percorso di raccolta dati per la propria tesi. Abbiamo chiesto ad Arianna Geminiani, studentessa trentina iscritta al corso di laurea in Protection of human rights and International Cooperation a Bologna di raccontarci di sé e dell’esperienza in corso.

Cosa ti ha portato ad avvicinarti al mondo della cooperazione internazionale?

La passione e l’interesse verso il mondo della cooperazione internazionale nasce da molto lontano, perché già da bambina avevo una forte attrazione verso il cosiddetto “Sud del mondo” e verso le culture diverse dalla mia. Le ingiustizie e la diseguaglianza mi hanno sempre fatto indignare in un certo senso e di conseguenza nel mio piccolo questa sensazione mi spingeva a cercare di mettere al centro alcuni valori, come la solidarietà e il voler guardare oltre il proprio naso, oltre il proprio piccolo pezzetto di realtà. Questo si è tradotto in tanti anni di volontariato a contatto con bambini, giovani e rifugiati e tutto ciò è stato un grande banco di prova. Poi nel momento di scegliere l’università, ho deciso che questi valori e quest’ambizione di provare a fare qualcosa di buono per gli altri non poteva che tradursi in studiare cooperazione internazionale e sviluppo. E così è stato, prima presso l’Università di Trento dove mi sono laureata nel 2021 in Studi Internazionali (indirizzo cooperazione e sviluppo) e poi ora presso il campus di Ravenna dell’Università di Bologna dove sto concludendo la magistrale in “Protection of human rights and International Cooperation”. In questi anni universitari, nonostante il COVID, sono riuscita a svolgere due semestri all’estero in Erasmus, prima in Germania (Mannheim) nel 2019 e poi quest’anno in Spagna (Bilbao) e tutto questo ha fortificato la voglia di conoscere il mondo e di allargare lo sguardo…fino poi ad arrivare proprio qui in Mozambico! 

Come hai conosciuto il CAM?

Essendo di Trento, il CAM l’avevo già sentito nominare da alcuni conoscenti, in particolare da un amico che aveva svolto il Servizio Civile proprio al CAM. Inoltre, visto l’interesse per il  settore della cooperazione internazionale già tempo fa avevo cercato di costruirmi una panoramica generale su quali fossero le realtà del terzo settore e le ONG presenti sul territorio, sempre con l’obiettivo di cercare opportunità nuove. Ed è stata proprio una delle scorse esperienze che mi ha fatto conoscere meglio il CAM. Infatti durante l’estate 2022, ho svolto un tirocinio presso Progettomondo-MLAL e lì ho scoperto che tra i vari partner che questa ONG aveva si trovava proprio il CAM di Trento. Cercando di raccogliere informazioni sul tipo di attività svolte, ho quindi scoperto che era possibile svolgere percorsi di ricerca tesi in Mozambico e dunque eccomi qua!

In cosa consiste la tua attività di ricerca sul campo? 

Il mio periodo di permanenza a Caia è finalizzato alla ricerca sul campo in funzione della tesi di magistrale che sto scrivendo. In particolare il tema centrale ruota attorno alla sostenibilità di lungo periodo e alla local ownership, due concetti fondamentali e cruciali nel mondo della cooperazione, ma che spesso risultano più complessi da tradurre poi nella pratica e sul campo. Il nucleo del mio lavoro qua a Caia sarà dunque un’analisi dei progetti in ambito socio-educativo e socio-sanitario, i quali vengono portati avanti dal CAM da molti anni nel distretto, in un’ottica di sostenibilità e ownership locale. Per ottenere quindi una panoramica sulla percezione dei vari attori coinvolti in questi programmi riguardo a questi aspetti, sarà mio compito condurre interviste sul campo. A prescindere poi dalla tesi e dalla ricerca in sé, mi auguro anche che questa esperienza mi possa far crescere sia a livello personale che professionale, potendo entrare a contatto con il lavoro quotidiano dei colleghi nell’ufficio di Caia. 

Racconta un momento bello di queste prime settimane in Mozambico

Trovo che sia tutto una continua scoperta e sto pian piano imparando a capire come muovermi in una realtà così diversa dal contesto a cui siamo abituati. E’ la mia prima esperienza in Africa in generale e l’impatto a livello emotivo è forte, soprattutto lo è stato nei primi giorni, perché toccare con mano la grande povertà che c’è qui è indubbiamente qualcosa che ti mette in discussione. Dopo aver passato la prima settimana a Beira, mi sono spostata a Caia e dopo un lunghissimo viaggio in treno di ben 11 ore sono giunta a destinazione! Il contesto rurale di Caia mi è subito apparso ben diverso dalla città di Beira perché qui ti sembra di avere sempre gli occhi delle persone per strada puntati addosso, solo per il fatto di avere la pelle di un altro colore. Ma non per questo manca la gentilezza, anzi…

Un ricordo molto bello e speciale che mi porterò dietro è proprio legato al viaggio in treno verso Caia. Ho fatto da sola il viaggio e in vagone con me c’erano diverse mães con i loro bambini, alcuni avevano addirittura pochissimi giorni o settimane!  Nel giro di poche ore si è creato sorprendentemente un legame, una specie di magica connessione che si è formata nonostante la “barriera linguistica” dovuta al fatto che né loro né io eravamo fortissime con il portoghese! Questo però non ha impedito che riuscissimo a scambiarci favori durante il tragitto di questo interminabile viaggio in mezzo alla savana. Il tutto è scattato con del cibo che una signora ha iniziato a offrirmi, un gesto semplicissimo e un semplicissimo pezzo di pane che però hanno aperto le porte alla fiducia reciproca. E da lì poi sono riuscita ad aiutarle a risolvere dei problemi che avevano con il telefono, loro mi hanno poi invece aiutata con i bagagli e le valigie quando è arrivato il momento di scendere. Tutto questo forse può sembrare molto banale, ma in una circostanza del genere a me è sembrato qualcosa di potentissimo, a dimostrazione che le cose semplici sanno essere spesso e volentieri lo strumento più potente per creare relazioni! 

Fotografie di Arianna Geminiani

Report Salute Comunitaria 2022

Report Salute Comunitaria 2022

E’ online il Report annuale del progetto salute comunitaria, dove con parole, dati, testimonianze, immagini abbiamo provato a raccontare il 2022, con uno sguardo anche sui progetti avviati per il 2023.

Il report relaziona sul lavoro per il contrasto dell’epidemia di Colera che ha colpito il distretto e sull’avvio del nuovo progetto Follow The SUn, insieme a Medicus Mundi Italia, che ha l’obiettivo di promuovere l’accesso universale ai servizi sanitari di base in alcune aree remote della provincia di Sofala.

Leggi o scarica il report a questo link.

Un ringraziamento va a tutti i sostenitori del progetto oltre che ai collaboratori, i volontari, i partner. Si ringraziano inoltre Gianpaolo Rama, Silvia Comper, Sofia Rinaldi e gli altri operatori del CAM per le immagini.

Per sostenere anche tu il progetto, magari come regalo o ricordo per una occasione, trovi le info qui.

Per consultare o scaricare i precedenti report:

Sul treno Beira-Caia: “a viagem”

Sul treno Beira-Caia: “a viagem”

Ada Castellucci, dottoranda dell’Università di Trento e nostra collaboratrice, nonché curatrice del famoso gruppo Instagram tesiste.per.caso, ci regala un racconto del viaggio in treno tra Beira e Caia, attraverso il Mozambico più autentico.
 
 
 
 
“A viagem”, il viaggio, parola maschile in italiano, femminile in portoghese, ancor “più femminile”, nella storia che vi raccontiamo oggi.
Sabato scorso, poco prima delle 13, Margherita Simone e Ada sono partiti da Beira carichi di aspettative su questa avventura che si sarebbe potuta concludere in un arco di tempo compreso tra le 22.30 e…boh?
 
 
Già in stazione a Beira spiccavano le moltissime e coloratissime mães, cariche di bagagli, bambini o entrambi. Una donna, in particolare, portava in equilibrio sulla testa un televisore che sembrava più grande della porta d’ingresso del vagone stesso. Eppure, contro ogni previsione, nel vagone ci entrò agilmente, superando rapidamente quello che sarebbe diventato il nostro compagnetto di stanza, anch’egli con una tv gigantesca da portare a Caia.
 
 
Arrivati al nostro scompartimento e sistemata la tv sotto una delle 6 cuccette, in un lampo fu chiarissimo a tutti che a detenere potere politico, esecutivo e giudiziario in quello stanzino era decisamente Dona Virginia. Viaggiando con l’anziana Dona Maria, Dona Virginia non si stava semplicemente spostando da Beira a Caia, ma stava amministrando tutto il Mozambico dal suo telefono. Per diversi aspetti è stata la compagna di stanza che tutti vorrebbero: chiedeva continuamente a chiunque dove fossimo (letteralmente chiunque, noi tre italiani compresi, che manco sapevamo dove fosse la nostra fermata di Caia); narrava succulente storie di gossip su tutti i suoi conoscenti, a Maria o al telefono; quando Dona Maria, stremata, cedeva e cominciava a russare, sparava a palla dal suo telefono (ovviamente dotato di batteria infinita) tutti i migliori tormentoni mozambicani dal 2021 ad oggi; decideva democraticamente di accendere la luce semplicemente facendolo.
 
 
A parte le delicate – ma in fondo meravigliose – convivenze instaurate nel nostro scompartimento, a viagem correu bem! (Il viaggio è andato bene!) Durando “solo” 10 ore per circa 270 km, il treno ha continuato il suo lento e incostante andare.
 
 
Eppure ci ha messo poco sabato, come si dicevano i colleghi di Caia venuti a prenderci…pare proprio che il capotreno fosse una donna che guida molto bene!

In viaggio tra progetti e incontri – un resoconto della missione di giugno

In viaggio tra progetti e incontri – un resoconto della missione di giugno

Si è da poco conclusa la missione visita ai progetti, ai collaboratori e ai partner istituzionali da parte del nostro direttore Isacco Rama e della Rappresentante Paese Marina Bosetti. Sono state tre settimane dense di appuntamenti, riunioni, visite, aggiornamenti dai vari progetti.

Dopo l’arrivo ed i primi incontri a Beira, le due tappe importanti sono state le visite a Inhaminga e a Marromeu per i progetti Microcredito ed emergenza, verificando che entrambe le iniziative si stanno sviluppando bene. Con il responsabile del microcredito Benjamim Baptista ed i contabili Alima, Tabita e Atanasio, si sono fatti due dei periodici controlli di cassa e poi i colleghi hanno ricevuto una formazione su una nuova modalità di gestione contabile che verrà introdotta entro l’anno; per quanto concerne le attività di emergenza, sostenute dalla Provincia Autonoma di Trento, si è constatato che il supporto alle famiglie colpite è efficace e l’interazione con le autorità del distretto di Marromeu, nuova sotto molti aspetti, è positiva e costruttiva.

La missione è proseguita a Caia, dove Isacco e Marina, accompagnati dal responsabile locale Elias e dalla responsabile del progetto di salute Emanuela de Vivo, hanno controllato lo stato di avanzamento lavori di riabilitazione/costruzioni alle Escolinhas, nonché la situazione degli uffici dal punto di vista amministrativo e gestionale. E’ stata fatta una visita alla Radio Comunitaria di Caia, una iniziativa avviata da CAM nei primi anni 2000 e che in periodi recenti ha avuto una gestione locale con alcune difficoltà, ma che nonostante tutto sta svolgendo un importante lavoro di diffusione di informazioni, sensibilizzazione, comunicazione. Sulla RCC, CAM intende impegnarsi nel prossimo futuro, al fine di rilanciare la radio e metterla nelle migliori condizioni per continuare a svolgere il proprio importante compito.

Le altre tappe significative sono state a Maputo, Beira, Manica e Chimoio. A Maputo è stato fatto un lungo e proficuo incontro con la sede locale dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – AICS Maputo, si sono incontrati i donatori e partner con cui il CAM opera a diverso titolo, tra cui l’Ufficio di Cooperazione del MINEC, i responsabili della cooperazione dell’Ambasciata Francese e del Giappone, i referenti di UNFPAUNICEF. Un interessante incontro è stato quello con l’Observatorio do Meio Rural – OMR, per il CAM un potenziale partner con cui collaborare nell’ambito della ricerca e dello sviluppo rurale. Infine un piacevole incontro con alcuni rappresentanti del Politecnico di Milano impegnati in progetti di riqualificazione urbana a Maputo. Il gruppo ha espresso il suo interesse a conoscere e seguire il progetto MUDAR a Beira.

A Beira è stato fatto un approfondimento con i colleghi e partner dei progetti in corso. Si è partecipato ad alcuni incontri con i tecnici del Conselho Municipal da Beira – CMB sulla progettazione del quartiere Macuti e si è lavorato con Nicola Camandona, responsabile del progetto MUDAR e con le colleghe dell’Università di Trento – UNESCO Chair. Si è lavorato con Margherita Busana e con il dinamico team del progetto Inovação Circular, che ha di recente co-curato un’edizione di grande successo del Forum Juvenil 2023. Si sono fatte le verifiche sulla prosecuzione del progetto Limpamos sulla gestione dei rifiuti solidi urbani. Si è lavorato con il team dell’amministrazione a Beira, guidato da Carlotta Purin, che con il suo impegno e capacità sta realizzando un significativo salto di qualità nel lavoro di tutto l’ufficio.

La permanenza di Marina e Isacco a Chimoio e Catandica è stata riservata ad alcune visite di presentazione presso le autorità locali e altri soggetti, tra queste quello con l’ufficio locale di AICS – Chimoio, in vista dell’avvio di un nuovo progetto nell’ambito dell’accesso al credito rurale.

Isacco e Marina sono stati soddisfatti della qualità del lavoro svolto dalle persone attive sui nostri progetti ed il CAM ne ha avuto prova con la visita dell’ambasciatore italiano in Mozambico Gianni Bardini e del Direttore di AICS Maputo Paolo Enrico Sertoli, che si sono fermati nella sede di Beira durante una trasferta a Sofala, rivolgendo parole di apprezzamento per la qualità dell’impegno più che ventennale del CAM e dei propri operatori nella Provincia di Sofala.