Nei giorni scorsi il ciclone tropicale Idai si è abbattuto sul Mozambico, così come in altre zone del sud Africa, causando moltissimi danni. Ad oggi, le vittime stimate sono 250, migliaia sono i dispersi, più di 2.500.000 sono le persone colpite.

Beira è statab colpita tragicamente: la città è allagata, le infrastrutture stradali sono intransitabili e i danni agli edifici non sono calcolabili. Da giovedì 14/03 la città è in blackout totale, la rete elettrica sarà ripristinata non prima di alcune settimane. Le infrastrutture che collegano Beira al resto del paese sono in questo momento intransitabili. La situazione è ancor più drammatica nei  quartieri informali nella periferia della città, che sono ampiamente allagati e si prevedono conseguenze enormi sulla salute delle persone.

La sede del CAM, in Avenida Eduardo Mondlane, è allagata ed ha subito danni al tetto e furti notturni alle attrezzature. I collaboratori italiani in Mozambico, Federico Berghi e Paolo Ghisu, stanno bene, si trovano in questo momento nella sede di Caia, circa 300km a nord del capoluogo di provincia. Il nostro rappresentante paese, Paolo, ci racconta:

“A Caía la situazione è tranquilla, nonostante lo Zambesi sia esondato e abbia danneggiato le coltivazioni di mais e sesamo, con conseguenze nefaste per la popolazione locale. A Beira e dintorni sono stati riportati danni enormi: la città è allagata e i danni alle infrastrutture e alle abitazioni sono ancora incalcolabili. È ancora difficile quantificare il numero di vittime e i danni subiti dalla popolazione, visto che la città e numerose zone della provincia sono rimaste isolate e le reti telefoniche sono collassate a seguito dei danni del ciclone. Solamente da domenica in mattinata è stato possibile raggiungere Beira via aereo mentre l’unica via di accesso stradale alla città rimane bloccata a seguito dei danni riportati”.

Ci stiamo mobilitando per contrastare l’emergenza e limitare i danni.
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