Dal 2005 il CAM opera con attività di microcredito, dapprima con l’ufficio di Caia e successivamente con una seconda sede a Marromeu nel 2012 ed una terza nel 2020 a Inhaminga. Si tratta di un progetto di grande valore e dal positivo impatto, sia economico che sociale. Grazie al rientro dei prestiti con i tassi di interesse si generano dei fondi che – oltre a coprire interamente i costi della struttura, del personale ed alcuni investimenti (come le sedi e gli automezzi per l’operatività) – vengono utilizzati per finanziare le attività sociali realizzate a Caia, quali l’assistenza domiciliare e l’educazione prescolare.

In questo speciale in tre puntate abbiamo intervistato tre persone-chiave del progetto (clicca sui nomi per leggere gli articoli):

Andrea Patton
Responsabile progetti microcredito

I simpatizzanti del CAM conoscono in particolare Caia, dove molti sono anche stati in visita, ma meno Marromeu e Inhaminga. Dal punto di vista socio-economico quali sono le principali differenze con Caia?

I distretti di Marromeu e Inhaminga sono molti diversi da Caia. Sono più estesi e meno densamente popolati e sono molto più isolati rispetto a Caia. Marromeu in particolare non ha praticamente strade di transito importanti, anche se, grazie alla grande piantagione di zucchero (30.000,00 ha) ha un collegamento ferroviario per Beira due volte a settimana. L’economia è fortemente dipendente dall’andamento della stagione dello zucchero e del sesamo e squilibrata sulla sola cittadina di Marromeu. Le altre località del distretto sono quasi sempre irraggiungibili per le pessime condizioni delle strade, che sono tutte in terra battuta. Marromeu ha anche un collegamento giornaliero con Chinde che si trova sul mare con il quale ci sono degli scambi commerciali di interesse minore basati, soprattutto, sul pesce.

Il distretto di Inhaminga e la sua omonima cittadina sono attraversate dalla vecchia strada in terra battuta che collega Beira fino a Caia. La cittadina di Inhaminga si sta sviluppando rapidamente grazie anche alla stazione di smistamento ferroviario Beira/Tete che vede transitare diversi treni carichi di carbone diretti al porto di Beira. Beneficia anche dei treni diretti a Marromeu ed ovviamente a Tete, con facilità di trasporto di merci e persone con quattro transiti settimanali. E’ un distretto a forte vocazione agricola che produce parecchio mais, sesamo, ortaggi, fagioli e mandioca destinati in gran parte alla commercializzazione.

Ti occupi di microcredito in Mozambico da 17 anni: in questo lungo tempo quali cambiamenti hai visto nell’alfabetizzazione finanziaria e nell’attitudine all’imprenditoria?

L’alfabetizzazione finanziaria è rimasta quasi uguale, soprattutto per quando riguarda la propensione al risparmio. E’ un problema dell’Africa Australe e le banche commerciali hanno fatto poco o nulla per l’educazione finanziaria. Molto più dinamico è l’utilizzo di piattaforme per transazioni finanziarie (pagamenti, bonifici, trasferimenti di denaro ecc) legate a compagnie telefoniche. Il successo, a mio avviso, è dovuto al fatto che tutti ormai hanno un cellulare e le operazioni sono facili da eseguire anche per persone con scarsa scolarizzazione.

Nel corso di questi anni, molte persone hanno avviato o ampliato attività economiche, soprattutto dopo l’installazione dell’energia elettrica nei centri più importanti dei distretti. Nonostante mille difficoltà l’economia rurale sta crescendo rapidamente, ma ci sono dei rischi dovuti alla sempre più massiccia presenza di imprenditori stranieri: cinesi, pakistani e nigeriani in particolare. Questi “stranieri” hanno una cultura imprenditoriale molto superiore a quella mozambicana e pertanto poco a poco stanno occupando gli spazi più importanti e redditizi dei distretti. Non solo, fra di loro sono solidali e si aiutano reciprocamente. Probabilmente hanno alle spalle anche delle strutture che li possono supportare in modo finanziario e legale (per il rilascio di visti e licenze commerciali).

Nel prossimo articolo, ad agosto, Enrico Baldo ci parlerà dello scambio tra Trentino e Mozambico: dal punto di vista dell’accompagnamento a distanza di un progetto articolato come quello del microcredito ma anche relativamente agli aspetti del “modello microcredito” che possono essere applicabili anche sul territorio trentino.