Il nostro progetto “Il Trentino in Mozambico” sta vivendo un momento davvero particolare e difficile; è in corso la fase di fortificazione delle realtà locali nate dalle nostre iniziative nei vari ambiti, e purtroppo è in corso anche un turnover del personale italiano. Tutto ciò mentre in Mozambico la situazione politico-sociale sta ponendo problemi di sicurezza.
Un editoriale del presidente CAM Paolo Rosatti

Il nostro progetto “Il Trentino in Mozambico” sta vivendo un momento davvero particolare e difficile; è in corso la fase di fortificazione delle realtà locali nate dalle nostre iniziative nei vari ambiti, e – quando vi saranno le condizioni – verranno trasferite a queste realtà tutte le varie attività ancora in corso da parte del CAM. Purtroppo, per varie ragioni prevalentemente personali, è in corso anche un turnover del personale italiano e quindi in questi momenti vi è sempre la difficoltà di trasferire ai nuovi arrivati tutte le conoscenze e le competenze necessarie per raggiungere gli obiettivi

_DSC3969r sopra citati.
Naturalmente questo tipo di difficoltà non ci è nuovo e fa parte della vita di un progetto come il nostro, che ha ormai più di 12 anni.
Quello che invece ci appare totalmente nuovo è la situazione politico-sociale del Mozambico, situazione che in tutti questi anni è stata totalmente tranquilla e positiva.

Negli ultimi mesi numerosi episodi di violenza e scontri armati legati alla rivalità tra il partito storicamente di opposizione (RENAMO) e le forze governative stanno creando sempre più allarme e preoccupazione. Anche se finora gli episodi hanno coinvolto prevalentemente forze armate e militanti della RENAMO, sono state riportate vittime civili, in particolare nelle zone interne della Provincia di Sofala. A questo si aggiunge l’aumento della criminalità “ordinaria”, non legata a fattori politici ma che approfitta di una situazione di insicurezza e paura sempre più diffusa. Nella città di Maputo in particolare sono avvenuti rapimenti di persone sia mozambicane che straniere.

Secondo alcuni analisti il riaccendersi dello scontro tra i due partiti storicamente nemici, a più di 20 anni dall’accordo di pace, è legato a motivi di bilanciamento di potere, in particolare in riferimento alle elezioni amministrative che si terranno il 20 novembre, che RENAMO invita a boicottare.

L’ambasciata italiana in Mozambico raccomanda l’aumento delle misure di sicurezza ed una particolare attenzione nel percorrere la strada N1.

I responsabili CAM che vivono a Caia riferiscono di una situazione tranquilla in tutto il distretto (n.b. nel distretto non si voterà, in quanto le elezioni coinvolgono solo i capoluoghi con lo status di “municipalità”), ma confermano il crescere della preoccupazione nella popolazione e la necessità di una particolare attenzione negli spostamenti. In particolare per tutto il personale CAM sono state introdotte misure di sicurezza, evitando dove possibile i viaggi da Caia a Beira ed utilizzando una rete di persone di contatto per accertarsi della situazione in vari punti strategici.

Noi siamo costantemente in contatto con i nostri espatriati, cercando di condividere e di gestire al meglio le preoccupazioni di questi momenti, continuando peraltro nel lavoro con la comunità di Caia con una certa serenità ma con molta attenzione.

In questi 20 anni di pace il Mozambico ha fatto passi davvero importanti verso una uscita dal giogo della povertà assoluta, speriamo davvero che tutto ciò non venga vanificato da nuovi conflitti che non avrebbero altro risultato che riportare indietro il paese di molti anni.

Paolo Rosatti – Presidente del Consorzio Associazioni con il Mozambico onlus