La volontaria in Servizio Civile a Caia Lucia Romani, che per il CAM accompagna il lavoro del settore socio-sanitario, valorizzando la sua formazione di psicologa, ci riferisce di una sua visita a Tete dove ha potuto conoscere il lavoro di alcune organizzazioni nell’ambito dell’auto-mutuo aiuto e della lotta allo stigma verso le persone sieropositive.
“Sono a Tete per riunioni di lavoro e scambi con realtà locali che lavorano nell’ambito HIV. Son contenta di essere qua, mi colpisce subito Tete: splendida città affacciata sullo Zambesi, capoluogo dell’omonima provincia. Qui ho trovato una natura verde e lussureggiante, strade pulite, case curate, persone sorridenti e disponibili, grandi formazioni rocciose tondeggianti sopra le quali sono costruite case. Un capitolo a parte spetta al magnifico ponte che si erge sopra lo Zambesi, collegando il centro città con la prima periferia e la stazione, distante alcuni kilometri. Passeggiando sopra al ponte, di giorno si può ammirare lo splendido paesaggio di isolette e montagne intorno alla città, di notte le luci che si riflettono sull’acqua lasciano respirare un’aria particolarmente romantica. Frequenti sono gli avvistamenti di ippopotami in città, che pare siano golosi degli ortaggi che si coltivano a lato del fiume. Molti malawiani, vista la vicinanza con il confine, si sono trasferiti qui, spostandosi da zone rurali e meno ricche.
Ho il piacere di confrontarmi con i responsabili di un’associazione locale, KK, Kutandizana Kushira, ovvero “Aiutare a salvare”, che da anni lavora nel supporto di pazienti HIV positivi. Mi raccontano la storia della loro associazione e mi colpisce lo spirito imprenditoriali che li ha spinti, nel giro di pochi anni, ad affermarsi come realtà locale competente e affermata. Mi raccontano dei loro successi, e di come sono arrivati ad avere quasi 500 attivisti operativi in cinque distretti.
Accompagno poi qualche operatore durante il loro lavoro di campo e ho il piacere di conversare con loro del loro lavoro, scambiarci impressioni, opinioni, conoscenze.
Infine, in una riunione con una psicologa di Medici senza Frontiere, approfondiamo la conoscenza dei Gruppi di Appoggio Comunitari, gruppi di persone HIV positive che volontariamente si riuniscono per appoggiarsi l’un con l’altro, dal punto di vista emotivo e pratico.
È stato un bello scambio, ci ha permesso di ricaricarci di nuove energie! E già qui in Caia stiamo lavorando su come implementare il servizio GAC e su come portare avanti le attività dell’associazione Mbatikoiane in modo sempre più professionale!
Obrigada Tete! Atè a proxima! ”
Lucia Romani – giugno 2018