Delegazione mozambicana in Trentino: incontro con l’autonomia locale

DSC_0433rAutogoverno, sviluppo sostenibile del territorio,sostegno alla cooperazione, questi i temi centrali della visita formativa nella nostra provincia dei rappresentati di istituzioni nazionali e locali mozambicane.

Si è conclusa oggi, con un incontro dedicato alle nuove opportunità di cooperazione tra Trentino e Mozambico, la visita nella nostra Provincia di un’ampia delegazione istituzionale mozambicana, organizzata da Cooperazione Italiana, che ha scelto la Provincia Autonoma di Trento per proporre un percorso formativo e di scambio particolarmente improntato sul rafforzamento delle istituzioni locali.

La delegazione è composta dalla Ministra dell’Amministrazione Statale Carmelita Namashulua, dal Governatore della Provincia di Sofala Felix Paulo, dal Direttore Nazionale degli Enti Locali, due Direttori della Provincia di Sofala e due Amministratori di distretti, anch’essi localizzati nella Provincia di Sofala. Tra le 10 province del Mozambico, è infatti proprio la provincia centrale di Sofala quella che da quindici anni intrattiene relazioni politiche e operative con la Provincia di Trento, attraverso il programma di cooperazione decentrata “Il Trentino in Mozambico”, con la partecipazione di un gran numero di soggetti trentini, singoli ed enti, attraverso il “Tavolo Trentino con il Mozambico”. Nel programma, che opera nel distretto rurale di Caia, sono state realizzate iniziative in molti diversi settori, dall’area socio-educativa a quella della pianificazione territoriale, dal settore agricolo al microcredito. Tra queste la creazione nel 2008 di una scuola di agraria ispirata al modello trentino dell’Istituto Agrario di San Michele, nel 2010 di una piccola “cassa rurale” e nel 2012 l’appoggio per l’allestimento del nuovo ospedale distrettuale.

DSCN7545L’agenda degli incontri e delle visite delle quattro giornate trascorse dalla delegazione in Trentino è stata curata dal Servizio Solidarietà e dal Servizio per la Promozione e l’Internazionalizzazione della Provincia Autonoma di Trento con la collaborazione di Federazione Trentina della Cooperazione e del Consorzio Associazioni con il Mozambico onlus, quale realtà che, operando da molti anni a Sofala, oltre a mantenere “sul campo” da anni strette relazioni con le istituzioni locali mozambicane, può svolgere un ruolo di ponte tra i due territori.

Nell’incontro conclusivo l’Assessora alla Cooperazione allo Sviluppo Sara Ferrari ha salutato la delegazione sottolineando come questa visita possa mettere le basi per lo sviluppo di una nuova prospettiva di collaborazione tra Trentino e Mozambico. Il paese africano è infatti una delle due aree prioritarie nelle quali la Provincia Autonoma di Trento intende sperimentare nel futuro nuove prospettive di impegno, nelle quali l’azione solidale delle associazioni e del volontariato si integri con l’impegno di piccole-medie imprese, specialmente del mondo cooperativo, sfruttando anche nuovi strumenti di intervento messi a disposizione dall’Unione Europea e dal Ministero Affari Esteri Italiane.

La Ministra Namashulua, a nome di tutta la delegazione, ha ringraziato per l’ospitalità e per aver potuto visitare numerose realtà, apprendendo modalità di supporto ai soggetti locali (associazioni, imprese, contadini, ecc…) per uno sviluppo locale. Ha poi individuato come principali aree di lavoro e di scambio, nelle quali propone di sviluppare le relazioni con il Trentino, la formazione a livello locale (non solo ai giovani ma soprattutto alle associazioni e cooperative) e la capacitazione istituzionale rivolta agli amministratori. Inoltre ha sottolineato l’importanza del credito e degli strumenti finanziari per il sostegno alle iniziative di impresa a livello locale.
Come affermato anche giovedì sera, durante l’incontro presso il Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale tra la delegazione e i rappresentati delle varie associazioni trentine che operano in Mozambico, la Ministra ha ringraziato ufficialmente il Trentino per la calorosa accoglienza e per tutte le testimonianze offerte nel corso delle giornate di visita, ma anche per l’impegno che le realtà di volontariato e la PAT portano avanti per il loro paese, auspicando un rafforzamento di questi legami per una cooperazione sempre più viva e proficua tra i due territori.

(Maddalena Parolin – Consorzio Associazioni con il Mozambico onlus)

Visita istituzionale – "Il Mozambico in Trentino"

IMG_1553Avrà inizio questa sera la visita in Trentino di una ampia delegazione istituzionale mozambicana. L’iniziativa è promossa all’interno del programma Paddel (il Programma di Sviluppo e Sostegno alle Amministrazioni locali della Provincia di Sofala finanziato dalla Cooperazione italiana) ed ha finalità formative e di “scambio di esperienze”.

Faranno parte della delegazione, oltre al Governatore della Provincia di Sofala Felix Paolo, a due direttori provinciali (opere pubbliche e azione ambientale) e a due amministratori di distretti (Maringue e Chemba), anche la Ministra dell’Amministrazione Statale Carmelita Namashulua ed il Direttore Nazionale dell’Amministrazione Locale.

Durante le visite saranno approfonditi vari temi, tra cui decentramento e governo locale, infrastrutture, sviluppo agricolo, gestione ambientale, sostegno alle imprese cooperative. E’ previsto un incontro con le associazioni trentine che operano in Mozambico, giovedì 13 novembre alle 16 presso il Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale a cui sarà presente anche l’ambasciatrice del Mozambico in Italia.

(foto CAM 2011)

Il CDAC – un punto di riferimento per l'agricoltura del distretto

Il CDAC – un punto di riferimento per l'agricoltura del distretto

CAM Caia - Mozambico (15)

Julai Jone, impiegato del coordinamento CAM a Caia, già giornalista di RCC, offre ai lettori del blog Trentino e Mozambico un resoconto sulle cerimonie di apertura della stagione agricola 2014-2015, dove si è parlato anche del CDAC, l’azienda agricola di formazione e sperimentazione avviata dal CAM.

Il Centro di Sviluppo Agro-zootenico di Caia (CDAC) sta diventando sempre di più un punto di riferimento, grazie all’impatto delle sue attività nelle comunità locali, ma non solo. Localizzato a Murraça, nel distretto di Caia, provincia de Sofala, il centro ha come obiettivo la produzione agrozootecnica per scopi commerciali, la formazione e la divulgazione delle tecniche agricole ai contadini locali, così come la prestazione di vari tipi di servizi a questi ultimi.

Grazie ai risultati delle attività di formazione e all’offerta di servizi, il CDAC è via via divenuto un polo di interesse di contadini e agricoltori, che qui trovano assistenza per incrementare e migliorare la loro produzione agricola.

La più recente testimonianza di questo ruolo si è avuta domenica 5 ottobre 2014, nelle parole del Presidente dell’Unione Distrettuale dei Contadini di Caia (UDC), invitato ad intervenire ufficialmente a Murraça di fronte a centinaia di persone che hanno preso parte alle cerimonie di apertura della stagione agricola 2014/2015.

I nostri contadini qui possono contare su molto supporto. Un tempo vi era il grosso problema di trovare mezzi agricoli per fare le lavorazioni dei campi. Ma ora tutti sanno che, in gruppo o singolarmente, possono andare al CDAC e richiedere che vengano a lavorare i propri terreni…” – ha affermato con visibile soddisfazione Alberto Lingarda.

5-10-14Sotto lo slogan nazionale “verso la produttività agricola, la sicurezza alimentare e la produzione di ricchezza” a Murraça le celebrazioni sono state dirette dal viceministro dell’agricoltura António Limbau, il quale ha annunciato la consegna del premio al signor Zacarias Bugaio nominato miglior agricoltore della Provincia di Sofala nel 2014, mentre in contemporanea nella cerimonia di Cateme, nel distretto di Moatize, (provincia di Tete), il Presidente della Repubblica del Mozambico, annunciava che lo stesso signor Bugaio era premiato quale secondo miglior agricoltore del paese nel 2014.

Da sottolineare come Zacarias Bugaio è uno degli agricoltori di Murraça che hanno incrementato la propria attività agricola grazie ai servizi del CDAC, in primo luogo grazie ai corsi breve offerti ai contadini, ed ora potendo beneficiare ai servizi di lavorazioni con il trattore ed altri mezzi agricoli.

Avviato nel 2008 dall’ONG Italiana Consorzio Associazioni con il Mozambico (CAM), in parallelo alla nuova Scuola Professionale Agro-zootecnica di Caia, il CDAC dispone attualmente di 5 trattori, importanti mezzi con i quali presta servizio a contadini e agricoltori delle comunità di Murraça e di altre aree limitrofe. Si stima che per ogni stagione il Centro riceva circa 250 richieste da singoli o gruppi di agricoltori.

Julai Jone, traduzione di Maddalena Parolin

Visita alla Biennale di Architettura – Padiglione Mozambico

Visita alla Biennale di Architettura – Padiglione Mozambico

logo 2014 itIl CAM organizza per domenica 26 ottobre una gita a Venezia per visitare la Biennale di Architettura 2014, dove per la prima volta è presente un padiglione del Mozambico. A presentare l’esposizione sarà il nostro amico mozambicano e volontario CAM Amarildo Ajasse, il quale sta lavorando proprio al Padiglione Mozambico.

Il viaggio sarà in treno con partenza in mattinata da Trento e rientro in serata. Il costo per l’ingresso gruppi alla Biennale è di € 16, il costo del viaggio varia tra i 20 € e i 50 € in base alla tratta e al tipo di treno (da definire).

Per adesioni e informazioni contattare il CAM entro lunedì 20. L’iniziativa si terrà in caso di adesione minima di 10 persone.

La Casa della Salute – un luogo dinamico di formazione e sensibilizzazione

La Casa della Salute – un luogo dinamico di formazione e sensibilizzazione

CasaSaudeTeatroPer raccontare una delle componenti del programma CAM a Caia nel settore socio-sanitario, le attività della Casa della Salute, vi proponiamo un estratto dalla relazione trimestrale di Claudia Aloisio, che opera come consulente e facilitatrice nel settore. Oltre alla Casa della Salute, le attività dell’area socio-sanitaria comprendono un programma di assistenza domiciliare nel quale operano 22 attivisti, attività di incontro e dialogo con i praticanti la medicina tradizionale, l’appoggio all’associazione Mbatikoyane, composta da volontari, operatori e attivisti impegnati su queste attività ed un programma di educazione comunitaria alla salute.

I corsi proposti presso la Casa della Salute, compresi quelli introdotti nel mese di febbraio, proseguono normalmente con una buona partecipazione. Ricordo che si tratta di iniziative diverse, ma tutte hanno l’obiettivo di attrarre persone (bambini, giovani, donne) a formarsi ricevendo contemporaneamente messaggi di prevenzione sanitaria.

CasaSaudeCulinaria2Durante una discussione avuta con il responsabile locale di settore Elias ho fatto presente la necessità che si facciano per il futuro delle scelte ponderate e coerenti con l’obiettivo di mantenere in vita la Casa della Salute. Ho spiegato che sarà necessario fare delle scelte sulla prosecuzione dei corsi pensando di mantenere attivi solo alcuni di essi, selezionandoli in funzione alla possibilità reale che questi siano parzialmente remunerativi e che possano quindi aiutare la sopravvivenza della Casa della Salute. Elias, probabilmente già sensibile all’argomento in seguito ad una visita tenutasi nel mese di maggio da parte di una delegazione della Provincia di Sofala, ha subito ben compreso le necessità di ridimensionamento e ha già impostato un piano delle attività per l’anno prossimo che riduce alcune attività, considerando quelle che meno rispondono agli obiettivi posti al momento dell’avvio e della mancanza di un ritorno economico. […]

Tra le attività valutate valide e che si desidera mantenere c’è il Corso di Sartoria, avviato quest’anno, che si rivolge ai bambini orfani che quindi non pagano una quota partecipativa ma i capi realizzati durante il Corso vengono venduti e costituiscono pertanto un’entrata di cassa.
Anche il Corso di Inglese è una attività che garantisce delle buone entrate. Gli studenti sono sempre numerosi, tanto da spingerci di anno in anno ad aumentare le lezioni. L’idea per il 2015 è di chiedere una quota di iscrizione a inizio anno di 50,00 Mzn e poi una quota mensile di 40,00 Mzn. Secondo Elias anche il Corso di Culinaria (cucina e nutrizione, con particolare attenzione alla preparazione di pasti per bambini e persone ammalate) dovrebbe proseguire, cambiando le modalità di realizzazione. Le lezioni non si terrebbero più alla Casa della Salute, ma direttamente nelle comunità (come già avviene negli ultimi mesi dell’anno durante il periodo di divulgazione del Corso), sarebbero in questo caso le donne delle comunità a offrire gli alimenti necessari alla preparazione restando a carico della Mbatikoyane e/o del Consorzio il costo della formatrice, Dona Madalena, e di alcuni prodotti di base.
Permarrebbe tra le attività della Casa della Salute anche la piccola biblioteca, che è frequentata dai ragazzi della zona e non è oggetto di grosse spese (se non che bisognerebbe, con il 2015, provvedere all’acquisto di nuovi libri di testo). Anche l’attività di Informazione sui temi dell’HIV/AIDS verrebbe mantenuta in quanto elemento fondamentale delle attività della Casa della Salute e non prevede grosse spese. Anche il Gruppo di Teatro Mbatikoyane continuerebbe con la sua attività, data l’importante impatto che ha nella sensibilizzazione nelle comunità e la presenza di un gruppo forte e affiatato che sarebbe un peccato perdere.

CasaSaudeCulinariaNel mese di Maggio uno dei nostri guardiani della Casa della Salute si è gravemente ammalato, malattia che lo ha portato a perdere la vita nel mese successivo. E’ stato scelto di corrispondere quello che avrebbe dovuto essere il salario del mese di giugno come aiuto alla famiglia in questo triste momento per far fronte alle spese dovute alla malattie e infine ai funerali. Anche i membri dell’associazione Mbatikoyane hanno partecipato con una raccolta fondi per aiutare la famiglia, dal momento che il guardiano era membro dell’associazione. Il lavoro della guardia della Casa della Salute è stato svolto da un collega che si era occupato fino a quel momento di custodire la Machessa della Paragem da Beira. Discutendo con Elias e con il Coordinatore è stato deciso di mantenere anche per il futuro questo stato di cose, la Machessa non ha più un reale bisogno di una guardia fissa, trattandosi ormai di strutture in cui non vengono realizzate attività (dato che gradualmente si sono spostate alla Casa della Salute), si provvederà unicamente a tenere gli spazi puliti dalla spazzatura e dalle erbacce. Il guardiano della Machessa è stato quindi spostato definitivamente alla Casa della Salute. […]