“Labirinto Macuti: Storie da Beira” – Laboratorio di storytelling sociale

“Labirinto Macuti: Storie da Beira” – Laboratorio di storytelling sociale

Al via le iscrizioni per i laboratori dedicati alle scuole medie e superiori, promossi dal Centro per la Cooperazione Internazionale all’interno del progetto Mudar. Al centro vi saranno le immagini del quartiere Macuti di Beira.

Raccontando storie attraverso le immagini

Questo laboratorio a cura del CCI offre un’opportunità unica per student* delle scuole medie e superiori per esplorare la narrazione sociale attraverso le fotografie, mettere la creatività alla prova, scoprire una realtà diversa come quella di Beira,

Le attività includeranno:

  • Un’introduzione al Mozambico: imparare curiosità e dettagli sulla città di Beira.
  • Attività di storytelling: osservare delle foto e, in piccoli gruppi, immaginare la vita, i pensieri e le emozioni dei protagonisti.
  • Creazione di storie: seguire una traccia narrativa per dare vita a un racconto originale ispirato alle fotografie.
  • Condivisione e riflessione: presentare il tuo racconto e discutere con i compagni sulle emozioni e i messaggi sociali emersi.

 Quando: Laboratorio di 2 ore nelle classi dal 10 al 30 marzo 2025. Visita alla mostra dall’1 al 14 aprile 2025.

Chi può partecipare?
Classi III della scuola secondaria di primo grado della città di Trento.
Classi della scuola secondaria di II grado della città di Trento. 

Che cosa chiediamo?

  • La disponibilità ad ospitare i formatori nella classe per il laboratorio (2 ore)
  • La visita con la classe alla mostra “Labirinto Macuti: Storie da Beira” che si terrà dal 1° al 14 aprile 2025 presso Torre Mirana –  via Belenzani, 3 a Trento.
  • Per i laboratori e la visita non sono previsti costi a carico della scuola

I laboratori e la mostra sono a cura del CCI all’interno del progetto MUDAR – Mozambique Integrated Urban Development by Action and Relationships – un progetto triennale (2022-2025) finanziato dalla Commissione Europea, volto a promuovere lo sviluppo urbano integrato a Beira, Mozambico, migliorando l’accesso ai servizi per i cittadini e adottando un approccio territoriale allo sviluppo locale.

Maggiori info sul laboratorio: www.cci.tn.it/event/labirinto-macuti-storie-da-beira-laboratorio-di-storytelling-sociale/
Per saperne di più sul progetto MUDAR: 
www.mudarbeira.org
Link al modulo di iscrizione – scadenza  lunedì 10 febbraio 2025.

Non perdere questa occasione per imparare, creare e riflettere!
Diventa un narratore sociale: scopri, crea, condividi!

Un viaggio con uno scopo: dalla città di Beira al villaggio di Caia – il racconto di Evidêncio

Un viaggio con uno scopo: dalla città di Beira al villaggio di Caia – il racconto di Evidêncio

Traduciamo e pubblichiamo il bellissimo racconto di Evidêncio Machirica, che con l’agenzia Comunika si occupa della comunicazione del CAM a Beira. Nelle sue parole possiamo scoprire come visitare il distretto di Caia e conoscere i progetti del CAM sia un’esperienza emozionante non solo per chi arriva dall’Italia, ma anche per giovani nati e cresciuti in una grande città mozambicana. Un grazie al nostro collega per averci donato la testimonianza e per l’impegno quotidiano a rendere visibili i nostri progetti.

Il lavoro come responsabile della comunicazione e della visibilità per il Consorzio Associazioni con il Mozambico mi porta in luoghi incredibili e mi mette in contatto con storie stimolanti. Qualche mese fa, ho intrapreso un viaggio indimenticabile a Caia, con l’obiettivo di catturare immagini, storie e resoconti per dare vita ai progetti del CAM in quella regione, in particolare al progetto Follow the Sun.

Questo viaggio è stato una serie di “prime volte”: è stato il mio primo viaggio in treno, un’esperienza durata più di 10 ore, che mi ha portato dal trambusto della città di Beira al tranquillo villaggio di Caia. Un piccolo paese con un’atmosfera contagiosa e persone che emanano una cortesia e un’ospitalità uniche. Ben presto mi sono reso conto che, fuori dalla parte urbana della “Vila”, c’era qualcosa di ancora più speciale: comunità con una cultura ricca, tradizionale e resistente che vivono in case di mattoni con tetti di paglia.

La mia missione era chiara, ma ciò che ho visto e vissuto è andato oltre le aspettative. Ho incontrato i veri eroi locali – gli attivisti che portano assistenza medica a domicilio alle persone più svantaggiate. La maggior parte di loro sono adulti con una vitalità e un amore per il prossimo che ci hanno emozionato e commosso. Percorrono chilometri in bicicletta su strade sterrate per garantire che nessuno resti senza assistenza medica a causa della distanza o delle condizioni rurali.

Mentre catturavo le immagini e le storie di queste persone incredibili, ho provato un misto di ammirazione e umiltà.

Ogni fotografia era più di uno scatto: era una testimonianza di dedizione, umanità e speranza. Ogni intervista ha rivelato un impegno silenzioso ma potente per il benessere delle comunità.

Conoscere la Radio Comunitaria di Caia, visitare le scuole CAM e assaggiare il delizioso pesce pende sono state tutte esperienze che hanno reso questo viaggio unico. Ma ciò che mi è rimasto nel cuore è stata la certezza che, attraverso la comunicazione, possiamo ispirare e dare visibilità a chi lavora instancabilmente per costruire un mondo migliore.

Viaggiare per lavoro, soprattutto nelle ONG, non è solo un lavoro, è una chiamata.

Una chiamata a dare voce a storie che meritano di essere ascoltate e a dimostrare che l’impatto si trova nelle piccole azioni quotidiane di persone straordinarie.

Questa è l’essenza del mio lavoro e il motivo per cui amo ciò che faccio.

Evidêncio Machirica