Nella settimana in cui i rapporti tra le due principali forze politiche italiane peggiorano, il Mozambico si rende protagonista di un processo inverso: un processo di pace.

Il presidente del Mozambico, Filipe Nyusi, leader del Fronte di Liberazione del Mozambico (FRELIMO) ha infatti siglato questa settimana un accordo di pace con Ossufo Momade, leader della Resistenza nazionale mozambicana (RENAMO), principale partito all’opposizione.

Una data storica per la storia mozambicana che vede, almeno formalmente, concludersi un conflitto che proseguiva dal 1981, prima sotto forma di guerra civile (ufficialmente conclusa nel 1992) e poi sotto forma di ondate di violenza e conflitti armati, susseguitesi anche fino a tempi recenti.

La lotta che ha accompagnato i due partiti durante la loro storia, è legata con la Guerra Fredda in Africa: il Frelimo nasce come movimento indipendentista e comunista mentre Renamo deve la sua creazione agli ideali di liberazione anti-comunista, inevitabilmente sostenuti dagli Stati Uniti d’America. Le politiche socialiste imposte da Frelimo nel periodo successivo alla liberazione dal Portogallo hanno creato malcontento tra la popolazione, permettendo alla Renamo di fare leva su tali sentimenti e promuovere la guerra civile. Se con la pace di Roma del 1992 ci si augurava un miglioramento democratico, così è stato soltanto in parte.

La maggioranza del Frelimo in Parlamento, mai scalfita dal 1992 ad oggi, ha fatto nascere accuse di votazioni manipolate e frodi. Scarsa trasparenza nelle procedure di voto, politiche volte a sfavorire l’opposizione e diversi casi di corruzione hanno reso difficile una convivenza pacifica tra le due forze dal 1992 ad oggi.

Il nuovo accordo, il secondo dopo l’accordo di Roma, vuole quindi porre fine alle ostilità in maniera decisa. Soprattutto in vista delle elezioni politiche previste per il 15 ottobre 2019. Per la prima volta, Renamo potrà competere per il governatorato delle province. L’ottenimento quindi del controllo di quelle dove oggi detiene la maggioranza sarebbe una prova del corretto svolgimento delle elezioni, una base su cui costruire questa ritrovata pace.

Appuntamento dunque ad ottobre.