Dopo il lungo periodo di serie difficoltà legate alla situazione di instabilità politica che ha caratterizzato il 2016, con frequenti scontri tra RENAMO e forza governative soprattutto nella Provincia di Sofala sta tornando la normalità. Condizione quella precedente che stava causando limitazioni nella mobilità, complicazioni logistiche e ripercussioni psicologiche ed operative per il nostro staff in Mozambico.

Lo scorso 3 marzo, Alfonso Dhlakama, leader del partito di opposizione RENAMO (Resistenza Nazionale Mozambicana) ha prolungato di due mesi il cessate il fuoco con il governo del Presidente Felipe Nyusi, leader del partito di maggioranza FRELIMO (Fronte di Liberazione del Mozambico), principale fautore della lotta per l’indipendenza dal Portogallo. ìLa tregua, stabilita il 27 dicembre scorso, era stata rinnovata già il 3 gennaio e sarebbe dovuta cessare proprio il 3 marzo. La sua estensione ha lo scopo di aprire la strada alla ripresa dei negoziati tra l’opposizione e il governo che potrebbero contribuire, così, alla fine delle tensioni.

Il cessate il fuoco di questi mesi ha permesso alla popolazione locale di poter tornare alla propria quotidianità. All’interno di questo processo di normalizzazione, una delle (ri)conquiste più importanti è la possibilità di tornare a muoversi con la macchina in modo sicuro e tranquillo per tutto il paese. Nella provincia di Sofala ad esempio, nuovamente si può viaggiare in macchina sulla EN1 da Caia a Beira senza il bisogno di spostarsi con la colonna scortata dai militari. Altra opzione era il viaggio in treno. Ma a Caia vi sono solo due passaggi a settimana e spesso i treni sono soggetti a ritardi di molte ore.

Libertà di muoversi significa inoltre che tutte le zone interne della provincia ritornano ad essere raggiungibili. Per quanto ci riguarda ad esempio ciò indica la possibilità di raggiungere in modo sicuro Ndoro, località in cui CAM e CEFA hanno programmato di attivare la parte del progetto agricolo Somica dedicata al miele che ora può finalmente cominciare.