Africa Milk Project di CEFA – una delle 5 best practice mondiali ad Expo 2015

AfricaMilkProjectI nostri complimenti all’ONG CEFA – associazione con la quale nel 2014 il CAM ha avviato un percorso di partnership, per il riconoscimento giunto per uno dei loro progetti in Tanzania, selezionato tra 800 progetti da tutto il mondo come la migliore “buona pratica” da presentare all’expo 2015 a Milano nella  categoria “Sviluppo sostenibile nelle piccole comunità rurali in aree marginali”.

Con il progetto “Africa Milk Project: ama la tua terra, combatti la povertà, bevi il tuo latte”, CEFA il seme della solidarietà, Granarolo, il Ministero degli Affari Esteri e l’Associazione tanzaniana di allevatori NjoLIFA, vincono il primo premio come migliore Best Practice all’Expo di Milano 2015 nella categoria: “Sviluppo sostenibile nelle piccole comunità rurali in aree marginali”.

Il progetto Africamilkproject si svolge a Njombe, uno dei distretti più poveri della Tanzania. Lavora per sviluppare una vera e propria filiera del latte. La Njombe Milk Factory, la latteria, riceve il latte dagli allevatori locali (famiglie che possiedono una o due mucche al massimo) e lo trasforma. Un piccolo sistema agrozootecnico autosufficiente in grado di produrre latte pastorizzato e distribuirlo alle famiglie e alle scuole, assicurando così cibo, lavoro e la prospettiva economica di potersi reggere sulle proprie gambe. Concepita fin dal principio come un’impresa sociale chiamata ad investire parte dei suoi profitti in attività di supporto alla comunità locale, la Njombe Milk Factory rappresenta un esempio nel territorio del distretto di Njombe. Tra gli obiettivi vi è anche l’emancipazione della popolazione, perché la libera dalla dipendenza esclusiva dal latte in polvere che proviene principalmente dal Kenya ed è rischioso per la salute, perché spesso viene diluito con acqua sporca.

Tra circa 800 progetti, esaminati da una commissione di cui facevano parte personaggi del calibro del fotografo Salgado e del Principe Alberto di Monaco, Africa Milk Project è una delle 5 Best Practices di Expo Milano 2015. Sarà dunque presentato come best practice a livello mondiale all’interno del Padiglione Zero, sviluppato in collaborazione con le Nazioni Unite, la porta di ingresso dell’Esposizione Universale di Milano da dove passeranno oltre 20 milioni di visitatori. Il progetto verrà illustrato attraverso un film, realizzato da Expo 2015, che racconta la storia degli “eroi” di questo piccolo miracolo.

AfricaMilkProject lGuarda il sito ufficiale dell’Expo con i vincitori e clicca sopra Tanzania (Priority 4) oppure vai alla scheda del progetto.

http://www.africamilkproject.org/

Djonemabum – una giornata nel profondo del distretto

Djonemabum – una giornata nel profondo del distretto

AbitantiPubblichiamo il racconto e le immagini di una giornata fuori dall’ordinario, inviati da Enrico Pietroboni, che da marzo 2014 segue il settore sviluppo rurale a Caia.

Questo mese vi parlerò di Djonemabum.

L’azienda agricola del CDAC ormai possiede una discreta mandria, ed ora si è venuto a creare un problema di spazio. Qui in Mozambico non esiste l’idea che le vacche restino chiuse, ma si portano a pascolare. Con l’espandersi delle attività dell’azienda e dei campi coltivati ci siamo ritrovati con mancanza di luoghi ove loro potessero pascolare. Accade spesso che le mucche (sia nostre che in generale) sconfinino in orti dove non dovrebbero andare. Per non avere problemi abbiamo deciso di spostare la mandria in una zona più verso l’interno del distretto per poter incontrare zone di pascolo adeguate.

Così Ferrão, il direttore del CDAC, si è mosso per individuare il luogo e iniziare a prendere i necessari contatti. Dopo qualche giorno arriva e mi comunica che il luogo prescelto si trova nel villaggio di Djonemabum.

In Mozambico tutta la terra è di proprietà dello stato, è lo stato, in accordo con la popolazione, che decide a chi concedere in uso, e per quanto tempo, la terra. Per questo bisogna innanzitutto incontrare le autorità locali e la comunità confinante.

Abbiamo eseguito un primo sopralluogo…e siamo riusciti ad arrivarci perché il trattore qualche giorno prima aveva “aperto” la strada. Ci siamo seduti con l’autorità tradizionale più alta (che si chiama Nfumo) e ci siamo accordati per ottenere l’assenso del villaggio all’uso della terra, al prezzo di alcune casse di “bibite” varie e la necessaria cerimonia con gli spiriti degli antenati, ci hanno detto che avrebbero fissato la data di consegna ufficiale.

Chefe de PostoFissata la data, abbiamo contattato la “Chefe de posto de Murraça”, l’autorità che rappresenta lo stato e il Regulo responsabile della zona di Djonemabum, altra autorità tradizionale di livello più alto del Nfumo.

Sulla strada per il villaggio sento la Chefe di posto che più volte esclama il suo stupore per la lontananza di Djonemabum. Sottovoce chiedo a Ferrão il perché di tutto questo stupore e lui mi spiega che è la prima volta che la signora va al villaggio e quindi non ha la minima idea delle distanze, solitamente sono gli abitanti che vanno da lei…

Arriviamo al villaggio, piccola sosta per scaricare tutti i viveri necessari per la cerimonia, poi riprendiamo la macchina e ci avventuriamo al nostro campo.

Sulla strada per arrivare al campo la Chefe di posto nota una casetta, di paglia, piccola piccola ma dignitosa, ed esclama: “Ma bravi!, avete anche le latrine!”… silenzio assoluto in macchina… dopo alcuni secondi il Nfumo le risponde: “A dir la verità quella è la casa del professore della scuola…”Ottimo, penso io!

Arriviamo al campo, e qui tocchiamo con mano per la seconda volta i nostri futuri 250 (o 300, c’è ancora incertezza) ettari: 200 per la mandria e 50 per le coltivazioni. Siccome la prima volta non avevo capito bene le dimensioni del campo chiedo che mi vengano spiegate un’altra volta, e scopro che non è che non le avevo capite: è proprio impossibile delimitare a vista 250 ettari, comunque sono tanti e lo spazio è parecchio!

campo

Illustriamo alla Chefe di posto il nostro piano di costruire un magazzino e una fonte di acqua… e qui la seconda sorpresa… il Nfumo del villaggio esclama: “Ma come? Costruite l’acqua per voi e a noi che non ne abbiamo, niente?”
Qui “cadiamo tutti dal pero”, io e Ferrão ma anche la Chefe de Posto: nessuno sapeva che a Djonemabum non c’è l’acqua, la fonte più vicina è a circa 9 Km.

La Chefe de posto subito chiede a noi… io spiego che la nostra situazione attuale non ci permette di finanziare la costruzione di una fonte per il villaggi, allora lei ci pensa un attimo, fa due telefonate (incredibile, in mezzo al nulla il cellulare prendeva!) e risolve: sposta qui una fonte che doveva essere scavata in una zona in cui non era indispensabile. Indirettamente la nostra scelta ha portato l’acqua in questo villaggio!

Concluso il sopralluogo al campo scorgo rientrando la scuola, così mentre la Chefe discute di altri problemi con gli abitanti che stanno approfittando della sua presenza, chiedo il permesso di visitarla.

ScuolaLa scuola (la vedrete tra le fotografie), che è usata anche come cappella…è in condizioni… che giudicherete voi. Qui le pareti sono un optional… la lavagna… una lastra più o meno… e quando piove niente lezioni ovviamente! Con me c’è uno dei due professori e allora ne approfitto per fare due chiacchiere. Emerge  tutta l’amarezza di chi, non solo dopo aver studiato si trova mandato in questa zona sperduta e sprovvista di tutto, ma anche di chi si sente abbandonato, sia dalle istituzioni ufficiali sia dal villaggio, perché è difficile migliorare la situazione senza aiuti esterni. I professori sono due, fanno una settimana a testa, così dopo una settimana vicina all’alienazione se ne tornano alla città più vicina per riprendere contatto con la civiltà. Entrambi i professori, destinati qui dal governo, sono nati in città ben più sviluppate.

Rientriamo al villaggio e inizia il rito del passaggio del terreno. La Chefe de Posto domanda ad una rappresentanza se sono d’accordo a destinare quello spazio a noi, loro in coro rispondono sì. La parte istituzionale è fatta, adesso quando torneremo a Murraça prepareremo tutte le carte.

La seconda parte è per gli spiriti, ci raduniamo attorno ad un alberello sacro e qui inizia la cerimonia alla presenza di quasi tutto il villaggio, vengono interpellati gli spiriti degli antenati e vengo loro offerti doni quali sigarette, farina e bibite, alcoliche e non. Così anche la parte tradizionale è eseguita.Cerimonia

Adesso inizia il banchetto, e siccome a Djonemabum non c’è l’acqua hanno portato per noi del vino di palma fresco fresco! Purtroppo, visti gli impegni della Chefe de Posto noi siamo dovuti andarcene prima, comunque io una bottiglia di vino di palma fresco me la sono portata a casa!

E così si è conclusa una giornata diversa dalle solite qui in Mozambico!

Il CDAC – un punto di riferimento per l'agricoltura del distretto

Il CDAC – un punto di riferimento per l'agricoltura del distretto

CAM Caia - Mozambico (15)

Julai Jone, impiegato del coordinamento CAM a Caia, già giornalista di RCC, offre ai lettori del blog Trentino e Mozambico un resoconto sulle cerimonie di apertura della stagione agricola 2014-2015, dove si è parlato anche del CDAC, l’azienda agricola di formazione e sperimentazione avviata dal CAM.

Il Centro di Sviluppo Agro-zootenico di Caia (CDAC) sta diventando sempre di più un punto di riferimento, grazie all’impatto delle sue attività nelle comunità locali, ma non solo. Localizzato a Murraça, nel distretto di Caia, provincia de Sofala, il centro ha come obiettivo la produzione agrozootecnica per scopi commerciali, la formazione e la divulgazione delle tecniche agricole ai contadini locali, così come la prestazione di vari tipi di servizi a questi ultimi.

Grazie ai risultati delle attività di formazione e all’offerta di servizi, il CDAC è via via divenuto un polo di interesse di contadini e agricoltori, che qui trovano assistenza per incrementare e migliorare la loro produzione agricola.

La più recente testimonianza di questo ruolo si è avuta domenica 5 ottobre 2014, nelle parole del Presidente dell’Unione Distrettuale dei Contadini di Caia (UDC), invitato ad intervenire ufficialmente a Murraça di fronte a centinaia di persone che hanno preso parte alle cerimonie di apertura della stagione agricola 2014/2015.

I nostri contadini qui possono contare su molto supporto. Un tempo vi era il grosso problema di trovare mezzi agricoli per fare le lavorazioni dei campi. Ma ora tutti sanno che, in gruppo o singolarmente, possono andare al CDAC e richiedere che vengano a lavorare i propri terreni…” – ha affermato con visibile soddisfazione Alberto Lingarda.

5-10-14Sotto lo slogan nazionale “verso la produttività agricola, la sicurezza alimentare e la produzione di ricchezza” a Murraça le celebrazioni sono state dirette dal viceministro dell’agricoltura António Limbau, il quale ha annunciato la consegna del premio al signor Zacarias Bugaio nominato miglior agricoltore della Provincia di Sofala nel 2014, mentre in contemporanea nella cerimonia di Cateme, nel distretto di Moatize, (provincia di Tete), il Presidente della Repubblica del Mozambico, annunciava che lo stesso signor Bugaio era premiato quale secondo miglior agricoltore del paese nel 2014.

Da sottolineare come Zacarias Bugaio è uno degli agricoltori di Murraça che hanno incrementato la propria attività agricola grazie ai servizi del CDAC, in primo luogo grazie ai corsi breve offerti ai contadini, ed ora potendo beneficiare ai servizi di lavorazioni con il trattore ed altri mezzi agricoli.

Avviato nel 2008 dall’ONG Italiana Consorzio Associazioni con il Mozambico (CAM), in parallelo alla nuova Scuola Professionale Agro-zootecnica di Caia, il CDAC dispone attualmente di 5 trattori, importanti mezzi con i quali presta servizio a contadini e agricoltori delle comunità di Murraça e di altre aree limitrofe. Si stima che per ogni stagione il Centro riceva circa 250 richieste da singoli o gruppi di agricoltori.

Julai Jone, traduzione di Maddalena Parolin

Inaugurata la farmacia veterinaria a Sena

inn. farmacia 2Con una grande festa comunitaria è stata inaugurata giovedì 5 settembre la nuova farmacia veterinaria per il distretto di Caia, localizzata a Sena in un edificio ristrutturato dal CAM con il finanziamento di Fondazione San Zeno onlus (vedi anche l’articolo di gennaio sulla fine dei lavori).

L’allevamento, soprattutto quello bovino, è infatti un settore chiave per lo sviluppo del distretto, caratterizzato da una forte crescita o, meglio, ripresa. Secondo le stime del Servizio Distrettuale alle Attività Economiche, infatti, si prevede di superare i 7.000 capi entro gennaio 2014. Una grande conquista, se si pensa alle condizioni generali del distretto subito dopo la guerra civile (conclusasi nel 1992) e fino al 2000, quando la popolazione bovina risultava totalmente scomparsa. Certo, siamo ancora lontani dai 22.000 capi bovini presenti prima dell’indipendenza, ma dobbiamo rilevare positivamente come l’attuale distribuzione dei capi sia più equilibrata, suddivisa tra una miriade di piccoli e medi allevatori, mentre in epoca coloniale (prima dell’indipendenza e della successiva guerra civile) il tutto fosse concentrato nelle mani di quattro o cinque grandi proprietari.

La gestione della farmacia sarà affidata al signor Geremia, noto allevatore di Sena, che nel mese di aprile era stato selezionato tra quattro candidati da una commissione di valutazione istituita con concorso pubblico. Il CAM aveva già avuto occasione di conoscerlo, in quanto alcuni anni fa aveva venduto i primi bovini all’azienda agricola/Centro di Sviluppo Agro-Zootecnico a Murraça.

Oltre agli allevatori, alle istituzioni, ai leader comunitari, ai rappresentanti del CAM, erano presenti alla cerimonia anche la Radio Comunitaria di Caia (RCC) ed una troupe televisiva della Televisione del Mozambico (TVM), presenza eccezionale per il distretto. Si è così potuto approfittare di questo servizio per testimoniare anche le altre iniziative di supporto allo sviluppo del distretto che vengono promosse dal CAM: la Cassa Finanziaria di Sena e il già citato Centro di Sviluppo Agro-zootecnico/Scuola Professionale di Murraça.

inn. farmacia 1La cerimonia è stata organizzata dal sindaco di Sena e curata in tutti i dettagli con i colori tipici africani. Anche i discorsi sono stati particolarmente sentiti: in particolare quello del responsabile di settore del CAM, Lorenzo Nichelatti e a seguire quello dell’amministratore Benjamin Michone che, in sintonia con il primo, ha voluto cambiare il protocollo e realizzare un intervento a braccio e meno formale.

Da parte del CAM vogliamo far arrivare un grazie di cuore a tutti coloro, istituzioni, volontari, ex collaboratori, che hanno reso possibile questo piccolo traguardo.

Settore rurale: una missione rivolta al passato e al futuro

Erica e FerraoUn gradito ritorno a Caia per la nostra ex collaboratrice Erica Guaraldo, che si è recata in missione dal 28 aprile al 13 maggio 2013.

La missione ha avuto come principali obiettivi:

  • fornire un accompagnamento al nuovo responsabile del settore rurale, arrivato a Caia da un paio di mesi senza aver potuto fare un passaggio di consegne, confrontandosi sulla storia del settore rurale e sulle sfide future;
  • realizzare una valutazione del lavoro svolto negli anni passati nel settore e proporre una linea di intervento che si inserisca nel piano strategico 2013 – 2015 del CAM;
  • raccogliere interviste per il blog 60storie.com, promosso assieme ad altre due organizzazioni per testimoniare i programmi di “cooperazione di comunità” trentini attraverso i racconti delle persone che ne sono protagoniste

CopertinaLibro

Per quanto riguarda il settore rurale, i risultati del lavoro di Erica verranno discussi all’interno del gruppo di lavoro e successivamente nel CDA del CAM a maggio e giugno, sempre assieme all’attuale responsabile Lorenzo Nichelatti.

Oltre ad essere stata responsabile del settore rurale dal 2009 al 2010 Erica Guaraldo ha anche curato per il CAM la pubblicazione Insieme-Juntos, un cammino lungo 10 anni, presentata a settembre 2011 in occasione del decennale del CAM. Chi fosse interessato al volume può contattarci via mail all’indirizzo cam @ trentinomozambico.org