da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 26 Set 2017 | Progetti in Mozambico
Una testimonianza di Anna Turco sulla Conferenza Provinciale su Donna e Genere di Beira, iniziativa cui il CAM ha contribuito attivamente.
Che cosa significa per te essere una donna?
A Beira, Sofala, giovedì 14 settembre scorso in ambito della V Conferenza Provinciale su Donna e Genere, gli stakeholder di genere si sono interrogati (e interrogate) su questa domanda e altre questioni legate alle pari opportunità, alla promozione dei diritti delle donne e all’empowerment femminile.
La V Conferenza Provinciale su Donna e Genere ha visto la partecipazione dei principali decision makers, come la Direttrice Nazionale del Ministero di Genere e Affari Sociali, la Governatrice di Sofala, il Dirigente della Direzione Provinciale di Genere e Affari Sociali, i Rappresentanti delle Autorità locali dei 13 Distretti della Provincia. Con loro, i rappresentanti delle organizzazione della Società Civile: il CAM, TDH Italia, FHI, Word Education, il CEFA. I rappresentanti del settore privato, in evidenza: GAPI- Società di Investimento e l’imprenditrice sociale Gilda Monjane. Gli artisti di teatro e danza.
Che cosa significa per te essere una donna?
Si è discusso molto. L’educazione scolastica delle bambine. Perché è importante.
La pedofilia, che non è riconosciuta come tale, che la si chiama ancora Matrimonio Prematuro. Matrimonio? Che rabbia! Fino alle lacrime… di chi da più di trent’anni si impegna per assistere bambine che non saranno mai più persone.
La preservazione della salute, che passa attraverso l’accesso all’informazione. Infrangere i tabù della prevenzione delle malattie sessuali, entrare nelle scuole. Che sfida!
Riequilibrare la bilancia delle opportunità e fare in modo che le donne non siano più la parte più vulnerabile della società mozambicana. Gli stakeholder di genere devono lavorare molto e devono lavorare in rete.
Ed è proprio questo che è stato fatto alla V Conferenza Provinciale su Donna e Genere: nonostante le tematiche affrontate siano state pesanti. Le argomentazioni scomode.
Si è dibattuto su che società si vuole per il futuro e ci si è interrogati sul cambiamento. Il cambiamento degli atteggiamenti, delle opinioni. Dei comportamenti. Insieme, si può.
Che cosa significa per te essere una donna?
Il CAM ha presentato l’esperienza del Progetto Promozione alla Salute realizzato nel distretto di Caia alcuni anni fa. Questo progetto, –grazie anche a delle metodologie vincenti del learning by doing o di educazione peer to peer -ha avuto successo proprio in questo: nel modificare atteggiamenti e comportamenti nocivi per la preservazione della salute della donna e della comunità. Complimenti! Cambiare è possibile.
Il CAM ha anche avuto il merito di portare alla conferenza una best practice di social business ed empowerment femminile attraverso l’accesso alle risorse energetiche. Un’eccellenza mozambicana. Innovazione sociale, è proprio il caso di dire, “illuminante”.

Che cosa significa per te essere una donna?
Gli esempi positivi ci sono. Alcune delle donne che hanno partecipato alla V Conferenza Provinciale su Donna e Genere e che ricoprono alte cariche politiche, ne sono dimostrazione. Ma le donne sono ancora lontane dall’avere un ruolo adeguato per partecipare allo sviluppo sociale ed economico del Paese. Lontane dal vedere i loro diritti rispettati e promossi. Per tutto questo, e per quello che verrà, per il CAM è stato un orgoglio e un onore partecipare e sostenere in modo fondamentale la realizzazione questa giornata.
Anna Turco – coordinatrice CAM in Mozambico
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 25 Set 2017 | Progetti in Mozambico
Nel 2017 Dario Guirreri ha svolto un periodo di studio e ricerca a Beira per la preparazione della sua tesi di Laurea Magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio (profilo ‘Progettazione Integrata dell’Ambiente e del Territorio nei Contesti di Cooperazione Internazionale’) discussa a Trento il 21 luglio 2017 dal titolo “Proposta di Compostaggio in un Contesto Mozambicano”. In questo articolo racconta il progetto da lui approfondito e la sua esperienza.
L’esperienza di studio, focalizzata sul campo degli RSU e più nello specifico, sulla loro componente organica, è stata condotta a Beira, città seconda per popolazione nel Paese, potendo contare sull’esperienza e la presenza pluri-annale del CAM sul Territorio Mozambicano. E’ comprensibile come in una città che conta più di 500.000 abitanti e caratterizzata da cicli produttivi vari, il problema dei rifiuti assume una grande rilevanza e al tempo stesso rende necessaria una forma di intervento mirata ad una sua corretta gestione.
Più specificatamente, l’obiettivo principale è stato redigere una proposta di compostaggio come strumento impiegato per il trattamento di materiali organici all’interno della Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani, configurando codesto sistema non come una soluzione esaustiva al loro contenimento, ma piuttosto come uno strumento integrato utile all’interno di una Pianificazione di più ampio raggio. Lo scopo è quello di poter intervenire sul miglioramento della gestione della destinazione finale di determinati prodotti e di integrare ciò che ne può essere ottenuto in un’ottica di riutilizzo e reimpiego come Gestione Integrata di un Territorio.
Al fine dell’elaborazione di questa proposta è stato necessario constatare l’idoneità e l’applicabilità del suddetto sistema di trattamento e quindi la definizione della produzione e della disponibilità potenziale dei materiali idonei al compostaggio.
I materiali idonei da coinvolgere nel processo sono stati identificati nella FORSU (scarti mercatali e scarti organici di ristorazione), negli scarti provenienti dalle attività di manutenzione del verde urbano e nei fanghi di depurazione dell’impianto di trattamento delle acque reflue; è assolutamente utile e necessario un approccio integrato delle utenze e dei materiali coinvolti.
Di questi tre ingredienti, si è proceduto alla definizione delle loro caratteristiche quali-quantitative e dei loro punti di produzione al fine di ottenere un quadro conoscitivo relativo alla produzione a livello territoriale di scarti e rifiuti dei settori urbani. Si è evinto come sia presente un elevato e diversificato potenziale di questi materiali idonei e disponibili per questa specifica tipologia di processo.
Si è cercato quindi di fornire una descrizione delle attività necessarie al fine di costituire un percorso di implementazione integrato della Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani che attraverso il compostaggio possa intervenire sulle frazioni organiche e che al tempo stesso sia capace di apportare un miglioramento complessivo dell’intero sistema.
Note le tre componenti sopracitate, sono stati redatti i piani di miscelamento caratterizzanti la matrice iniziale che viene avviata a processo a valle del quale si ha in output il prodotto ‘compost’.
Per la progettazione tecnica, si è deciso di adottare un approccio modulare, ovvero, non adeguare l’impianto all’effettivo potenziale disponibile sul territorio, ma piuttosto stabilire un valore soglia di matrice in input che determinasse l’effettiva dimensione del parco impiantistico. Questo tipo di approccio, si configura come strumento di valutazione utile al fine di conseguire un buon esito di progetto e la possibilità di una eventuale implementazione futura su scala maggiore.
Si è così redatta la proposta progettuale vera e propria. Questa, contempla un processo a due fasi: la prima, dalla durata inferiore, di bio-ossidazione spinta attraverso un sistema ad insufflazione d’aria all’interno di apposite celle e la seconda, dalla durata maggiore, di maturazione, condotta in cumuli statici, periodicamente ribaltati.
La configurazione d’impianto prevede al suo interno una suddivisione funzionale delle aree, utile ad una corretta gestione di tutte le fasi costituenti l’iter di processo interno alla stazione di compostaggio.
Dando uno sguardo a valle della proposta progettuale, seppur è un aspetto da tenere in considerazione a monte della progettazione stessa, il compost che se ne otterrebbe troverebbe possibilità di applicazione nei terreni presenti nella periferia della città. Questo permetterebbe di apprezzare il compostaggio non solo come una forma utile di intervento sulla frazione organica dei rifiuti ma anche come un vantaggio per un settore che ad oggi rappresenta la forma di sussistenza principale per la popolazione peri-urbana ed urbana.
Concludo, sottolineando quanto questa esperienza sia stata per me importante, formativa (sia professionalmente che umanamente), costruttiva, stimolante, utile, travolgente, entusiasmante e quanto ancora sia stata capace di arricchirmi e lasciarmi dentro un senso critico delle cose. Tra le certezze e le consapevolezze che rimangono e permangono e che anzi, penso possano proprio crescere, c’è sicuramente quella di voler continuare a vedere, conoscere e operare in Paesi in Via di Sviluppo, con una interpretazione del concetto di cooperazione che abbia come base una solidarietà vera e genuina e che sia capace di leggere e interpretare le reali necessità di questi contesti.
Dario Guirreri – settembre 2017
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 24 Set 2017 | Lavora con noi, Opportunità per cooperanti e volontari
La ONG CEFA sta selezionando un/a Capo progetto per la sua operatività in Mozambico. Durata contratto 12 mesi, rinnovabili. Scadenza candidature 21 ottobre 2017.
Ruolo: Capo progetto
Sede di lavoro: Caia, Provincia di Sofala, Mozambico
Zona intervento: Distretto di Caia (Caia, Murraça, Sena e aree rurali)
Partenza: 01 Novembre 2017
Durata contratto: 12 mesi (rinnovabile)
Tipologia contratto: Privato
Scadenza: 21 ottobre 2017
Progetto: Sesamo, Ortaggi & Miele: Rafforzamento del settore primario nel Distretto di Caia, Mozambico – SOMiCa (10567/CEFA/MOZ)
Responsabilità e mansioni
- Garantire la realizzazione del progetto ed il raggiungimento dei risultati che lo stesso si prefigge
- Monitorare, a cadenze periodiche concordate con il proprio referente, gli indicatori del progetto, valutandone gli scostamenti eventuali e prendendo le misure necessarie alla loro risoluzione
- Gestire, avendone la responsabilità, il personale espatriato e locale per conseguire i risultati da loro attesi
- Garantire l’efficienza degli investimenti realizzati in loco
- Pianificare le attività previste, sia a breve che a medio termine
- Redigere i documenti e le relazioni sugli stati di avanzamento e predisporre, quando necessario o richiesto dal CEFA e dai finanziatori, le eventuali proroghe/modifiche al progetto.
- Evidenziare nei report periodici le ‘best practices’’ evinte dalle esperienze maturate nel corso del progetto.
- Avvalendosi della collaborazione dell’addetto all’Amministrazione del Progetto, assicurare la corretta preparazione ed assegnazione di lavori e servizi oltre che il reperimento di materiali ed attrezzature che si rendessero necessarie alla realizzazione delle attività
- Stabilire e mantenere efficaci e continue relazioni con i partner locali
- Instaurare e mantenere buone relazioni istituzionali con i donatori e/o altre Ong/Agenzie funzionali al corretto svolgimento del progetto ed alla sua valorizzazione in ambito locale
- Collaborare, mantenendoli costantemente informati dell’evoluzione del progetto e delle sue necessità, con il Responsabile Paese del CEFA in Italia e con il Coordinatore del Paese in loco nonché con le persone di supporto tecnico del CEFA in Italia
- Proporre, quando lo ritiene necessario, nuove proposte progettuali e contribuire attivamente alla preparazione delle stesse
- Collaborare con il Coordinatore Paese e con il Responsabile Paese in Italia alla ricerca di co-finanziamenti per il progetto
- Collaborare con il settore Comunicazione, condividendo informazioni e materiale fotografico necessari alla comunicazione istituzionale del CEFA
Requisiti di base
- Laurea in Scienze Agrarie e simili
- Esperienza professionale di almeno 3 anni nella gestione di progetti di sviluppo sostenibile riguardanti attività agricole e supporto all’associazionismo
- Comprovata esperienza nella gestione del ciclo del progetto e in amministrazione.
- Ottima conoscenza della lingua portoghese (parlata e scritta)
- Estesa conoscenza informatica (office)
- Capacità relazionali, di gestione delle risorse umane e di lavoro di gruppo
- Doti di leadership e capacità di pianificazione strategica
- Capacità di lavorare in ambiente multiculturale
Requisiti desiderati
- precedenti esperienze lavorative o di collaborazione nel mondo delle associazioni di volontariato o delle ONG in Africa, preferibilmente in Mozambico;
- master o specializzazione post-universitaria in cooperazione allo sviluppo / sviluppo socio-economico / sviluppo rurale;
- esperienza in associazionismo rurale ed organizzazione comunitaria.
Criteri di selezione
- esperienza lavorativa e professionale maturata nel settore;
- formazione specifica;
- motivazioni personali;
- capacità di analisi critica.
Contatti: Inviare Lettera di Candidatura e CV con l’autorizzazione firmata al trattamento dei dati personali a: risorseumane@cefaonlus.it con codice: “Capo progetto – Mozambico” Ci scusiamo anticipatamente, ma solo i candidati ritenuti idonei verranno ricontattati per un colloquio. La selezione rispetta il principio delle pari opportunità (L. 903/77).
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 20 Set 2017 | Progetti in Mozambico
Da metà luglio la collaborazione tra il CAM e l’Amministrazione del Distretto di Caia nel settore della pianificazione del territorio, che ha portato tra il 2005 e il 2013 a risultati eccellenti, può nuovamente contare sulla presenza di un responsabile di settore trentino: è l’ingegnere Federico Berghi che lavora fianco a fianco con i tecnici del Servizio Distrettuale di Pianificazione e Infrastrutture e con il dottor Pinto Martins, consulente CAM nel progetto. Direttamente da Caia ecco un breve resoconto della prima riunione della commissione che supervisiona il lavoro che dovrà condurre all’aggiornamento dei piano urbanistici di Caia ed alla redazione dei piani di alcune località minori del Distretto.
Il 13 settembre si è svolto il primo incontro della commissione che accompagna la redazione dei piani. Il tavolo di discussione è composto dall’amministratore Joao Saize Duarte, dai due consulenti CAM e dai direttori dei Servizi Distrettuali di Pianificazione e Infrastrutture e delle Attività Economiche. In questo primo incontro, cui hanno partecipato anche altri membri del governo distrettuale, sono state presentate le proposte elaborate elaborate a Trento dal gruppo di lavoro guidato dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica, che sono state la base per lo scambio di idee sul futuro della città di Caia. I temi molto sentiti hanno portato ad un confronto interessante e costruttivo, da cui sono emersi degli importanti spunti per il lavoro dei tecnici. Tra questi, ad esempio, l’urgenza di riqualificare le aree di insediamento informale, le ipotesi di riuso di alcune zone interne alla città al momento non utilizzate, e la gestione dei nuovi flussi di traffico che attraversano Caia ora che la città è diventata un importante nodo nella rete di infrastrutture che collegano nord e sud del Mozambico. Al termine l’amministratore e tutti i presenti si sono detti soddisfatti dello scambio di idee e del metodo di lavoro, auspicando un clima simile anche per i prossimi incontri.