Una testimonianza da Beira

Una testimonianza da Beira

Condividiamo una testimonianza del volontario Gianpaolo Galileo Rama, medico e membro del Consiglio Direttivo che attualmente si trova a Beira per sostenere l’equipe locale.

31 marzo 2019

Beira mi è parsa una città sfregiata, quasi distrutta, ma con grande volontà di reazione: innumerevoli alberi abbattuti che bloccavano le strade sono stati segati (con i rudimentali mezzi loro disponibili) e produrranno legna; la gran parte delle case sono scoperchiate, molte delle quali però coperte provvisoriamente con teloni di plastica, ed alcune con operai sul tetto per rimediare i danni; ristoranti e pizzerie – quando non completamente distrutti come il famoso club nautico – tentano di proseguire incessantemente il lavoro ed approfittano dei molti cooperanti che fioccano sempre più sulla martoriata Provincia. La gente è come sempre cordiale e affetta da una rassegnazione non passiva.

“Abbiamo perso la casa, meno male che almeno in famiglia siamo tutti salvi” mi ha confidato il guardiano del CUAMM. Molto diversa è la situazione nei distretti a sud ovest Buzi Nhamatanda Dondo Chibavabava. Probabilmente nessuno mai potrà fare davvero un bilancio reale dei morti annegati! Chissà cosa sarà dei sopravvissuti e come portranno superare il dramma e il dolore vissuto.
Quartieri interi di Beira sono scomparsi, e le persone accolte da famigliari o nei numerosi centri di accoglienza; questi sono distribuiti in diverse zone della città e gestiti dal governo o dalle organizzazioni delle Nazioni Unite.
Con il coordinamento delle agenzie delle Nazioni Unite, all’interno dell’Aeroporto è stato installato il quartier generale di informazione e coordinamento dei vari interventi di soccorso.
Sono numerosissime le organizzazioni pubbliche e private, internazionali e mozambicane, che intervengono in vari settori e distretti, e sembra impossibile non solo coordinare gli interventi ma anche solo averne una mappatura. Ci sono sforzi in tale direzione.
Come CAM ho finora partecipato ed aderito al gruppo-cluster WASH, coordinato dall’UNICEF. Ci è stato raccomandato di informare il coordinamento delle attività che svolgiamo, e delle potenzialità possedute. Ha sollecitato le organizzazioni presenti a richiedere all’UNICEF materiali per il settore wash, dei quali il loro magazzino è ben fornito. Ho riferito della nostra storia di partenariato col Consiglio Municipale sulla gestione della raccolta dei rifiuti solidi. Il coorinatore UNICEF ha ribattuto che dovremo essere contattati perchè settore molto importante.
Io credo sia estremamente importante specie ora che l’epidemia di colera ha già colpito varie centinaia di abitanti, con molti decessi. Si sta procedendo alla vaccinazione di massa (900.000 dosi di vaccino arriveranno domani in Provincia), campagne di educazione sanitaria, distribuzione di kits sanitari e sopratutto soluzioni di cloro (Certeza). Anche il CUAMM è in ciò pienamente coinvolto. Il CUAMM ha messo a disposizione un veicolo alla DPS, e quattro ambulanze alla DDS per il trasporto all’ospedale centrale dei casi urgenti e dei parti complicati..
Tutte le strutture sanitarie hanno subito ingenti danni e perdite di edifici. Dopo la distruzione del blocco operatorio dell’Ospedale Centrale, ad esempio, l’unica sala operatoria funzionante è stata installata dalla Protezione Civile Italiana. L’UNICEF riferisce che il 90% della rete idrica della città è stata riabilitata.

Gianpaolo Galileo Rama

Ricordiamo che è ancora attiva la campagna di raccolta fondi, è possibile donare a questo link.

Inizia la ricostruzione dopo Idai

Inizia la ricostruzione dopo Idai

In questi giorni il CAM è a Beira e Caia con i propri collaboratori per sostenere l’emergenza e la ricostruzione, intensificando la propria azione con l’esperienza nei settori in cui già opera: l’assistenza ai malati, il sostegno al Municipio di Beira, la gestione dei rifiuti nei centri sanitari.
A Caia, il CAM ha messo a disposizione i 20 attivisti dell’associazione Mbaticoyane che, a fianco del Serviço Distrital de Saúde, stanno fornendo sostegno ai malati e alle persone colpite: farmaci, cibo e supporto nella ricostruzione delle case distrutte sono i bisogni fondamentali della popolazione, alla quale sembra di tornare indietro nel tempo, negli anni ‘90, in uno scenario quasi post-bellico.
A Beira, il Conselho Municipal sta affrontando con straordinaria determinazione e coraggio l’immenso compito di rimettere in piedi una intera città, anche grazie all’adesione spontanea di molti cittadini. I collabori del CAM stanno lavorando a fianco del comune, organizzando e sostenendo i gruppi di lavoro nella pulizia delle strade, invase da macerie e alberi caduti. In questo momento, particolarmente critico per le epidemie di colera, il CAM ha anche intensificato il sostegno ai centri sanitari di Beira per la segregazione del rifiuto ospedaliero pericoloso e soprattutto infettivo, in modo da minimizzare il rischio di contagio (sono 1.053 i casi di colera già accertati).

Nei giorni scorsi nostro volontario Gianpaolo Galileo Rama, medico e membro del Consiglio Direttivo, è arrivato a Beira per sostenere l’equipe locale in questa delicata fase. Sarà in Mozambico per tre settimane, a stretto contatto con i collaboratori del CAM, in particolare con Hélder Dos Santos, Federico Berghi, Paolo Ghisu, Neidy Namahole, Leopoldina Isabel De Jesus e Achiton Cassamo.

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Di seguito alcune delle ultime foto arrivate da Beira:

Idai: ultimi aggiornamenti

Idai: ultimi aggiornamenti

Ciclone Idai. Il picco di intensità su Beira è passato, ma le piogge continueranno lungo la settimana, per poi ridursi d’intensità domenica 24/03. Ampi territori, al di sotto dei 60m slm, nei distretti di Beira, Dondo, Nhamatanda, Muanza, Buzi, Chibabawa sono allagati. La situazione idrologica di alcuni bacini dei fiumi è critica: vi sono e vi saranno probabilmente forti esondazioni nei fiumi Chire/Zambesi e Zambesi, in particolare Buzi, Save e Revue e soprattutto il fiume Pungwe. Saranno ancora fortemente colpite le popolazioni a Marromeu, Chupanga e Caia: la vasta zona alluvionale nel sud del distretto ed il fiume Zangue saranno inondati.

In migliaia sono intrappolati sui tetti e sugli alberi; le operazioni di soccorso di UN e ICRC si stanno intensificando e più di cento persone sono state soccorse con elicotteri ed aerei; diverse agenzie delle nazioni unite stanno intervendo sul campo, in cluster tematici, inclusi salute e cibo; purtoppo nelle prossime ore sono previste ancora piogge; i collaboratori del CAM a Beira stanno concludento l’anlisi delle condizioni della sede per ripristinare quanto prima la nostra operatività; in coordinamento con Medici con l’Africa Cuamm, Cesvi Onlus e altre ONG italiane.

Ecco i link ad alcuni articoli trentini e internazionali:
– Adige: https://bit.ly/2TXYyCq
– Dolomiti: https://bit.ly/2ucdY7A
– RTTR: https://bit.ly/2Jl1jcR
– Rainews: https://bit.ly/2HtNGpV
– Trentino: https://bit.ly/2TS1hgH
– The Guardian: https://bit.ly/2HBIccO

Per ulteriori informazioni visita i siti UN.NEWS e UNICEF MZ

Leggi anche: https://www.trentinomozambico.org/il-ciclone-idai-si-abbatte-sul-mozambico/ 

Il Ciclone Idai si abbatte sul Mozambico

Il Ciclone Idai si abbatte sul Mozambico

Nei giorni scorsi il ciclone tropicale Idai si è abbattuto sul Mozambico, così come in altre zone del sud Africa, causando moltissimi danni. Ad oggi, le vittime stimate sono 250, migliaia sono i dispersi, più di 2.500.000 sono le persone colpite.

Beira è statab colpita tragicamente: la città è allagata, le infrastrutture stradali sono intransitabili e i danni agli edifici non sono calcolabili. Da giovedì 14/03 la città è in blackout totale, la rete elettrica sarà ripristinata non prima di alcune settimane. Le infrastrutture che collegano Beira al resto del paese sono in questo momento intransitabili. La situazione è ancor più drammatica nei  quartieri informali nella periferia della città, che sono ampiamente allagati e si prevedono conseguenze enormi sulla salute delle persone.

La sede del CAM, in Avenida Eduardo Mondlane, è allagata ed ha subito danni al tetto e furti notturni alle attrezzature. I collaboratori italiani in Mozambico, Federico Berghi e Paolo Ghisu, stanno bene, si trovano in questo momento nella sede di Caia, circa 300km a nord del capoluogo di provincia. Il nostro rappresentante paese, Paolo, ci racconta:

“A Caía la situazione è tranquilla, nonostante lo Zambesi sia esondato e abbia danneggiato le coltivazioni di mais e sesamo, con conseguenze nefaste per la popolazione locale. A Beira e dintorni sono stati riportati danni enormi: la città è allagata e i danni alle infrastrutture e alle abitazioni sono ancora incalcolabili. È ancora difficile quantificare il numero di vittime e i danni subiti dalla popolazione, visto che la città e numerose zone della provincia sono rimaste isolate e le reti telefoniche sono collassate a seguito dei danni del ciclone. Solamente da domenica in mattinata è stato possibile raggiungere Beira via aereo mentre l’unica via di accesso stradale alla città rimane bloccata a seguito dei danni riportati”.

Ci stiamo mobilitando per contrastare l’emergenza e limitare i danni.
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