All’inizio pensavo che essere un Responsabile della Comunicazione significasse semplicemente scattare foto delle varie attività di un progetto o di un’organizzazione e poi pubblicarle sui social media. Quando necessario, creare poster di base su eventi, sensibilizzazione e altri materiali visivi.
Ed era esattamente quello che facevo. Ma dopo alcune settimane, forse nel mio secondo mese in questo settore, ho iniziato a osservare l’atteggiamento di altre organizzazioni e professionisti del settore. È stato allora che mi sono posto una domanda fondamentale: “Cosa significa essere un Responsabile della Comunicazione?”
Questa riflessione ha cambiato completamente la mia visione. Ho capito che questa funzione va ben oltre l’adempimento del Termine di Riferimento presentato al momento dell’assunzione. Essere un Responsabile della Comunicazione significa inserirsi nel progetto, immergersi nella comunità, comprendere l’impatto delle attività promosse e trasformarle in storie viventi. È molto più che registrare eventi; è cogliere l’essenza di ogni iniziativa.
Quando comprendiamo veramente l’impatto del lavoro di un’organizzazione, capiamo quali fotografie catturano meglio l’emozione del momento, quali manifesti comunicano il messaggio in modo chiaro e quale formato di campagna di sensibilizzazione è più adatto alla realtà di quella comunità. Per questo è essenziale “far parte della comunità”, sentire l’impatto delle iniziative e capire come le persone le percepiscono.
Nel corso del mio percorso, ho imparato lezioni preziose da persone incredibili. Vorrei condividerne due:
1. “Un servizio fotografico ben fatto è più di un insieme di immagini”. Racconta una storia con un inizio, una parte centrale e una fine, narra eventi nel tempo e nello spazio e trasmette emozioni in modo genuino.
2. “Il modo migliore per raccontare una storia è farne parte”. Comprendere la cultura, sperimentarla, viverla e mettersi nei panni delle persone che vengono fotografate o filmate crea connessioni reali e autentiche.
Oggi sento di amare ancora di più il mio lavoro. Mi piace interagire con le persone, vedere i bambini che corrono e sorridono, cogliere la gentilezza nei piccoli gesti. Amo il modo in cui vengo accolto, lo splendore negli occhi delle persone quando mostro loro le foto sulla fotocamera, i sorrisi spontanei, i dialoghi nella lingua locale, il semplice atto di mangiare con le mani e imparare a conoscere la cultura delle varie comunità.
Questo è ciò che significa per me essere un Responsabile della Comunicazione. Non si tratta solo di riportare fatti, ma di dare voce, emozione e vita alle storie che devono essere raccontate.