Un nuovo progetto per contrastare ogni forma di violenza di genere

Un nuovo progetto per contrastare ogni forma di violenza di genere

In molti stati africani, come il Mozambico, il concetto di violenza di genere non è pienamente compreso a livello culturale, e la popolazione spesso non è adeguatamente informata sull’argomento. Per questo motivo, attori governativi e non si stanno impegnando a rafforzare il quadro legislativo a riconoscere la violenza di genere come un crimine. È quindi fondamentale contribuire alla creazione di una società più giusta in cui uomini, ragazzi, donne e ragazze condividano pari opportunità in termini di accesso ed esercizio dei loro diritti umani, e contribuiscano al benessere di tutti.

Negli ultimi anni, ci sono stati alcuni miglioramenti in Mozambico con l’approvazione di strumenti chiave, sia a livello nazionale che internazionale. Infatti, l’Unione Europea, le Nazioni Unite e alcuni stati africani, tra cui il Mozambico, hanno approvato il piano di lavoro annuale 2020 dell’iniziativa Spotlight (clicca qui per apprfondire) per porre fine alla violenza e alle pratiche dannose contro donne e ragazze.

Sulle orme di questa iniziativa è nato il progetto “Scuole inclusive e libere da ogni forma di violenza di genere” (per saperne di più, clicca qui), finanziato dall’Agenzia Coreana per la Cooperazione Internazionale ed implementato grazie alla partnership con UNFPA (Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione), il CAM e il Ministero della Salute del Mozambico. L’obiettivo è quello di espandere gli effetti di questo processo di sensibilizzazione nella provincia di Sofala per contribuire allo sradicamento della violenza contro le donne da parte di uomini e ragazzi, per sensibilizzare giovani e adulti sulla violenza di genere dal punto di vista dei diritti umani, e sul ruolo che possono svolgere nel combattere questo fenomeno. Come è emerso ampiamente in precedenza, l’istruzione gioca un ruolo cruciale nel rendere le persone, e specialmente i bambini, capaci di diventare attori attivi nel trasformare le loro società e cambiare le cause alla radice della violenza, e specialmente della violenza di genere.

In occasione del lancio del progetto, abbiamo intervistato Nicola Camandona, responsabile CAM del progetto a Beira.

– Com’è stato accolto il progetto? I riscontri sono apparsi subito positivi oppure qualcuno ha mostrato perplessità e/o riluttanza?

Il progetto è stato accolto bene in tutte le scuole, in tutti i casi si tratta della prima iniziativa sul tema della violenza di genere dedicata a studenti e non a studentesse, quindi una novità interessante. Ovviamente il processo sarà lungo e ci vorra tempo sia per gli studenti che per le scuole in generale per digerire alcune tematiche, ma siamo fiduciosi.

Un piccolo progetto, ma con grandi margini di crescita!

Nicola Camandona

Responsabile CAM del progetto

–  Spesso sono donne a seguire progetti  relativi alla violenza di genere, com’è coordinare una tale iniziativa essendo un uomo? Secondo te è un valore aggiunto oppure a volte può essere limitante?

Credo che la nostra sia una squadra ben organizzata. Io sono uomo, ma la mia collega e responsabile delle attività di campo è una ragazza – Sheila Duarte. Questo ci da equilibrio. Personalmente penso che sia interessante da uomo affrontare queste tematiche e coordinare questo progetto. Non lo vedo come un limite, soprattutto perchè i beneficiari diretti sono dei ragazzi. Forse questo può aiutare anche loro.

– Nel progetto sono coinvolti diversi attori, da agenzie internazionali ad attori locali, puoi spiegarci come interagiscono e si relazionano in questa partnership? Ci sono state difficoltà nell’armonizzare diversi standard e metodologie di lavoro?

Sicuramente non è stato semplice inizialmente organizzare i diversi attori in campo. Si tratta di istituzioni pubbliche e agenzie internazionali ed è stato personalmente complicato capire alcune dinamiche. Ora credo però che la situazione sia decisamente migliorate e si sia trovato un buon equilibrio tra tutti gli attori. Nella pratica il CAM funge da anello di congiunzione tra UNFPA e gli attori locali. Siamo noi responsabile dei rapporti con le direzioni provinciali di educazione e salute, con le direzioni provinciali e con le stesse scuole. All’inizio può sembrare confuso ma una volta conosciute personalmente tutte le persone è stato più semplice gestire i rapporti.

– Qual è il ruolo del CAM in questo progetto? Ha un ruolo molto attivo?

Il CAM oltre a gestire i rapporti istituzionale, come precedentemente detto, si occupa di tutto quello che è la gestione logistica delle attività e della parte di contenuti. Abbiamo un ottimo di team internazionale di esperti di GBV (gender-based violence, violenza di genere) Eugenio Gujamo e Sara Borrillo che si sono occupati di sviluppare i manuali di formazione per i corsi che abbiamo organizzato per professori e per studenti ed un manuale per le attività di sensibilizzazione che gli studenti formati stanno mettendo in pratica nelle proprie scuole. Inoltre ora inizia un fase molto importante, sempre gestita dal CAM, che prevede una ricerca – tanto a livello locale quanto a livello internazionale – che porterà allo sviluppo di un nuovo manuale di best practice da utilizzare in caso di casi di violenza di genere all’interno delle scuole.

A cura di Anna Mattedi

Escolinhas 2021 – riabilitazioni e ripartenza

Escolinhas 2021 – riabilitazioni e ripartenza

Il nuovo report escolinhas è online! Parole, dati, testimonianze, immagini raccontano il 2021 del progetto: le attività porta a porta, la ripartenza ad ottobre, la formazione degli educatori agli strumenti digitali, i lavori di ristrutturazione finanziati dall’Ambasciata Giapponese, i costi del progetto ed i sostenitori.

Potete visualizzarlo o scaricarlo a questo link.


Un ringraziamento va a tutti i sostenitori del progetto. Grazie ad un’istruzione inclusiva e di qualità per centinaia di bambine e bambini contribuiamo insieme ogni giorno ad un futuro migliore per la comunità di Caia.

Per sostenere anche tu il progetto escolinhas, magari come regalo o ricordo per una occasione, vai alla campagna “Adotta una Escolinha”. 

 

Foto di copertina @PaoloGhisu

 

L’Ambasciatore del Giappone inaugura le escolinhas Miriam e Kukomerua riabilitate

L’Ambasciatore del Giappone inaugura le escolinhas Miriam e Kukomerua riabilitate

Il 28 luglio 2022 è finalmente avvenuta la cerimonia di inaugurazione ufficiale delle ristrutturazioni alle escolinhas Miriam e Kukomerua di Caia, alla presenza dell’Ambasciatore del Giappone in Mozambico Kimura Hajime. I lavori, avvenuti nel corso del 2021, sono stati infatti possibili grazie ad un finanziamento di 59.000 euro dell’ambasciata del Giappone in Mozambico.

I lavori sono stati affidati ad un’impresa locale, la FBM Empreitadas, che aveva già lavorato precedentemente nell’escolinha DAF, ed hanno coinvolto una squadra di 26 artigiani per un periodo di circa cinque mesi. Le strutture sono state dotate di una recinzione, una cucina, una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana e una serra. Inoltre, sono stati migliorati gli edifici delle aule e dei blocchi amministrativi e sanitari.

Dopo un primo incontro di saluto presso la sede dell’Amministrazione Distrettuale di Caia l’ambasciatore, la rappresentante del CAM e l’amministratore locale, si sono diretti verso le escolinhas, per mostrare i lavori effettuati grazie al finanziamento concesso. Li sono stati accolti da un gruppo musicale locale, dai bambini e i loro genitori, dall’equipe del CAM e dalla comunità.

In rappresentanza del CAM c’era Marina Bosetti, Rappresentante di paese in Mozambico, che ha introdotto l’incontro spiegando la storia del CAM e riassumendo le attività e i progetti implementati nell’ambito socioeducativo negli ultimi vent’anni.

Dopodiché, l’ambasciatore del Giappone ha preso la parola esprimendo soddisfazione per come il CAM ha gestito il progetto e i lavori, annunciando la disponibilità a finanziare nuovamente progetti simili in futuro. Venuto direttamente da Maputo, si è mostrato molto aperto nel capire le necessità del distretto e nell’appoggiare le scelte future dell’amministratore locale. Inoltre, ha ricevuto in regalo una maglietta del CAM che ha indossato subito con molto entusiasmo.

La visita si è conclusa con un momento più informale alla sede CAM di Caia, dove è stato offerto un rinfresco.

Sapevi che puoi supportare l’attività delle escolinhas

scegliendo un sostegno mensile

con il progetto ADOTTA UNA ESCOLINHA?

Educamoz – il resoconto dell’anno

Educamoz – il resoconto dell’anno

Il progetto Educamoz è giunto alla fine del suo percorso triennale. L’ultimo anno è stato sfidante: In seguito alla chiusura delle scuole nel marzo 2020,  il CAM e Terres des Hommes Italia si sono attivati per riadattare alcune delle attività, in particolare:

  • la formazione degli educatori
  • le visite a domicilio
  • le attività di educazione rivolte ai genitori
  • l’utilizzo della piattaforma KoBo Toolbox

La formazione degli educatori

Terres des Hommes Italia, in partenariato con il CAM, ha organizzato la formazione degli educatori per riadattare le attività prescolastiche alla attuale situazione. Lo scopo è quello di evitare comportamenti distruttivi dovuti a stress e depressione nei bambini costretti a rimanere a casa a causa del Covid-19. È anche un modo per garantire una stretta relazione tra il bambino e la sua famiglia rafforzando i legami affettivi.

La formazione si è svolta attraverso una metodologia di partecipazione attiva con brainstorming e simulazioni. Si è concentrata in particolare su:

  • Condivisione di esperienze sulla nuova metodologia di lavoro a domicilio
  • Sensibilizzazione dei genitori
  • Fornitura di tecniche e strumenti per la pianificazione e la realizzazione di attività di empowerment per genitori e/o tutori.

Erano 28 i partecipanti ai due giorni di formazione tra educatori, responsabili e autorità pubbliche, e il riscontro, nonostante le sfide che la pandemia inevitabilmente impone, è stato molto positivo.

Attività a domicilio

Le visite a domicilio hanno lo scopo di responsabilizzare i genitori e/o tutori nella messa in pratica delle attività programmate ogni mese dagli educatori. Servono inoltre alla preparazione dell’ambiente per le attività con i bambini (giochi, storie, danze, indovinelli) tenendo conto delle diverse aree di apprendimento che sono matematica, lingua, conoscenza del mondo, arte, musica ed educazione motoria.

Le attività a casa sono state un successo per bambini, genitori/tutori ed educatori. Da un lato, i bambini non avevano nulla da fare a casa; dall’altro, le attività hanno minimizzato il rischio di licenziamento per gli insegnanti ai quali è stato garantito un lavoro.

I bambini coinvolti nel quadrimestre settembre-dicembre 2020 sono stati 520 e 400 nel periodo febbraio-maggio 2021.

 

Attività di educazione rivolte ai genitori

Nello stesso periodo sono state realizzate 32 sessioni di educazione rivolte a 815 genitori e/o tutori dei bambini. Queste attività hanno un grande impatto sulle comunità, in quanto affrontano temi rilevanti che incontrano le realtà locali.

Gli argomenti affrontati nelle varie sessioni vertevano su:

  • Covid-19
  • Malaria
  • Nutrizione
  • Rapporto tra genitori a casa durante la pandemia
  • Igiene individuale e collettiva
  • Violenza domestica sui minori
  • Colera

 

Utilizzo della piattaforma KoBo Toolbox

Durante il periodo della pandemia, gli educatori sono stati formati sull’utilizzo della piattaforma Kobo Toolbox, pensata per facilitare la raccolta dei dati riguardanti le visite a domicilio. Un’iniziativa questa in collaborazione con Terres des Hommes che mira a sviluppare le capacità degli educatori di affrontare al meglio delle loro capacità il mondo della tecnologia.

Educamoz e Mães Cuidadoras: evento finale e primi risultati

Educamoz e Mães Cuidadoras: evento finale e primi risultati

© Foto di Paolo Ghisu

Con il Progetto “Educamoz: per un’educazione inclusiva e di qualità” il Modello delle “Mães Cuidadoras” o ” Tagesmutter” ha acquisito una componente pedagogica importante e ha iniziato un processo di formalizzazione del ruolo delle Mães in Mozambico.  Vi raccontiamo i risultati!

Il progetto “Educamoz – per un’educazione inclusiva e di qualità”, co-finanziato dallAgenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e promosso da Terre des Hommes Italia, in partnership con il CAM e con il Ministero degli Affari Sociali in Mozambico (MGCAS), è arrivato alla fase finale del programma triennale. Per questa occasione abbiamo tenuto un evento online lo scorso 26 maggio sul “Modello Tagesmutter” insieme alla Cooperativa Tagemutter Il Sorriso di Trento che ha partecipato in questi anni allo scambio di buone pratiche per il miglioramento del modello. Potete rivedere la diretta online nel prossimo video!

© Foto di Paolo Ghisu

Il processo di riconoscimento delle mães non è ancora concluso ma il CAM continua a sostenere Terre des Hommes nel portarlo avanti, perché crediamo fortemente che questo progetto possa contribuire a due obiettivi che ci stanno a cuore:

  • garantire un potere sociale ed economico alle donne;
  • consolidare l’idea che non solo la famiglia e gli asili sono responsabili dello sviluppo dell’infante, ma l’intera comunità.