da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 29 Ott 2020 | Storie
E’ online la raccolta completa dei volti e delle storie di “Humans of CAM” la rubrica pubblicata sui social tra il 2019 e il 2020. Il progetto, a cura di Giacomo Toniolli e Francesca Bina, con la collaborazione di Francesca Bailoni e Lorenzo Dalbon ha raccolto decine di interviste ai collaboratori del CAM a Caia e a Beira. Le testimonianze raccontano le loro storie, le loro passioni, come sono arrivati al CAM, le sfide del loro lavoro.
Visualizza la raccolta di foto e storie “Humans of CAM”.

da admin | 27 Ott 2020 | Progetti in Mozambico, Storie
In questo articolo vi presentiamo la città di Nampula e le attività del CAM in questa sede, attraverso gli occhi di Dario Guirreri. Arrivato a Beira per la sua tesi di laurea nel 2017 (vedi l’articolo) sul tema del compostaggio, Dario è ora Responsabile Tecnico a Nampula del Progetto “LimpaMOS MOÇambique: Programma per il Rafforzamento della Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani nelle Città di Beira e Nampula” Un progetto finanziato da AICS e di cui il CAM è partner insieme a Progettomondo.mlal, CTT-FEM – Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Edmund Mach, DICAM-UNITN – Dipart imento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica, Mlal Trentino Onlus, Dolomiti Energia Holding SpA e le controparti locali Municipio di Nampula e Municipio di Beira.
Abbiamo intervistato Dario per farci raccontare della sua esperienza e di come questa sia cambiata con l’emergenza del COVID-19.
Parlaci della città di Nampula. In cosa è diversa da Beira, la città mozambicana che gli amici del CAM conoscono meglio?
Nampula è la terza città più grande del Mozambico. Capitale della omonima Provincia, rappresenta un principale nodo commerciale regionale. La centralità economica di Nampula si riflette nella dimensione della città, resa affollata e caotica dai camion, dai treni e dai viandanti che si muovono per le sue strade, mostrando un’affascinante compresenza di formalità e informalità. Come tutte le città urbanizzate, Nampula è una città dove bisogna imparare a starci per trovare la propria dimensione.
In cosa consiste il tuo lavoro?
In quanto Responsabile Tecnico del Progetto “LimpaMOS MOÇambique“, mi occupo di articolare, gestire e supervisionare l’operato tecnico del progetto (coordinamento tecnico delle attività e dell’equipe locale, analisi e supporto alle soluzioni tecniche e tecnico-finanziarie, gestione relazioni con consulenti esterni, partner tecnici, interlocutori operativi e istituzionali, supporto ad aspetti amministrativo-contabili, redazione di rapporti narrativi e finanziari con particolare attenzione alla componente tecnica ed operativa, etc.). Tuttavia il mio ruolo non si esaurisce qui, ma coinvolge una componente relazionale molto forte. Una parte fondamentale del mio lavoro consiste nel tessere e rafforzare i rapporti istituzionali con le parti locali: amministrazioni pubbliche, imprese privati, attori del settore informale e la popolazione beneficiaria in generale.
Quali sono le sfide più ambiziose del progetto a Nampula?
Il progetto Limpamos mira all’affermazione del diritto dei cittadini e delle cittadine di Beira e Nampula a vivere in ambiente salubre e sano. Lo sviluppo di una entità tecnica di Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani è solo uno dei risultati che si perseguono. Curare le relazioni attraverso una costante attività di intermediazione tra le parti è invece l’essenza per la solidità dell’intervento e la buona riuscita dello stesso, ma anche la sfida più grande e l’attività che richiede maggior impegno e perseveranza. Per questo motivo, il progetto adotta un approccio integrato attraverso il perseguimento dei seguenti obiettivi:
- supporto all’apparato istituzionale nella definizione e implementazione di strumenti normativi ed amministrativi efficienti;
- sviluppo di apparati e strumenti tecnico-operativi appropriati alla gestione sostenibile dei rifiuti urbani;
- coinvolgimento del settore privato nella Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani;
- sensibilizzazione delle comunità, soprattutto donne e bambini attraverso e momenti di attività di educazione ambientale nelle scuole.
Un target importante di questo ultimo risultato è poi il settore informale, caratterizzato dai cosiddetti catadores informais nelle discariche a cielo aperto di Nampula. L’obiettivo è quello di individuarli, formarli e coinvolgerli cercando di costruire migliori condizioni lavorative rispetto a quelle attuali.
Com’è vivere in Mozambico durante l’emergenza sanitaria globale?
Quando si è iniziato a parlare dell’emergenza del nuovo coronavirus a livello globale, il Mozambico non ha sviluppato piena consapevolezza delle possibili conseguenze. Come in tutto il resto dell’Africa, confrontarsi con le malattie, qui è la regola.
Con l’adozione di normative restrittive, il progetto RSU ha subito dei rallentamenti, abbiamo chiuso la sede a Nampula ed io sono stato trasferito a Beira. Lasciare Nampula, anche se per poco, mi è dispiaciuto molto perché sono oramai molto legato a questa realtà. Tuttavia, sono stato bene a Beira. Ho avuto la possibilità di interagire con altre figure di Progetto e ritornare in una città alla quale sono molto affezionato, in quanto il mio primo approccio con l’Africa.
Durante questi mesi il Mozambico non è mai andato il lockdown totale. Inizialmente le restrizioni sono state più severe. A partire da questa estate si è cercato di ritornare alla vita di prima, pur adottando le dovute precauzioni per tutelarsi e tutelare gli altri. Anche io, da luglio, sono ritornano a Nampula e a quanto, contestualmente parlando, avevo lasciato in sospeso. Le attività RSU sono state lentamente riavviate ed in questi mesi stiamo ottenendo i primi risultati positivi dopo la chiusura. Il rischio persiste, ma attraverso un comportamento rispettoso delle norme è possibile e doveroso gestirlo. Anche se non sempre è facile per i mozambicani mantenere la distanza. Il saluto ‘ravvicinato’ è un tratto culturale (a cui può esser difficile rinunciare) così come lo stile di vita (pensando ai mercati popolari); non per ultima anche la forma d’economia presente, di cui una grande parte è informale, quindi di strada, non permette di avere una approccio uguale a quello adoperato in contesti occidentali.
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 30 Set 2020 | Notizie dall'Associazione
Oggi è uscito il numero 100 della nostra newsletter mensile! Ci piacerebbe sapere se questo strumento di comunicazione vi piace e come possiamo utilizzarlo ancora meglio. E ci piacerebbe che sempre più persone la ricevessero e la leggessero.
Per questo abbiamo pensato ad un sondaggio di gradimento e ad una campagna di raccolta nuove iscrizioni: tra chi avrà compilato il sondaggio e tra tutti i nuovi iscritti a partire da oggi verrà estratta a sorte, in occasione dell’assemblea di fine ottobre, una bellissima capulana!
Sei già iscritto? Compila il sondaggio!
Non sei iscritto? Fallo a questo link!
Vuoi rivedere gli ultimi numeri? Ecco l’elenco!

100 – Newsletter Settembre 2020 – Newsletter 100! Un sondaggio e un premio ad estrazione – Servizio Civile Garanzia Giovani 2020: aperte le candidature! – Le attività del CAM a Caia ai tempi del coronavirus – aggiornamento – Grazie agli amici della sCAMpagnata solidale! – Benvenuti a Vila de Caia! Una visita virtuale in un giorno speciale! – Bemvindos nel CAM!
99 – Newsletter Agosto 2020 – Dieci anni della Caixa Financeira de Caia – Rafforzamento delle Mães Cuidadoras in Mozambico – per un’educazione più inclusiva e di qualità – L’Escolinha DAF è stata ristrutturata ed è pronta! – Il Parco delle Infrastrutture Verdi Urbane nella Città di Beira
98 – Newsletter Luglio 2020 – CAM e UNDP: insieme per la resilienza delle comunità – Inaugurato il nuovo ufficio del Dipartimento Municipale di Gestione Urbana di Beira – #InsiemeaCaia – volti che hanno fatto la storia del CAM – Nuovi collaboratori a Caia e a Beira –
97 – Newsletter Giugno 2020 – Che SCUP! Vi presentiamo Marika e Sofia, nuove giovani in servizio presso la sede di Trento del CAM – Educare per cooperare: una amicizia tra Lecce, Caia e Trento – Escolinhas – monitoraggio di salute per i bambini seguiti con il sostegno nutrizionale – Mbaticoyane sbarca su Facebook – Attivati con il Consorzio Associazioni con il Mozambico: DIVENTA SOCIO!
96 – Newsletter Maggio 2020 – Maggio 2020 e i lavoratori del CAM – Covid-19: aggiornamenti dal Mozambico – Microcredito – al via lo sportello di Inhaminga – Lavori in corso all’escolinha: uno sguardo in cantiere
95 – Newsletter Aprile 2020 – CAM, distretto e Madzi-Athu al lavoro per la manutenzione dei pozzi – Salute comunitaria – il nostro impegno nel 2019 – Escolinhas 2019 – il racconto di un anno – Microfinanza, diritti economici e cambiamento sociale – Tutti in campo per la prevenzione
93 – Newsletter Marzo 2020 – Operatività del CAM durante l’emergenza Covid-19 – Un Piano per chi nel Sud del mondo non scappa davanti al coronavirus – Rientro, Libertà e Salute – Beira ad un anno dal ciclone Idai – Inaugurazione LIMPAMOZ a Beira
92 – Newsletter Febbraio 2020 – Nuovi progetti SCUP 2020 – Nuova campagna soci 2020 – Profit for no profit – parte il progetto SIRSU
91 – Newsletter Gennaio 2020 – Al via Limpamoz, un programma che unisce l’Italia e il Mozambico nell’ambito della Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani – Candidature per percorsi di tesi, stage, tirocini e volontariato – La marcia “Restiamo Umani” in supporto alla popolazione colpita da Idai – Parliamo di microcredito! Incontro con Andrea Patton – Storie di agricoltura familiare – Iscrizioni aperte agli asili di Caia
90 – Newsletter Dicembre 2019 – Festa di ERRE e concerto Ostello California – La forza comunicativa e relazionale del teatro comunitario – Dossier Ciclone Idai – Nuova edizione della Carta di Trento – crisi climatica
89 – Newsletter Novembre 2019 – Altreterre in concerto per il Mozambico – Adotta un’escolinha! – Un anno all’escolinha Miriam – Donne per la salute ed i diritti
da admin | 29 Set 2020 | Emergenza Covid-19, Progetti in Mozambico
Come ben sapete la riorganizzazione delle attività del CAM in questi mesi emergenza sanitaria globale ha coinvolto anche il distretto di Caia.
Vi abbiamo precedentemente raccontato qui come i nostri collaboratori del settore sanitario e di quello educativo si sono preparati ad affrontare l’emergenza fin dallo scoppio del coronavirus.
Procediamo con un aggiornamento nei due settori, anche alla luce di un aumento dei contagi delle ultime settimane, di cui riportiamo notizia in questo articolo.
SETTORE SANITARIO
L’associazione Mbaticoyane, attiva dal 2008 nell’assistenza sanitaria a Caia, si è fin da subito attivata con una campagna di sensibilizzazione per la prevenzione al COVID-19 in tutti i punti strategici del distretto di Caia. Gli assistenti domiciliari approfittano delle visite a casa dei malati per fornire informazioni e dimostrazioni pratiche ai malati e alle loro familiari. Continuano anche le dimostrazioni culinarie, in piccoli gruppi o porta a porta, che insegnano come preparare cibi nutrienti per malati, bambini, donne in gravidanza, ponendo attenzione anche alle regole di igiene.
I volontari dell’associazione e quelli del gruppo delle Mae para Mae, oltre a continuare le attività di assistenza domiciliare che non si sono mai fermate, si sono suddivisi sulle tante attività di controllo e prevenzione svolte in collaborazione con il Servizio Distrettuale di Salute: 16 sono impegnati al presidio presso il ponte sul fiume Zambesi con pratiche di igienizzazione dei mezzi e delle mani degli autisti, rilevazione della temperatura, indicazioni sull’uso delle mascherine e supporto ai passanti. Altri sono impegnati con le performance teatrali di sensibilizzazione porta a porta e nei punti comuni all’aperto.
A partire dal 18 settembre è stato inoltre allestito un punto di filtro per l’accesso all’Ospedale distrettuale di Caia dove 7 attivisti si danno il cambio per il controllo delle persone che entrano, con attenzione all’uso delle mascherine, e la misurazione della febbre.

SETTORE SOCIO-EDUCATIVO
Mentre la maggior parte delle scuole del Mozambico ha riaperto nel mese di agosto, non senza difficoltà e preoccupazioni, tutto l’ambito prescolare non è stato autorizzato a ripartire. Pertanto le escolinhas, che avevano interrotto le attività a marzo, sono rimaste chiuse. Ma il mese di settembre sta portando comunque ad un riattivarsi di molte iniziative, tutte organizzate rispettando i protocolli di sicurezza e che prendono l’avvio da momenti formativi e di progettazione necessari per ri-orientare le attività secondo le nuove modalità.
Con il supporto tecnico e finanziario di Terre des Hommes Italia all’interno del progetto EducaMoz, sono state organizzate due giornate di formazione, l’1 e 2 settembre, rivolte al personale delle escolinhas del distretto, che si è tenuto presso l’escolinha DAF del CAM.

La formazione ha coinvolto 21 educatori e 7 tra coordinatori di attività prescolari e autorità locali, in totale 28 persone di cui 13 donne, divisi su due giornate per rispettare il distanziamento sociale. Questa formazione ha riportato valutazioni di gradimento estremamente positive: è grande l’entusiasmo per gli educatori all’idea di ricominciare con le attività pedagogiche, seppure affrontando la sfida di una completa riorganizzazione e cambio di metodo.
A seguito della formazione, gli educatori hanno effettuato una mappatura porta a porta presso le famiglie di tutti i bambini iscritti alle escolinhas, per chiedere se acconsentono ad essere inclusi nel programma delle visite periodiche domiciliari che cominceranno la prossima settimana, spiegare loro come si svolgeranno ed organizzare l’attività al meglio. Tutte le famiglie hanno accolto l’idea con disponibilità ed interesse e anche questo è un bel segno di come l’attenzione allo sviluppo del bambino e alla necessità di dedicare tempo e attenzione siano in crescita.
Nel frattempo stanno ricominciando anche gli incontri di educazione parentale, che in questo periodo si concentrano chiaramente sul fornire informazioni su prevenzione della covid-19. Oggi si è tenuto un incontro all’escolinha DAF che è stato molto seguito.
Continuano intanto anche le consegne dei kit alimentari alle famiglie dei bambini con problemi di denutrizione.

da admin | 28 Set 2020 | Attività in Trentino, Notizie dall'Associazione, Opportunità per cooperanti e volontari
“Dal Trentino all’Africa: imparando facendo rete“- è il nuovo progetto di Servizio Civile nato in collaborazione tra il CAM e il CUAMM Trentino.
Se hai tra i 18 e i 28 anni e non stai né studiando né lavorando, ma vuoi fare un’esperienza professionale, questo progetto potrebbe essere l’occasione giusta per te! Clicca qui per saperne di più. Hai tempo fino al 12 ottobre per inviarci la tua candidatura.
Il progetto avrà inizio l’1 novembre e durerà 12 mesi. Durante il corso del progetto avrai l’opportunità di essere formato sui temi della cooperazione e del volontariato, sviluppare competenze variegate (amministrazione, comunicazione, progettazione e fundraising), entrare a far parte di una rete di associazioni più ampia e prepararti ad entrare nel mondo del lavoro!
L’impegno medio richiesto è di 30 ore settimali, con un contribuito di €600 mensili.
ATTENZIONE! Il progetto è finanziato dal bando Garanzia Giovani, motivo per cui è necessario dichiarare di NON essere iscritto a nessun corso scolastico o universitario e di NON lavorare per tutta la durata del servizio.
Prima di candidarti al progetto, è obbligatorio compiere due passaggi:
Dopo aver ultimato questi passi, inviaci la tua candidatura e il tuo curriculum all’indirizzo di posta elettronica cam@trentinomozambico.org e ti convocheremo presto per un colloquio via skype.
NOTA! Visti i tempi ristretti, vi invitiamo a contattarci informalmente durante il percorso di adesione a SCUP e Garanzia Giovani, prima di inviare la candidatura ufficiale!