Per scuole inclusive libere dalla violenza di genere!

Per scuole inclusive libere dalla violenza di genere!

Dal 2022 il CAM gestisce il progetto “Escolas Inclusivas e Livres da Violência Baseada no Género: Novas Atitudes e Mudança de Comportamento para uma Sociedade Não Discriminatória e Equitativa” (scuole inclusive libere dalla violenza di genere: nuovi atteggiamenti e cambiamenti di comportamento per una società non discriminatoria ed equa) promosso da UNFPA, il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, con il finanziamento di KOICA, l’agenzia di cooperazione coreana.
L’iniziativa si sviluppa in 14 scuole secondarie della provincia di Sofala, nei distretti di Beira, Dondo, Nhamatanda e Buzi.

Con la galleria fotografica che trovate qui sotto, vogliamo raccontare due giornate attive del progetto, le sessioni di sensibilizzazione e colloqui partecipativi nelle scuole secondarie di Dondo e Marocanhe del 20 e 22 maggio 2025.

L’obiettivo, nelle due giornate così come dell’intero progetto, è quello di combattere le norme sociali dannose e contribuire all’eliminazione della violenza di genere.

Le attività sono state condotte dai Club dei Ragazzi (che riuniscono solo adolescenti maschi), i quali hanno svolto un ruolo chiave nella promozione di messaggi positivi sull’uguaglianza di genere e sull’emancipazione delle ragazze. È stato particolarmente stimolante vedere gli adolescenti moderare i dibattiti, condividere idee, suggerire soluzioni e impegnarsi a portare queste conoscenze al di là della scuola, nelle loro comunità e reti amicali.

Insieme, stiamo costruendo comunità scolastiche più sicure, più giuste e più eque! 💪📚✨

La microfinanza che parte dalle donne

La microfinanza che parte dalle donne

Da alcuni mesi il CAM ha avviato una attività di microcredito nella provincia di Manica, all’interno del progetto Manica para as Mulheres (Manica per le donne) finanziato da AICS con capofila Progettomondo. Riportiamo il discorso di Marco Andreoni, direttore del CAM in Mozambico, che fa il punto sul progetto, su quanto già fatto e sul significato di questa opportunità di sviluppo economico, a partire dalle donne, pronunciato in occasione della visita al progetto dell’ambasciatore italiano Gabriele Phillip Annis il 27 maggio 2025. 

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La microfinanza svolge un ruolo fondamentale nella promozione dell’inclusione finanziaria e nella creazione di opportunità per coloro che spesso incontrano barriere nell’accesso al credito tradizionale. Oggi abbiamo la gioia di presentare un nuovo gruppo di beneficiari, persone che, grazie a questo progetto, avranno la possibilità di trasformare le proprie vite e attività.

Inoltre, condivideremo storie ispiratrici di clienti che hanno ricevuto finanziamenti nei mesi precedenti. I loro percorsi riflettono l’impatto diretto di questo supporto sulla generazione di reddito, sull’empowerment femminile e sullo sviluppo sostenibile della nostra società.

Il Progetto Manica per le Donne ha dimostrato, nei primi quattro mesi di implementazione della componente di microfinanza, un impatto significativo nel rafforzamento dell’autonomia economica delle donne e nell’inclusione finanziaria delle comunità rurali del distretto di Báruè. Da febbraio 2025, sono stati concessi microcrediti a 95 beneficiari, con un importo totale erogato di 1.842.600 meticais.

I dati mostrano un forte orientamento delle risorse verso le donne, che rappresentano il 78% dei beneficiari e hanno ricevuto l’80% del capitale finanziato, pari a 1.489.000 meticais. Questa distribuzione non solo evidenzia la priorità del progetto nel promuovere l’accesso al credito per le donne, ma anche la fiducia riposta in loro come agenti economici capaci di trasformare la propria comunitá. Il valore medio del credito concesso alle donne (20.121 meticais) è stato superiore a quello degli uomini (16.838 meticais), un indicatore del riconoscimento dell’importanza dei loro investimenti.

La diversità delle applicazioni delle risorse riflette anche il ruolo attivo delle beneficiarie nell’economia locale. Mentre il 70% dei crediti è stato destinato al commercio e alle piccole imprese, dove 56 donne si distinguono come imprenditrici nel settore della vendita di abbigliamento, prodotti vari e commercializzazione di alimenti, il 30% dei finanziamenti ha sostenuto la produzione agroalimentare, beneficiando 8 uomini e 18 donne, agricoltrici impegnate nella coltivazione di ortaggi e fagioli, nell’allevamento di animali e nell’acquisto di attrezzature per l’irrigazione e altri input.

Un dato particolarmente rilevante è la presenza delle donne nelle associazioni agricole, che si sono rivelate fondamentali per l’organizzazione e la gestione finanziaria dei crediti concessi. Il 31,5% dei beneficiari totali sono donne membri di associazioni agricole, rafforzando l’importanza della collaborazione comunitaria nella promozione dell’indipendenza finanziaria e nell’aumento della produttività agricola. Le sette associazioni agricole finanziate hanno ricevuto un totale di 727.000 meticais, dimostrando l’impegno del progetto nel sostenere strutture collettive che promuovono lo sviluppo sostenibile.

Nell’evento di oggi, 27 maggio, verrà compiuto un ulteriore passo in questo percorso di inclusione economica, con la consegna di microcrediti a 20 nuovi beneficiari, di cui 15 sono donne (75%), per un importo totale di 426.000 meticais, rafforzando la tendenza alla crescita dell’imprenditorialità e dell’empowerment femminile.

Il successo del Progetto Manica per le Donne risiede nella capacità di trasformare vite, offrendo non solo credito, ma anche fiducia e opportunità affinché ogni donna beneficiaria possa costruire un percorso di crescita sostenibile. La loro presenza in settori chiave dell’economia rurale e commerciale dimostra che, quando sostenute e incentivate, le donne diventano vere protagoniste dello sviluppo e agenti essenziali del cambiamento sociale ed economico nelle loro comunità.

Infine, è importante ricordare che la componente di microfinanza dispone di un fondo di 150.000 euro, pari a circa 10,5 milioni di meticais, destinato alla popolazione dei distretti di Báruè, Macossa, Guro e Tambara. A partire da giugno, è previsto lo stanziamento di 3,6 milioni di meticais per finanziare i progetti di 100 donne imprenditrici selezionate in questi quattro distretti. Gli investimenti saranno destinati a diverse attività commerciali e filiere strategiche promosse dal progetto, rafforzando l’impatto economico e sociale dell’iniziativa.

Incendio a Caia: aiutaci a ripartire

Incendio a Caia: aiutaci a ripartire

Ci siamo presi qualche giorno per metabolizzare la notizia e per comunicarla ufficialmente.

Tre giorni fa nella sede storica del CAM a Caia un evento su cui si sta ancora indagando ha provocato un incendio che ha compromesso parte della struttura dell’ufficio e bruciato, rendendola inservibile, una delle due macchine disponibili.

Con l’aiuto di alcune persone della comunità e di due membri delle forze dell’ordine, siamo riusciti a spegnere le fiamme. Ci teniamo a comunicarvi che tutto il personale sta bene e non ci sono stati feriti gravi.
Ringraziamo l’Amministratore della Distretto di Caia, dott. Nobre Roque dos Santos per la visita e per la solidarietà ricevuta.

Non ci resta che rimboccarci le maniche e metterci al lavoro!

Coloro che volessero aiutarci a ricostruire la sede e ricomprare la macchina, possono donare qui:

A Caia, il CAM svolge da ormai 20 anni attività sanitarie ed educative che sono essenziali per le comunità più svantaggiate del distretto e la speranza è quella di tornare al più presto al pieno delle nostre forze.

Un cambio di prospettiva: l’esperienza di Michele nel progetto di salute comunitaria

Un cambio di prospettiva: l’esperienza di Michele nel progetto di salute comunitaria

Ciao, sono Michele, dopo essermi laureato in Medicina nell’estate del 2024 ho deciso di guardarmi intorno per capire se ci fosse la possibilità di svolgere un periodo di volontariato all’estero nell’ ambito sanitario, così sono venuto in contatto con il CAM di Trento e ho scoperto che lavorava in Mozambico tramite una serie di progetti tra cui un piccolo progetto sanitario. Il progetto “Follow the Sun” attraverso le Brigadas Moveis mette a disposizione un’equipe per fornire servizi sanitari basici su base mensile, bimestrale o trimestrale nei villaggi appartenenti ai distretti di Caia, Marromeo e Cheringoma che sono distanti dalle unità sanitarie o dagli ospedali distrettuali. Al contempo l’organizzazione porta avanti a Caia, in collaborazione con un’associazione locale, l’attività di Cuidados Domiciliares Integrados ovvero un’attività socioassistenziale di supporto domiciliare che tramite 21 attivisti è in grado di fornire aiuto a un centinaio di persone malate e con esse altrettanti nuclei familiari in difficoltà.

L’ associazione si è dimostrata subito disponibile ad accogliermi e abbiamo avuto modo di pianificare assieme un percorso di due mesi, offrendo così al progetto un ulteriore supporto sanitario.
Con queste premesse sono dunque partito dall’ Italia ai primi di marzo senza grosse aspettative ma con tanta voglia di mettermi in gioco. Giunto a Beira e poi spostatomi a Caia, sto ora ambientandomi. Per ora una delle prima cose che ho capito è lavorare qui richiede un cambio di prospettiva. Siamo abituati, soprattutto in ambito sanitario, ad incasellare ogni processo, pianificare tutto al minimo dettaglio, stabilire algoritmi da seguire; è un metodo che funziona nel nostro contesto e con le disponibilità di risorse italiane. Tuttavia, mi sto rendendo conto che qui a Caia non è altrettanto applicabile. La scarsità di risorse sia in termini di farmaci disponibili che di professionisti della salute così come le avversità metereologiche che le Brigadas devono affrontare pongono sfide impegnative al raggiungimento degli obbiettivi di supporto sanitario: può capire infatti che alcune zone non possano essere raggiunte per mesi a causa delle piogge e anche qualora raggiungibili gli strumenti a disposizione sul campo siano ridotti.

Allo stesso modo, poi, anche l’ attività dei Cuidados è altrettanto impegnativa, soprattutto considerando il periodo di carestia che il Mozambico sta ora affrontando: è difficile incontrare infatti soluzioni efficaci per alleviare la condizione dei malati se questi hanno in partenza l’impossibilità di reperire cibo. Mi sto pian piano abituando ad un senso di impotenza che prima non avevo mai provato; tuttavia, sto imparando qui che anche in questi casi non bisogna abbattersi, bensì prendere atto di ciò che è possibile o non è possibile fare e agire affinché il risultato sia comunque il migliore realizzabile.

Caia, marzo 2025 – Michele Gasparotto

Trento e Caia unite nel ricordo con l’intitolazione di una sala a Giorgia Depaoli

Trento e Caia unite nel ricordo con l’intitolazione di una sala a Giorgia Depaoli

Mercoledì 5 marzo 2025 si è svolta presso la Circoscrizione Oltrefersina una cerimonia per l’intitolazione della sala polivalente a Giorgia Depaoli. Dopo l’apertura da parte del presidente della circoscrizione Errico Dipippo, il sindaco di Trento Franco Ianeselli, ha ricordato l’impegno civico di Giorgia ed il valore del volontariato, poi insieme alla mamma di Giorgia ha scoperto la targa posta nella sala. Un modo per ricordare tutto l’impegno nel volontariato locale di Giorgia, impegno che ha sempre affiancato la sua attività internazionale. Il CAM ha poi ricordato la collaborazione con Giorgia, il progetto in suo ricordo in Mozambico e la Sala Giorgia di Caia.

Riportiamo di seguito una sintesi dell’intervento di Maddalena Parolin in rappresentanza del CAM.

Siamo particolarmente contenti e commossi per essere stati invitati oggi a questa piccola ma significativa cerimonia, noi che siamo tra i “privilegiati” ad aver potuto lavorare insieme a Giorgia, lo stesso privilegio per la nostra piccola associazione trentina come per le grandi agenzie delle Nazioni Unite che l’hanno vista impegnata come esperta.

La carriera di Giorgia Depaoli come esperta di tematiche di genere nella cooperazione internazionale ha infatti avuto avvio più o meno negli stessi anni in cui nasceva il CAM.
Quando lavorava a Maputo Giorgia ha visto nascere il progetto “Il Trentino in Mozambico” ed è stata tra le prime trentine a viaggiare verso Caia, proprio nella prima missione ufficiale nel distretto, dove da 25 anni il CAM promuove progetti di sviluppo locale. 

Nel 2017-2019 Giorgia, dopo tanti anni all’estero, ha trascorso un periodo di lavoro con noi del CAM, lasciando il suo segno sia in Trentino che in Mozambico.
In Trentino Giorgia si è impegnata nell’aiutare a costruire la rete di organizzazioni impegnate nella cooperazione internazionale, partecipando attivamente e in maniera propositiva al percorso che poi porterà alla fondazione di FArete, l’associazione che oggi riunisce 53 associazioni locali.

Ci ha poi aiutato a porre il nostro sguardo sulle tematiche di genere in maniera consapevole, trasversale e anche concreta. Ci ha infatti spinti a partire dalla conoscenza e raccolta dati, promuovendo la stesura del “Profilo di genere della Provincia di Sofala”, ma al tempo stesso agendo con azioni e strumenti concreti, formando un piccolo gruppo di attiviste a Caia, che ancora oggi continua la sua azione.

Per dare continuità a questa attività “dal basso” negli scorsi anni il CAM, la famiglia e gli amici di Giorgia hanno deciso di creare uno spazio per queste donne, che ricordasse anche Caia, e così l’anno scorso è stata inaugurata la Sala Giorgia, dove le attiviste possono riunirsi ed organizzare incontri, formazioni, attività. Ecco quindi che nel ricordo di Giorgia ancora una volta Trento e Caia, il Trentino e il Mozambico, si rispecchiano nella solidarietà, la Sala Giorgia di Trento e la Sala Giorgia di Caia ricordano l’impegno per la comunità, ed è molto bello che questo avvenga nei giorni che precedono la Giornata Internazionale per i Diritti delle Donne. Con l’augurio che il ricordo di Giorgia ci aiuti a tenere alta l’attenzione e a non smettere di indignarci di fronte alle tante manifestazioni di discriminazione e violenza di genere sul nostro territorio e in tutto il mondo. 

Mi permetto anche di rammentare che il Progetto Giorgia in Mozambico continua grazie alla generosità di chi in questi anni lo sta rendendo possibile con delle donazioni. Porto quindi il ringraziamento da parte delle donne, in particolare di Mariana, Joaquina e Vitorina che sono le volontarie che animano il gruppo.

Grazie a chi si è impegnato per rendere possibile questo ricordo oggi a Trento e con la Sala Giorgia di Caia!

 

Il servizio di Trentino TV dedicato all’evento