Tre mesi a Caia…a colori

Tre mesi a Caia…a colori

Un racconto della nostra tesista Arianna Geminiani, da poco tornata dalla sua prima esperienza in Mozambico. Una storia che parla di sensazioni, di scoperte, di magia africana e di tantissimi colori.

Appena arrivata, la vita a Caia mi è sembrata un po’ monocroma, con tutte le strade polverose, il matope quando piove, le capanne fatte di fango, le baracche del mercato. Mi sembrava tutto un po’ dello stesso colore, il colore della terra. Eppure, dopo averci vissuto tre mesi, ho capito che i colori a Caia sono molti di più

C’è il rosso del sole infuocato che tramonta all’orizzonte. E il rosso dei pomodori che riempiono i banchetti del mercato dove tante donne cercano di vendere il loro raccolto. 

C’è l’arancione dei riflessi del sole sul fiume Zambezi che placido scorre fino all’oceano. E l’arancione della frutta dolcissima, del mango e della papaya.

C’è il giallo dei fiori di bouganville all’entrata dell’ufficio del CAM. E il giallo degli abiti del gruppo di teatro giovanile dell’Mbaticoyane, pronto a recarsi a sensibilizzare le comunità più isolate attraverso le loro rappresentazioni su tematiche sanitarie.

C’è il verde della vegetazione che riprende rigogliosa appena iniziano a cadere le prime piogge. E il verde della machamba, uno dei luoghi chiave per la sopravvivenza di moltissime famiglie, che grazie al lavoro nei campi possono avere qualcosa da mangiare.

C’è il blu del cielo limpido nelle giornate di sole. E il blu delle pareti di alcune escolinhas dove decine di bambini si riuniscono cercando di imparare qualcosa di nuovo giorno per giorno. 

La maggior parte delle volte però i colori si mischiano tra di loro, in un insieme variopinto di abiti, di capulane, di colori della pelle. E’ una specie di arcobaleno disordinato che mette allegria e che si crea quando la gente sta insieme e si riunisce, quando coopera e partecipa.

Estamos juntos! 

Le cose semplici: lo strumento più potente per creare relazioni – La testimonianza di Arianna da Caia

Le cose semplici: lo strumento più potente per creare relazioni – La testimonianza di Arianna da Caia

Dopo tante presenze e collaborazioni di tesiste e stagiste che hanno animato i progetti a Beira e dintorni, da qualche settimana anche la sede di Caia torna ad ospitare una giovane impegnata in un percorso di raccolta dati per la propria tesi. Abbiamo chiesto ad Arianna Geminiani, studentessa trentina iscritta al corso di laurea in Protection of human rights and International Cooperation a Bologna di raccontarci di sé e dell’esperienza in corso.

Cosa ti ha portato ad avvicinarti al mondo della cooperazione internazionale?

La passione e l’interesse verso il mondo della cooperazione internazionale nasce da molto lontano, perché già da bambina avevo una forte attrazione verso il cosiddetto “Sud del mondo” e verso le culture diverse dalla mia. Le ingiustizie e la diseguaglianza mi hanno sempre fatto indignare in un certo senso e di conseguenza nel mio piccolo questa sensazione mi spingeva a cercare di mettere al centro alcuni valori, come la solidarietà e il voler guardare oltre il proprio naso, oltre il proprio piccolo pezzetto di realtà. Questo si è tradotto in tanti anni di volontariato a contatto con bambini, giovani e rifugiati e tutto ciò è stato un grande banco di prova. Poi nel momento di scegliere l’università, ho deciso che questi valori e quest’ambizione di provare a fare qualcosa di buono per gli altri non poteva che tradursi in studiare cooperazione internazionale e sviluppo. E così è stato, prima presso l’Università di Trento dove mi sono laureata nel 2021 in Studi Internazionali (indirizzo cooperazione e sviluppo) e poi ora presso il campus di Ravenna dell’Università di Bologna dove sto concludendo la magistrale in “Protection of human rights and International Cooperation”. In questi anni universitari, nonostante il COVID, sono riuscita a svolgere due semestri all’estero in Erasmus, prima in Germania (Mannheim) nel 2019 e poi quest’anno in Spagna (Bilbao) e tutto questo ha fortificato la voglia di conoscere il mondo e di allargare lo sguardo…fino poi ad arrivare proprio qui in Mozambico! 

Come hai conosciuto il CAM?

Essendo di Trento, il CAM l’avevo già sentito nominare da alcuni conoscenti, in particolare da un amico che aveva svolto il Servizio Civile proprio al CAM. Inoltre, visto l’interesse per il  settore della cooperazione internazionale già tempo fa avevo cercato di costruirmi una panoramica generale su quali fossero le realtà del terzo settore e le ONG presenti sul territorio, sempre con l’obiettivo di cercare opportunità nuove. Ed è stata proprio una delle scorse esperienze che mi ha fatto conoscere meglio il CAM. Infatti durante l’estate 2022, ho svolto un tirocinio presso Progettomondo-MLAL e lì ho scoperto che tra i vari partner che questa ONG aveva si trovava proprio il CAM di Trento. Cercando di raccogliere informazioni sul tipo di attività svolte, ho quindi scoperto che era possibile svolgere percorsi di ricerca tesi in Mozambico e dunque eccomi qua!

In cosa consiste la tua attività di ricerca sul campo? 

Il mio periodo di permanenza a Caia è finalizzato alla ricerca sul campo in funzione della tesi di magistrale che sto scrivendo. In particolare il tema centrale ruota attorno alla sostenibilità di lungo periodo e alla local ownership, due concetti fondamentali e cruciali nel mondo della cooperazione, ma che spesso risultano più complessi da tradurre poi nella pratica e sul campo. Il nucleo del mio lavoro qua a Caia sarà dunque un’analisi dei progetti in ambito socio-educativo e socio-sanitario, i quali vengono portati avanti dal CAM da molti anni nel distretto, in un’ottica di sostenibilità e ownership locale. Per ottenere quindi una panoramica sulla percezione dei vari attori coinvolti in questi programmi riguardo a questi aspetti, sarà mio compito condurre interviste sul campo. A prescindere poi dalla tesi e dalla ricerca in sé, mi auguro anche che questa esperienza mi possa far crescere sia a livello personale che professionale, potendo entrare a contatto con il lavoro quotidiano dei colleghi nell’ufficio di Caia. 

Racconta un momento bello di queste prime settimane in Mozambico

Trovo che sia tutto una continua scoperta e sto pian piano imparando a capire come muovermi in una realtà così diversa dal contesto a cui siamo abituati. E’ la mia prima esperienza in Africa in generale e l’impatto a livello emotivo è forte, soprattutto lo è stato nei primi giorni, perché toccare con mano la grande povertà che c’è qui è indubbiamente qualcosa che ti mette in discussione. Dopo aver passato la prima settimana a Beira, mi sono spostata a Caia e dopo un lunghissimo viaggio in treno di ben 11 ore sono giunta a destinazione! Il contesto rurale di Caia mi è subito apparso ben diverso dalla città di Beira perché qui ti sembra di avere sempre gli occhi delle persone per strada puntati addosso, solo per il fatto di avere la pelle di un altro colore. Ma non per questo manca la gentilezza, anzi…

Un ricordo molto bello e speciale che mi porterò dietro è proprio legato al viaggio in treno verso Caia. Ho fatto da sola il viaggio e in vagone con me c’erano diverse mães con i loro bambini, alcuni avevano addirittura pochissimi giorni o settimane!  Nel giro di poche ore si è creato sorprendentemente un legame, una specie di magica connessione che si è formata nonostante la “barriera linguistica” dovuta al fatto che né loro né io eravamo fortissime con il portoghese! Questo però non ha impedito che riuscissimo a scambiarci favori durante il tragitto di questo interminabile viaggio in mezzo alla savana. Il tutto è scattato con del cibo che una signora ha iniziato a offrirmi, un gesto semplicissimo e un semplicissimo pezzo di pane che però hanno aperto le porte alla fiducia reciproca. E da lì poi sono riuscita ad aiutarle a risolvere dei problemi che avevano con il telefono, loro mi hanno poi invece aiutata con i bagagli e le valigie quando è arrivato il momento di scendere. Tutto questo forse può sembrare molto banale, ma in una circostanza del genere a me è sembrato qualcosa di potentissimo, a dimostrazione che le cose semplici sanno essere spesso e volentieri lo strumento più potente per creare relazioni! 

Fotografie di Arianna Geminiani

Gestire i rifiuti solidi per migliorare la qualità della vita delle persone

Gestire i rifiuti solidi per migliorare la qualità della vita delle persone

“Quali attività o iniziative di maggior rilevanza verranno realizzate entro la fine dell’anno?”, “Che cosa ti da energia la mattina per affrontare una nuova giornata di lavoro?”.

Queste sono alcune domande che abbiamo fatto ad Alfredo Zunguze, project manager del CAM per il progetto Limpamos, gestione dei rifiuti solidi nelle città di Beira e di Nampula.

Se avete piacere di ascoltare una testimonianza sul campo in merito alle attività del progetto e volete anche esercitarvi con la lingua portoghese (pur con i sottotitoli in italiano), abbiamo realizzato, in collaborazione con i nostri colleghi mozambicani di Comunika, questa video-intervista proprio con Alfredo, per avere aggiornamenti riguardo al progetto e scoprire come il Limpamos contribuisce alla salute delle persone e dell’ambiente.

Sul treno Beira-Caia: “a viagem”

Sul treno Beira-Caia: “a viagem”

Ada Castellucci, dottoranda dell’Università di Trento e nostra collaboratrice, nonché curatrice del famoso gruppo Instagram tesiste.per.caso, ci regala un racconto del viaggio in treno tra Beira e Caia, attraverso il Mozambico più autentico.
 
 
 
 
“A viagem”, il viaggio, parola maschile in italiano, femminile in portoghese, ancor “più femminile”, nella storia che vi raccontiamo oggi.
Sabato scorso, poco prima delle 13, Margherita Simone e Ada sono partiti da Beira carichi di aspettative su questa avventura che si sarebbe potuta concludere in un arco di tempo compreso tra le 22.30 e…boh?
 
 
Già in stazione a Beira spiccavano le moltissime e coloratissime mães, cariche di bagagli, bambini o entrambi. Una donna, in particolare, portava in equilibrio sulla testa un televisore che sembrava più grande della porta d’ingresso del vagone stesso. Eppure, contro ogni previsione, nel vagone ci entrò agilmente, superando rapidamente quello che sarebbe diventato il nostro compagnetto di stanza, anch’egli con una tv gigantesca da portare a Caia.
 
 
Arrivati al nostro scompartimento e sistemata la tv sotto una delle 6 cuccette, in un lampo fu chiarissimo a tutti che a detenere potere politico, esecutivo e giudiziario in quello stanzino era decisamente Dona Virginia. Viaggiando con l’anziana Dona Maria, Dona Virginia non si stava semplicemente spostando da Beira a Caia, ma stava amministrando tutto il Mozambico dal suo telefono. Per diversi aspetti è stata la compagna di stanza che tutti vorrebbero: chiedeva continuamente a chiunque dove fossimo (letteralmente chiunque, noi tre italiani compresi, che manco sapevamo dove fosse la nostra fermata di Caia); narrava succulente storie di gossip su tutti i suoi conoscenti, a Maria o al telefono; quando Dona Maria, stremata, cedeva e cominciava a russare, sparava a palla dal suo telefono (ovviamente dotato di batteria infinita) tutti i migliori tormentoni mozambicani dal 2021 ad oggi; decideva democraticamente di accendere la luce semplicemente facendolo.
 
 
A parte le delicate – ma in fondo meravigliose – convivenze instaurate nel nostro scompartimento, a viagem correu bem! (Il viaggio è andato bene!) Durando “solo” 10 ore per circa 270 km, il treno ha continuato il suo lento e incostante andare.
 
 
Eppure ci ha messo poco sabato, come si dicevano i colleghi di Caia venuti a prenderci…pare proprio che il capotreno fosse una donna che guida molto bene!

Giorgia e la Cooperazione Internazionale

Giorgia e la Cooperazione Internazionale

Nell’anniversario della scomparsa di Giorgia Depaoli, condividiamo l’articolo che Jenny Capuano aveva scritto un anno fa riguardo alla cooperazione internazionale e allo straordinario contributo professionale ed umano che Giorgia ha saputo dare ai progetti a cui ha partecipato.

Vi lasciamo anche le immagini di un articolo scritto da Vita Trentina riguardo alla giornata in memoria di Giorgia che si è tenuta sabato 24 giugno

Inoltre, ricordiamo la possibilità di contribuire, nel ricordo di Giorgia, a sostenere il progetto di Caia.

 

Un progetto per Giorgia

Un progetto per Giorgia

È passato un anno da quando Giorgia Depaoli ci ha lasciati. Il suo impegno nella cooperazione internazionale è stato fonte di ispirazioni per molti di noi che hanno avuto il piacere di conoscerla.

In particolar modo, Giorgia si interessava dei diritti delle donne e della battaglia per la parità di genere, temi che promuoviamo attraverso diversi progetti di sviluppo umano, alcuni dei quali nati dalla collaborazione con Giorgia. Per rendere omaggio alla sua missione di una realtà sociale in cui uomini e donne hanno pari diritti, abbiamo deciso insieme ai genitori e ad alcuni amici di Giorgia, di lanciare un progetto in suo ricordo, che avrà lo scopo di:

  1. costruire una sala chiamata “Sala Giorgia” che sarà adibita alle attività promosse dal gruppo donne “parità di genere” a Caia – euro 16.000 €
  2. assicurare un contributo annuale per lo svolgimento delle attività di sensibilizzazione ai diritti delle donne di euro 3.000 € per tre anni

Queste attività si svolgeranno a Caia, dove dal 2018, Giorgia collaborava con diverse realtà territoriali per fare in modo che tutte le donne avessero il modo di esprimere le proprie idee. Grazie alla sua esperienza di oltre 20 anni nella cooperazione internazionale, nella progettazione e nella gestione di fondi, il CAM garantirà la serietà e la continuità del progetto.

Chiunque volesse contribuire al progetto, verrà informato dello stato avanzamento lavori e di tutte le attività del gruppo donne “parità di genere“.

Le donazioni possono essere trasmesse tramite bonifico bancario con la causale “Ricordiamo Giorgia” intestato al nostro IBAN. Tutti i versamenti sono fiscalmente detraibili.

 

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Cogliamo l’occasione per rilanciare l’intervista a Giorgia pubblicata a inizio 2022 da ACCRI che l’associazione ACCRI aveva scritto riguardo a Giorgia, in cui lei spiegava cosa significhi essere una donna nella cooperazione internazionale e il motivo per cui è importante investire nella presenza femminile nell’ambito degli aiuti internazionali.

Contribuisci al progetto "Ricordiamo Giorgia"

Se lo desideri, qui puoi scaricare per diffonderlo il volantino di presentazione del progetto preparato da alcuni famigliari e amici di Giorgia!

VOLANTINO PDF